E' un modo per allontanare l'attenzione da una scelta del governo che i mercati non hanno gradito. Il governo ha spiegato infatti che il debito pubblico nei prossimi 3 anni salirà di circa 100 miliardi più del previsto e il deficit resterà al 2,4% del PIL, interrompendo il percorso virtuoso che si può capire facilmente leggendo i dati nell'immagine.
I mercati hanno reagito male alla notizia che l'Italia rinnega gli accordi precedenti e hanno venduto i titoli di stato italiani e le azioni, facendo salire lo spread a 269 (40 punti in più). E' una bocciatura più grave di quella dei tg, dei giornali o dei social, perchè uno spread che sale significa maggiore spesa per interessi. 40 punti ovvero uno 0,4% in più, con un debito di oltre 2300 miliardi vogliono dire oltre 9 miliardi di spesa per interessi, cifra che peggiora se teniamo presente che 2 marzo ovvero l'ultimo giorno di campagna elettorale, lo spread era 140, praticamente la metà dell'attuale.
L'ha detto Draghi qualche settimana fa: i politici italiani al governo hanno fatto danno e la misura oggettiva è la risalita dello spread e il calo della borsa, fattori che causano una maggior spesa per interessi dello Stato ma anche di famiglie e imprese.
Ministri competenti e prudenti avrebbero aspettato a festeggiare e eviterebbero di accusare altri partiti di aver fatto deficit minori.
L'ha detto Draghi qualche settimana fa: i politici italiani al governo hanno fatto danno e la misura oggettiva è la risalita dello spread e il calo della borsa, fattori che causano una maggior spesa per interessi dello Stato ma anche di famiglie e imprese.
Ministri competenti e prudenti avrebbero aspettato a festeggiare e eviterebbero di accusare altri partiti di aver fatto deficit minori.
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