02 aprile 2013

Sogno di un bambino, affari di un adulto

Uno dei motivi che spesso vengono indicati dell'enorme successo del calcio spagnolo e de "La Roja" la Nazionale guidata dal 2008 da Vicente Del Bosque conquistando un successo dopo l'altro, è il forte investimento sulle giovani promesse e sui settori giovanili in generale.

Uno dei club spagnoli presi a modello per le sue capacità di coltivare talenti è sempre stato senza dubbio il Barcellona. Pochi sanno però dei trucchi economici utilizzati al rispetto dal club spagnolo.

Una sentenza appena raccontata su El Pais adesso rischia di far saltare il metodo di lavoro della società catalana con i giovani.

Infatti pare che approfittando del proprio prestigio il club blaugrana abbia sempre offerto ai genitori dei tesserati minori di 16 anni contratti che blindano i possibili futuri talenti. In pratica pagano alla  famiglia gli studi, l'alloggio e gli versano una "compensazione generale per le spese".
Il tutto a cambio della garanzia che la giovane promessa non possa andarsene in un altro club, pena il pagamento di un risarcimento spesso molto elevato.
Concretamente hanno l'effetto di dei veri e propri pre-contratti di lavoro lunghi anche  10 anni firmati dai genitori del minore.

Metodo finora risultato vincente...Finchè la sentenza della Corte di Cassazione di oggi non ha dichiarato nullo un contratto del genere impugnato dal 2007 da un giocatore catalano Raul Baena (oggi 24enne) a cui la società rossoblu richiedeva la bellezza di oltre 3 milioni d'euro per essere passato dal settore giovanile del Barcellona a quello dell'Espanyol infrangendo il contratto firmato anni fa' dai suoi genitori. Il club catalano dovrà rinunciare completamente a qualsiasi tipo di risarcimento accordato e firmato da chi rappresentava Baena quando aveva 13 anni.

Tali contratti secondo la sentenza violano l'interesse superiore del minore (ovvero il fondamentale principio proclamato nell'ordinamento spagnolo dalla Legge di Protezione dei Minori del '96, che anche a me ribadiscono ad ogni singolo esame sui servizi sociali), ed i genitori che li firmano eccedono nella loro rappresentanza legale.

Una brutta notizia per il "Barca": un precedente che rischia di rivoluzionare la sua politica del settore giovanile del club, abituato a blindare le proprie giovani promesse in cambio di aiuti economici ai genitori.

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