La sofferta nascita del governo Conte ha avuto effetti negativi su spread e borse.
Le promesse di reddito di cittadinanza e flat tax unitamente ai dubbi sull'euro hanno causato la vendita di titoli di stato, con conseguente aumento dello spread e perdita di valore dei titoli di stato che, presenti in abbondanza nelle banche, hanno fatto diminuire il valore azionario delle stesse banche, che sono i titoli più importanti nel listino milanese.
Ora, venerdì 8 giugno i titoli azionari parevano piuttosto depressi, su valori in molto casi inferiori a quelli registrati quando il tentativo di 5 Stelle e Lega di formare un governo pareva naufragato.
Lunedì invece lo scenario è cambiato e l'indice della borsa italiana fa segnare un sorprendente +3,5%.
Una giravolta che si spiega con l'intervista di Tria, neo ministro dell'economia, al Corriere. In buona sostanza Tria ha spiegato che il suo compito è controllare i conti evitando sforamenti e avventure: il debito diminuirà, niente deficit aggiuntivo.
I mercati si sono convinti. Forse di meno Salvini che ha iniziato la sua personale crociata contro le ONG che recuperano in mare i migranti. L'argomento più importante è diventata l'Aquarius mentre nelle dichiarazioni dei principali leader politici paiono essere scomparsi i temi economici, ovvero le promesse elettorali di spese gigantesche con poche coperture.
I mercati sono tranquilli ma lo saranno gli elettori quando si renderanno conto che i soldi che aspettano non arriveranno? E lo saranno i politici che su promesse di spesa hanno conquistato il potere esecutivo?
Nessun commento:
Posta un commento