03 luglio 2018

La Disneyland del sottosegretario Siri

Il sottoseretario leghista Siri, vero ispiratore della flat tax, spiega le sue idee economiche degne più del fantasioso mondo di Disneyland che di un governo serio.

Per fare quello che hanno promesso, servono 70 miliardi, di cui 50 per la flat tax e il resto per avviare il reddito di cittadinanza e l'abolizione della legge Fornero. Ovvero le promesse potrebbero costare di più ma per adesso si accontentano di iniziare, poi si vedrà.

70 miliardi corrispondono a più del 4% del PIL, quasi tutti da reperire visto che Siri invoca un allentamento dei vincoli sul rapporto deficit/PIL ma solo per portare il rapporto al 2,6-2,7%.

La principale fonte di finanziamento è un condono, ovvero dovrebbero pagare, secondo Siri, aziende e persone che non hanno potuto pagare. Il sottosegretario pensa infatti che la maggioranza dei casi di evasione riguardino aziende e persone che non paga per necessità.

Ma l'ipotesi di Siri (non si paga per necessità) pone due problemi.

Il primo è che se l'impresa non ha pagato per necessità, è difficile che disponga dei soldi necessari per aderire al condono. Non è neppure probabile che le banche prestino all'impresa in difficoltà i soldi per pagare. C'è quindi il rischio che il condono porti pochi soldi allo Stato, vanificando l'obiettivo di recuperare i mancati introiti derivanti dalla flat tax.

Il secondo è che, per lo stesso motivo, il beneficio della flat tax in termini di consumi e investimenti possa essere minimo perchè una parte almeno del risparmio di imposte sarà usato per pagare le imposte e per alimentare i risparmi. Chi ha vissuto un periodo di difficoltà è poco propenso a spendere i soldi risparmiati grazie alla flat tax, mentre preferirà essere prudente e tenere i soldi per il futuro.

Per Siri la flat tax sarà finanziata con un aumento di consumi, investimenti e PIL. Ipotesi suggestiva ma debole, sia per i motivi detti pirma, sia perchè è dubbio che i consumatori spendano il "regalo" fiscale. E' invece verosimile che i consumatori siano frenati dalla previsione di imposte future o anche solo dal reddito elevato di alcuni. Chi ha un reddito elevato tende a spendere una percentuale più basse del proprio reddito rispetto a chi ha un reddito basso, e quindi che la flat tax faccia salire i consumi al punto di compensare le minori entrate fiscali è più che dubbio.

Inoltre la maggior spesa finirà in parte nell'acquisto di beni di importazione con benefici scarsi per le produzioni italiane e per l'occupazione.

Un'altra preoccupazione di Siri è lo spread che pensa sia causato dalle banche straniere che gestiscono il risparmio degli italiani. La soluzione sarebbe emettere titoli di stato riservati a un pubblico di italiani.

E' bene ricordare che le incertezze post voto del 4 marzo hanno fanno salire lo spread perchè son prevalse le vendite di titoli di stato italiani e hanno indotto i risparmiatori a portare all'estero decine di miliardi. Perchè mai in questo contesto, i risparmiatori italiani dovrebbero comprare titoli di stato riservati agli italiani a un tasso basso?

Siri forse pensa che i risparmiatori siano manipolati dalle banche? L'idea che qualcuno possa comprare titoli con un rendimento inferiore a quello offerto dal mercato ricorda qualche iniziativa dei tempi del fascismo, cosa ridicola in un mondo dove le informazioni viaggiano alla velocità della luce.

Per indurre gli italiani a comprare titoli del debito pubblico servono sicurezze (politiche, economiche) che l'avventura della flat tax non può offrire.

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