15 febbraio 2019

Quando arriva la stangata

Vi è mai capitato in passato di leggere di proteste di cittadini a cui è arrivata una bolletta dell'acqua o dell'immondizia particolarmente salata?

Non stiamo parlando di errori, del rubinetto lasciato aperto che ha fatto scattare il contatore, penalizzando l'utente per via di tariffe progressive, ma di stangate causate da enti che all'improvviso aumentano le tariffe, magari raddoppiandole.

Quando c'è di mezzo una privatizzazione, spesso si è data la colpa al privato che prende in carico il servizio dal comune e manda un manager ben pagato a gestire la società, che deve generare profitti per l'investitore.

Ma profitti e spese aggiuntive son sufficienti a spiegare i rincari?

Forse no, come testimonia la città di Genova. Il Secolo XIX racconta che il comune ha deciso di non aumentare le tariffe, colmando coi soldi pubblici la differenza tra i maggiori costi e l'incasso dai cittadini. 

Solo i contribuenti poco fedeli pagheranno una bolletta rincarata di oltre il 18%, scelta su cui si possono avere dubbi: un aumento dell'imposta non spingerà i contribuenti infedeli a pagare.

Il maggior costo della raccolta dei rifiuti si deve sicuramente in buona parte a problemi nello smaltimento. La chiusura di una discarica alle spalle della città, ha costretto a esportare rifiuti verso altre regioni, con un forte aggravio del costi, in assenza di un incremento della raccolta differenziata.

Il congelamento dell'aumento della TARI non spingerà la città e i cittadini a aumentare la raccolta differenziata, e crea il rischio di un aumento futuro molto rilevante. come successo altre volte in altri comuni. Un aumento del 50% di una tariffa si può spiegare con una serie di aumenti che in precedenza non si sono realizzati, per non scontentare i cittadini.

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