03 febbraio 2016

Speculazioni al ribasso sulle banche

Dall'inizio dell'anno le borse fanno segnare molti cali, spesso molto forti. Protagoniste in negativo, in Italia, le azioni delle banche. Come spiegare calo anche del 10% in una sola seduta di banche come Monte dei Paschi e Cassa di Risparmio di Genova?

Il motivo sono le sofferenze bancarie, spesso superiori al valore della banca. Vuol dire che molte banche dovranno, nei prossimi anni, contabilizzare perdite di ammontare superiore al valore attuale della banca, offrendo tre scenari.

Il primo: la banca mette a bilancio le svalutazioni dei crediti e poi è costretta a aumentare il capitale.

Il secondo: la banca usa gli utili per coprire le svalutazioni dei crediti, rinunciando per molto tempo a realizzare utili e a distribuirli.

Il terzo: la banca si svende a un'altra banca, più sana.

In tutti e tre i casi la banca con forti sofferenze vale poco o nulla. Se una azione ha un valore nominale di 1 euro, il vero valore di un'azione potrebbe essere di pochi centesimi.

Il mercato azionario però valuta la banca molto più di quei pochi centesimi, e questo perchè le soluzioni possibili per affrontare la svalutazione delle sofferenze non sono tutte uguali. Si può prevedere una soluzione drastica, cioè forte svalutazione delle sofferenze, forte perdita per la banca e necessità di un aumento di capitale, ma anche una soluzione "soft" con svalutazioni distribuite nel tempo, senza aumenti di capitale. 

Chi punta sulle soluzioni drastiche, pensa che il valore delle banche sia vicino allo zero. Chi invece pensa che le banche affronteranno la questione nel corso di diversi anni, ritiene che le banche con forte necessità di svalutare i crediti abbiano un valore, sia pure modesto.

Di qui il saliscendi del valore delle azioni e le speculazioni che si vedono in questi giorni.

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