Il Milan fuori dalle coppe per un anno. Così ha sentenziato l'Uefa, che ha punito gli ultimi bilanci negativi della squadra milanese. Per iscriversi alle coppe, le società calcistiche non devono superare alcuni limiti nelle perdite e dimostrare che in futuro i conti andranno a posto.
Il Milan invece oltre alle perdite, ha spiegato che i ricavi da sponsorizzazioni e eventi in Cina raggiungerà in pochi anni livelli incredibilmente alti. Una somma così grande (5 volte gli incassi previsti dal Barcellona) che nessuno ci crede.
Come se non bastasse, la scorsa estate il Milan ha comprato una decina di giocatori spendendo oltre 200 milioni. Una scelta scriteriata per una società in perdita con soci cinesi che hanno fatto arrivare con molta fatica qualche milione nelle casse del Milan al fine di coprire le perdite.
Non stupisce quindi la scelta dell'Uefa.
Il caso del Milan non è l'unico a preoccupare il mondo del calcio. C'è il caso del Chievo e delle plusvalenze fasulle fatte col Cesena, che nel frattempo è fallito. Ognuna delle due squadre prendeva giocatori giovani e sconosciuti e li vendeva all'altra valutandoli molti milioni. Tizio era ceduto dal Chievo al Cesena per 5 milioni e Caio dal Cesena al Chievo per 4,5 milioni,
Striscia la notizia ha scoperto che erano valutazioni false, trattandosi quasi sempre di giovani sconosciuti che poi finivano in qualche squadra di dilettanti. Lo scopo però era evidente: creare una plusvalenza (se un giocatore viene venduto a 5 milioni e arriva dal vivaio i 5 milioni sono una plusvalenza ovvero un guadagno per la società) con cui far apparire un bilancio sano ed evitare di mostrare un bilancio con forti perdite, spaventando le banche finanziatrici e costringendo i presidenti a versare altri soldi nelle società.
Le inchieste di Striscia hanno allarmato la procura del calcio che indaga. Potrebbero arrivare squalifiche e potrebbe verificarsi un vero terremoto nel calcio se emergessero altri casi analoghi.
Le finte plusvalenze sono il segnale che il calcio, o almeno molte società hanno conti da brividi. E in questo senso un'altra scelta preoccupante potrebbe essere il decreto che Di Maio sta preparando per limitare il gioco d'azzardo, fermandone la pubblicità. Praticamente tutte le squadre della serie A hanno una società di scommesse tra gli sponsor. Per alcune è lo sponsor principale.
Togliere somme ingenti a bilanci in difficoltà non è una buona idea.
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