Blackstone (da non confondersi con Blackrock), una grande società finanziaria americana che gestisce quasi 500 miliardi di dollari, ha bloccato i rimborsi ai clienti di un fondo immobiliare da 71 miliardi e ha dichiarato il default di una obbligazione da 500 milioni circa garantita da un portafoglio di immobili, soprattutto negozi e uffici, della controllata finlandese Sponda Oy.
C'è da preoccuparsi?
Forse sì. L'obbligazione di cui è stato dichiarato il default vale lo 0,1% dei fondi amministrati da Blackstone e pare sia dovuta alla crisi del settore immobiliare in Finlandia. I cambiamenti di abitudini e il rialzo dei tassi rendono meno attraenti gli immobili destinati a uffici e negozi e spingono i risparmiatori a chiedere di riavere indietro i soldi investiti in un fondo immobiliare.
Però ricordiamo che la crisi nata nel 2007 e deflagrata nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers è dipesa in gran parte non da perdite generate dallo scoppio della bolla immobiliare ma dalla fuga dei capitali.
A inizio 2007 è parso chiaro che i prezzi degli immobili diminuiva dopo anni di crescita ininterrotta, e questo ha spinto chi aveva investito in immobili, magari indirettamente prestando soldi a banche o con l'acquisto di fondi immobiliari, a liberarsene nel timore di subire perdite.
La fuga dei capitali è imprevedibile e pericolosa. Non possiamo prevedere se succederà qualcosa di simile, ma è certo che l'aumento dei tassi da parte di FED e BCE può mettere in crisi il settore immobiliare e che pertanto è necessario tenere ben aperti gli occhi per capire cosa succede.
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