04 aprile 2013

"Borbonopoli"

Continuano gli scandali che uno dopo l'altro toccano più  o meno direttamente la "Casa Real" che, in un momento di perdita generale di fiducia del popolo nelle istituzioni, rischiano di creare quasi una certa crisi di legittimità della monarchia spagnola, a tal punto che l'attuale Re Juan Carlos I de Borbòn, ininterrottamente Capo dello Stato spagnolo dal lontano 1975, secondo alcune indiscrezioni starebbe pensando di abdicare.

Significativo il commento del noto repubblicano Juan Lopez de Uralde (leader di Equo, i Verdi spagnoli, che qui sono ancora in Parlamento), che nell'intervista si strofina le mani ed invoca l'arrivo ormai prossimo della "data di scadenza della monarchia", e dell'avvicinarsi della sua tanto desiderata III° Repubblica.

In realtà, seppur sia verosimile che il consenso popolare verso la famiglia reale, (da sempre stata al centro di molte polemiche), sia ai minimi storici, il sistema monarchico è fortemente protetto dalla Costituzione del '78.

Entrando brevemente nello specifico dell'ultimo scandalo: Iñaki Urdangarin, Duca di Palma, ex-genero del Re, (la principessa Cristina corse ai ripari divorziando non appena fu reso pubblico lo scandalo) e soprattutto suo ex-uomo di fiducia, membro importantissimo della famiglia reale che amministrava e rappresentava tante fondazioni legate ad essa,  fu accusato l'anno scorso di corruzione e d'acquisizione illecita di fondi pubblici.
Finora tutta la vicenda giudiziaria era ricaduta solo di lui e qualche altro suo socio. La Corona infatti ha cercato in tutti i modi di smarcarsi da Urdagarin e fingere di non sapere nulla delle sue malefatte.
Tesi che per vari motivi non ha mai convinto i pm che hanno continuato ad indagare fino ad arrivare alla svolta di questi giorni: si scoprono delle email che inchioderebbero la Principessa Cristina, che viene immediatamente anch'essa imputata.
Nel frattempo suo padre "non commenta le decisioni del potere giudiziario" e riflette sull'opportunità d'abdicare, decisione forte e che, tra l'altro, permetterebbe di venire imputato eventualmente (qualora ce ne fossero ovviamente gli estremi) anche lui stesso, come vorrebbero alcuni che lo sospettano "collaboratore necessario" di Urdagarin.

La linea di rispettare la magistratura anche quando ti colpisce frontalmente non può che far piacere ad un osservatore italiano. Sinceramente, temo che nel mio Paese temo si sarebbe gridato al "golpe repubblicano".

E da buon osservatore italiano ho pensato di  ribattezzare la vicenda "borbonopoli", ("scandalo Nòos" per la stampa spagnola).

Questo comunque è solo l'ultimo di una lunga serie di episodi negativi che coinvolgono i Borboni, alcuni più direttamente il Re stesso, (come conti milionari in banche svizzere legati a Juan Carlos e a suo padre, battute di caccia d'elefanti in Botsuana ogni anno pagate con soldi pubblici, probabili pressioni esercitate su di una exministro del PSOE, ed un lungo eccetera).  Vari altri episodi, che gettano ombre sull'immagine dei Borboni e sulla legittimità del loro Regno.

Ma dal punto di vista prettamente economico la mia domanda è questa:

Premettendo che gli scandali avvengono sia nelle repubbliche che nelle monarchie (e noi italiani questo lo sappiamo bene), però può essere per caso che in un sistema in cui una famiglia che solo per discendenza, senza alcun motivo meritocratico, si trovi eternamente ai vertici delle istituzioni di un Paese, ed in cui una singola persona (di nuovo non per meritocrazia), stia decenni sempre ai vertici di questa famiglia; inevitabilmente prima o poi rischia d'entrare in giochi di palazzo, "inciuci" finanziati con soldi pubblici, e cattiva gestione economica degli enti da loro amministrati?
Del resto in Spagna proprio per questo motivo il Presidente del Governo ha un limite di due mandati (come vorrebbe Grillo)...Ma il Capo dello Stato??

Insomma la crisi della monarchia spagnola in qualche modo fa riflettere, a mio avviso, sull'idea di limitare la permanenza dei personaggi politici ed istituzionali sulle loro poltrone, anche da un punto di vista economico.

E pensare che con tutti i problemi che ha il Mezzogiorno in Italia, c'è chi rivorrebbe perfino i Borboni...

 (nella foto "Sua Maestà" con il principale imputato Urdagarin).

2 commenti:

  1. curioso il divorzio da parte di chi s'è sposato davanti a qualche super-vescovo con tutte le possibili benedizioni della chiesa

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    1. si..che poi anche lì se ricordo bene è stata una cosa ben poco chiara perchè all'inizio lei se mi pare che lo difendeva che diceva che era convinta che suo marito era innocente e alla fine l'avrebbero assolto eccetera

      poi cambiò idea e lo lasciò scandalizzata..secondo molti c'è dietro lo zampino di suo padre che aveva scelto la linea di far ricadere tutta la colpa su Iñaki, per provare a salvare il trono, visto che ormai suo genero era indefendibile...

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