11 dicembre 2015

Obbligazioni rischiose: quale alternativa?

Di fronte a tassi di interesse che tendono allo zero, i risparmiatori sono in difficoltà. Comprare un titolo di stato vuol dire guadagnare pochissimo. A volte significa anche perdere soldi, se si considerano le commissioni bancarie. Per cui si cercano investimenti alternativi, che offrano rendimenti più elevati pur con un rischio prossimo allo zero.

La ricerca di rendimenti maggiori è forse all'origine dei drammi di cui si parla in questi giorni: risparmiatori attratti dai tassi elevati offerti da alcune banche ne hanno comprato le obbligazioni finendo per perdere tutti i soldi.

Ci sono diverse cose che si potrebbero fare per impedire il ripetersi di tali situazioni. La fusione tra banche può ridurre il pericolo di future crisi di banche piccole. Alle quali, se restano indipendenti, si potrebbero porre una serie di vincoli per l'emissione di obbligazioni rischiose.

Le obbligazioni potrebbero essere sottoscritte solo per importi elevati (per esempio per un minimo di 50 mila euro). In questo modo il piccolo risparmiatore non potrebbe acquistare tali obbligazioni. Oppure si potrebbe limitare la vendita delle obbligazioni al piccolo risparmiatore se la banca non è quotata in borsa. Il valore di borsa delle azioni della banca emittente sarebbe un segnale dello stato di salute della banca, che anche il risparmiatore ingenuo potrebbe comprendere.

Per lo stesso motivo si potrebbe chiedere che le obbligazioni che finiscono nelle tasche di chi ha risparmi modesti siano a loro volta quotate, prevedendo clausole di salvaguardia a favore del sottoscrittore se l'obbligazione è poco scambiata.

O ancora si potrebbe imporre a talune banche di non cedere le obbligazioni emesse dalla stessa banca. Ma allora -si potrebbe chiedere qualcuno- come vendono le obbligazioni?

Attraverso altri canali. Se una banca A può emettere obbligazioni rischiose ma non può venderle se non a alcuni clienti, dovrebbe rivolgersi a una banca B, che accetterebbe di vendere le obbligazioni altrui solo dopo averne valutato il rischio: in caso di perdita la reputazione della banca B è a rischio.

Lo stesso potrebbe succedere con i fondi di investimento in obbligazioni. Il fondo acquista una obbligazione per offrirla al cliente insieme a tante altre obbligazioni. Non ci tiene a dare una valutazione errata. Le quote di un fondo obbligazionario registrerebbero un rischio molto inferiore a quello della singola obbligazione, offrendo presumibilmente un tasso superiore a quello dei titoli di stato.

1 commento:

  1. Sagge considerazioni,
    così come non è cosa saggia mettersi a fantasticare su cose oggi impossibilili,
    così come la politica è l'arte del possibile,
    così come un imprenditore esamina la *situazione di fatto* e su di essa costruisce il suo progetto senza mettersi a vaneggiare su rivoluzioni epocali.

    Vero però che ogni tanto i castelli di carta crollano e bisogna ricostruirli cercando di farli più robusti.

    Comunque, considerando che io sono un pensionato che ha messo da parte un gruzzoletto come garanzia per gli imprevisti della vecchiaia, mi consigli di portarlo in Austria dove si è sposata mia figlia (ma potrò farlo?) oppure di prelevare il contante e riempirci il materasso, oppure di comperare un qualche bene rifugio e quale?

    O mi consigli il suicidio preventivo onde i nipotini ereditino evitando la probabile futura imposta sulle eredità?

    gino

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