14 marzo 2019

I paradisi fiscali europei

L'Europa non piace a molti politici populisti che, in Italia, hanno individuato un avversario grosso e visibile: la Francia di Macron, colpevole forse di fare politiche sgradite o solo di essere un avversario di loro amici politici, come ad esempio il Front National di Marie Le Pen.

Eppure a ben vedere i veri avversari sono altri. I paesi dell'est per esempio. L'Ungheria che ha tassi di disoccupazione molto bassi, ha di recente deciso di far lavorare di più i propri cittadini, che ricevono salari modesti se paragonati a quelli dell'Europa occidentale.
Un esempio di concorrenza sleale di cui si parla poco perché a molte imprese tedesche (ma anche francesi e italiane) conviene acquistare componenti prodotti in Polonia, Romania, Ungheria piuttosto che produrli in patria.

Oppure i paesi più piccoli come Malta, Lussemburgo, Cipro ma anche Olanda e Irlanda. Che non si fanno problemi a concedere condizioni assai favorevoli a imprese estere alla ricerca di paradisi fiscali.

Ebbene l'Italia a causa dei paradisi fiscali in questi 5 paesi, perde ogni anno 6,5 miliardi di imposte. La Spagna 3,5, la Francia 10 e la Germania 15. Misura concreta del fatto che gli avversari non sono a Berlino o a Parigi, ma altrove.

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