Che fine ha fatto lo stabilimento Fiat di Termini Imerese, chiuso nel 2011 e al centro di molti progetti di rilancio sempre rimasti sulla carta?
Secondo Marco Cobianchi, giornalista di Panorama, c'è qualcosa che non va. Fiat ha cessato la produzione di Lancia Ypsilon, poi ripresa in Polonia, ma continua a fare la manutenzione degli impianti. Addirittura si taglia l'erba all'esterno come se la produzione di auto dovesse riprendere da un giorno all'altro.
Chi potrebbe costruire delle auto? Dopo molti nomi e altrettanti progetti rimasti sulla carta, adesso c'è Grifa, sigla che significa Gruppo italiano fabbrica automobili. Vi ricorda qualcosa?
A Cobianchi fa venire in mente una Fabbrica Italiana Automobili Torino, meglio nota come FIAT. E infatti dietro a Grifa paiono esserci uomini e società legati a Fiat, che fornirebbe molte componenti della 500 per dar vita a un'auto ibrida o elettrica.
Il condizionale è d'obbligo perchè secondo il giornalista i conti non tornano: mancando investitori realmente intenzionati a mettere in Grifa capitali veri e manca un vero piano industriale, capace di convincere qualcuno a investire davvero.
E allora perchè fare la manutenzione agli impianti e creare Grifa?
Se escludiamo la possibilità che Fiat abbia creato Grifa per entrare nel settore delle ibride, per poi acquisire Grifa in futuro, se le auto ibride avranno successo, resta una sola ipotesi: Grifa è una società creata ad arte per permettere l'erogazione della cassa integrazione agli operai di Termini Imerese.
A fine anno infatti termina il periodo di cassa e gli operai andrebbero licenziati. Ma se un'altra società li assume, c'è la possibilità di riprendere l'erogazione degli ammortizzatori sociali. E' sufficiente mettere in piedi una società sufficientemente credibile, con un progetto di riapertura.
Non sarebbe la prima volta. Qualche anno fa una parte della Pininfarina venne affittata da una società fondata da un ex manager Fiat che aveva acquistato il marchio De Tomaso. Progettarono un suv, assorbirono un pò di soldi pubblici, finirono anche in carcere per l'uso di tali soldi, ma soprattutto garantirono anni di cassa integrazione a operai che continuarono a sperare di tornare la lavoro e invece non crearono neanche un'auto.
beh da ex affezzionato cliente Fiat, io mandere la coppietta marchionne-elkann in esilio a Oporto e regalerei agli operai quel che resta in Italia: magari riescono a trovare un Valletta che rimette in piedi la baracca. Consiglierei un'auto esclusivamente a metano + pacco batterie e motore elettrico sia per partire che per fare qualche km e togliersi da eventuali guai o blocchi ecologici.
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