Qualche giorno fa ho visto gli ex ministri Tria e Tremonti esprimere giudizi molto negativi sul MES senza spiegarne le ragioni.
A Tremonti piacciono le frasi che colpiscono la fantasia di chi lo ascolta, come una che suona più o meno così: costa meno un biglietto aereo che fare la spesa.
Come si spiegara?
Il prezzo scontatissimo dei biglietti aerei è prima di tutto quasi sempre ingannevole. Solo una parte dei biglietti è venduta a un pezzo basso e quindi si dovrebbe considerare il prezzo medio e non quello più basso, usato dagli esperti di marketing per attirare clienti.
Bisogna poi considerare i motivi dei prezzi bassi.
Un primo motivo è il marketing: si vende meglio un prodotto/servizio se si attira il cliente con un prezzo basso.
Un secondo motivo è che sovente le compagnie low cost collegano una località solo se ricevono contributi pubblici, diretti ovvero una somma per ogni volo o indiretti come il taglio delle tasse aeroportuali. Ciò può spingere le compagnie a calcolare il prezzo pensando a riempire l'aereo (altrimenti come si giustifica il contributo pubblico?) e a coprire i costi rimanenti.
Un'altra ragione per abbassare i prezzi dipende dal fatto che è meglio incassare poco che lasciare il posto vuoto e non incassare nulla. Un passeggero in più significa un aumento modesto dei costi (per pulizie, carburante, catering) e quindi per poco che la compagnia incassi è probabile che questa somma superi i costi di un passeggero in più.
Infine sappiamo che negli ultimi anni le compagnie aeree low cost hanno anche tagliato i costi, in particolare del personale. Ne sa qualcosa una famosa compagnia low cost irlandese che ha usato tutti i modi possibili per ridurre i costi del personale. Al punto che centinaia di piloti si sono dimessi e sono andati a lavorare altrove non appena ne hanno avuto l'occasione.
Quando invece si parla di prodotti fisici è meno probabile che si assista a un calo rilevante dei prezzi. Quali prodotti sono simili a un viaggio in aereo? Certamente i prodotti deperibili che però sono relativamente pochi e, se restano invenduti, possono essere restituiti o donati, magari con qualche beneficio fiscale, o gettati nell'immondizia senza grandi perdite.
Gli altri prodotti restano sullo scaffale. Ci sono le vendite "lastminute" di prodotti deperibili, ma non è detto che un consumatore ne approfitti perchè spesso il risparmio è contenuto e l'acquisto di un prodotto che scade il giorno dopo costringe a consumarlo subito.
Il paradosso apparente di Tremonti è quindi facilmente spiegabile. Se la tecnologia spinge le vendite lastminute di viaggi aerei, camere d'albergo, non altrettanto succede con i prodotti del supermercato e quindi può accadere che fare la spesa costi più che comprare un biglietto aereo. Nessuno stupore, se si sa perchè succede.
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