16 giugno 2018

Blog sempre più in pericolo: arriva denuncia anche per blasfemia

Un blog che tratta temi psicologici e biografici nei giorni scorsi ha ricevuto una denuncia per blasfemia e offesa al credo religioso. “turpiloquio e poco rispetto nei confronti della religione cattolica”, queste le parole che stanno rimbalzando nei social.

Quanto appreso sarebbe probabilmente il primo caso del genere in Italia, quantomeno riferito a un semplice blog che ha intenti tutt’altro che rivoluzionari o provocatori. Attualmente la normativa italiana prevede una sanzione per atti riconducibili alla blasfemia, reato che, a partire dal 1999, è stato depenalizzato e ridotto a illecito amministrativo.

La pagina di cui si parla (oudassam.it) tratta di argomenti legati alla psicologia e alla crescita personale, esposti attraverso vicende in ambito lavorativo e sentimentale. L’autore, utilizzando un linguaggio da strada talvolta crudo, talvolta ironico, è molto laconico nelle sue risposte alla vicenda. “Mi sono meravigliato ma non ne faccio uno scandalo – commenta – mi spaventa molto, però, che sia ancora presente una deriva di questo tipo”.

Un caso emblematico che mette in luce una patina di moralismo che emerge sporadicamente nel nostro paese. In proposito, la Chiesa pastafariana italiana ha lanciato un’iniziativa contro le leggi sulla blasfemia e in difesa della libertà di parola. La normativa italiana mette in evidenza tutte le contraddizioni alla base del concetto di tutela del sacro richiamando l’attenzione sull’assurdità di quelle normative che in diversi paesi puniscono la blasfemia. Paesi tra i quali c’è anche l’Italia, perché se il reato è stato depenalizzato e ridotto a illecito amministrativo nel 1999, è pur vero che chi bestemmia su internet è passibile di istigazione a violare leggi, reato vero e proprio.

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