14 ottobre 2014

L'ultraconservatore: Beppe Grillo

Durante la festa del suo partito al Circo Massimo, Beppe Grillo ha parlato dell'euro sostenendo: "Se non puoi svalutare la moneta, svaluti i salari. La vita delle persone".

E' una frase perfetta, che rivela la natura ultraconservatrice di Grillo, incapace di pensare che i prodotti e i processi produttivi possono cambiare. Per lui tutto resta fermo e magari è meglio così perchè forse pensa che i fallimenti altrui sono benzina per il suo partito.

Se i prodotti restassero sempre uguali, se le imprese li producessero sempre allo stesso modo, allora la frase di Grillo sarebbe vera: se un prodotto italiano è troppo caro rispetto al concorrente tedesco, l'impresa può recuperare competitività pagando di meno il personale, cioè riducendo i costi oppure grazie a una svalutazione che riduce il prezzo di un bene venduto in Germania, dove si usa(va) una moneta più forte.

Ma i prodotti e i processi cambiano. Le imprese usano nuove tecnologie e nuovi metodi di produzione per ridurre i costi, cambiano i prodotti per aumentare i margini di profitto.

Quando le innovazioni vanno a buon fine, le imprese non hanno bisogno nè di svalutazioni nè di ridurre i salari, come dimostrano proprio le imprese tedesche. Anzi, in passato la rivalutazione del marco ha stimolato i processi di innovazione delle imprese, che sono state costrette a concentrarsi su se stesse, su quel che facevano e come lo facevano invece di cercare la scappatoia della svalutazione.

Tutte queste cose Grillo non le sa (o fa finta di non saperle?) e immagina un mondo che non cambia mai per profetizzare sventure e chiedere l'uscita dall'euro.

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