20 luglio 2018

L'Alitalia di Toninelli

Pare che la principale preoccupazione del governo, o almeno della componente 5 Stelle del governo sia non scontentare nessuno. Lo dimostra il ministro dei trasporti Toninelli che vuol tenere nelle mani dello Stato la maggioranza di Alitalia, dichiarando che la compagnia area deve finire nelle mani di chi pensa a far volare gli aerei, che c'è "cassa", che si supereranno le norme dell'Unione Europea che vietano gli aiuti di Stato, gli stessi che permettono di dire che c'è cassa cioè soldi con cui pagare il carburante (se non paghi subito gli aerei restano a terra).

A Toninelli andrebbe chiesto come si fa a salvare una compagnia che produce perdite da troppo tempo ed è piccola in un mondo in cui i fallimenti di compagnie aeree sono all'ordine del giorno è anche i colossi non se la passano tanto bene perchè la concorrenza è spietata.

Bisognerebbe anche chiedere cosa avessero in mente i vari capitani coraggiosi guidati da Colaninno che hanno perso soldi prendendosi Alitalia oppure le compagnie aeree che hanno fatto offerte per parti della compagnia aerea italiana: non facevano volare gli aerei? Non hanno perso soldi?

Toninelli non vuol spiegare ai lavoratori di Alitalia che il loro futuro non è nella compagnia aerea, indica la mala gestione come causa di tutti i mali come se Alitalia fosse quella di un tempo, un monopolista che fa pagare centinaia di euro per un volo Milano-Roma.

Purtroppo per lui non è così, Alitalia da sola continuerà a subire perdite e quindi resta una domanda: se anche l'UE non avesse nulla da dire su una Alitalia al 51% in mano allo Stato, chi comprerà il 49% di una società spdestinata a accumulare perdite?

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