Da qualche anno esistono, almeno sulla carta, delle monete definite locali o alternative. Come lo SCEC. Come funziona?
Lo SCEC non può essere una moneta. Sarebbe illegale emettere una vera moneta. E' definito uno sconto "che cammina", perché utilizzabile da chi lo riceve.
Mentre il normale buono-sconto favorisce l'acquirente, lo SCEC può essere utile anche per il negoziante, che può usare il buono sconto per i suoi acquisti. Un motivo in più per aderire al progetto SCEC.
Mentre il normale buono-sconto favorisce l'acquirente, lo SCEC può essere utile anche per il negoziante, che può usare il buono sconto per i suoi acquisti. Un motivo in più per aderire al progetto SCEC.
Ma non è tutto oro quel che luccica, perchè le condizioni nelle quali si può usare lo SCEC sono piuttosto restrittive, come si capisce leggendo l'elenco dei partecipanti.
Lo SCEC non si può usare in supermercati o pompe di benzina, ad esempio. Il margine di guadagno non consentirebbe di applicare sconti, specie se del 10-20% offerto da quasi tutti i partecipanti all'arcipelago SCEC.
Lo SCEC copre solo una parte, fino al 10-20%, del prezzo e a volte solo se si spende una somma superiore a un minimo prestabilito. Ciò riduce l'effettiva convenienza dello SCEC.
Lo sconto serve a conquistare nuovi clienti o ad aumentare il giro d'affari in certi periodi
dell'anno, come succede con i saldi o con i parrucchieri che applicano lo sconto in taluni giorni della settimana. Se vale sempre ed riutilizzabile, si rischia un calo delle entrate. Compensato magari da un aumento dei prezzi, che renderebbe illusorio, per il consumatore, lo sconto.
Lo sconto serve a conquistare nuovi clienti o ad aumentare il giro d'affari in certi periodi
dell'anno, come succede con i saldi o con i parrucchieri che applicano lo sconto in taluni giorni della settimana. Se vale sempre ed riutilizzabile, si rischia un calo delle entrate. Compensato magari da un aumento dei prezzi, che renderebbe illusorio, per il consumatore, lo sconto.
Ma è anche dubbio che lo sconto "cammini" davvero. Se il pizzaiolo riceve 100 euro in SCEC e li vuole usare, dovrebbe spendere 1000 euro: chi partecipa allo SCEC accetta di solito che il 10% delle proprie fatture sia pagate in SCEC.
Difficile immaginare che tutti quelli che ricevono gli SCEC poi li usino davvero e, se anche accadesse, saremmo pur sempre in prensenza di normali buoni-sconto, di solito offerti da chi produce biscotti o detersivi per aumentare le vendite e svuotare i magazzini.
Ciao, è tanto che non scrivo volevo fare una domanda riguardo a questo video, non so se ti è capitato di vederlo: http://www.youtube.com/watch?v=ZCW0APlsWvU&playnext_from=TL&videos=pZPx3paI5A0
RispondiEliminaChe ne pensi?
Sembrerebbe valido, ma ci vedo alcune contraddizioni abbastanza grosse...
E' risaputo ad esempio che nell' Urss di inflazione (prima della crisi) non ce n' era affatto, ademas una delle cose che di cui i fascisti si vantano ancora oggi è che Hitler in germania sconfisse l' inflazione ecc
Come pure ne' la Germania nazista, ne' la Cina attuale, ne' la vecchia Urss (salvo quest' ultima negli anni 80) mi sembrano esempi nazioni in crisi economica totale...Al contrario!
Eppure nel video dice prima che se l' emissione di moneta dipendesse dal governo si creerebbe un' inflazione incredibile e che si andrebbe incontro ad un disastro economico...E poi subito dopo cita proprio come esempi di questo sistema proprio super-potenze mondiali come l' Unione Sovietica, la Germania nazista, la Cina ecc, che tra l' altro (a parte quest' ultima), se hanno un pregio è di aver tenuto a freno l' inflazione!
weierstrass è uno serio.
RispondiEliminaCina Urss e Germania nazista hanno o avevano economie assai diverse
Nelle economie pianificate il problema del deficit statale da finanziare è minimo, volendo, e per questo non si crea facilmente inflazione causata dal finanziamento del deficit tramite emissione di moneta
Ed è vero che se si emettesse moneta a piacimento l'inflazione andrebbe alle stelle. E' successo tante volte, l'ultima delle quali in Zimbabwe negli anni scorsi. Stampavano banconote da miliardi di unità della moneta locale
L' Italia fascista e la Germania nazista però non avevano economie pianificate...
RispondiEliminaLo dico solo per capire come mai non andarono incontro al disastro economico visto che il video dice che la gestione dell' emissione delle banconote da parte del governo provocherebbe questo
Non è detto che la dittatura porti a stampare moneta liberamente, anzi.
RispondiEliminaLo fece la repubblica di Weimar e questo favorì la salita al potere di Hitler
Ma una dittatura ha + possibilità di far tornare i conti perchè soffoca il dissenso. Mussolini salvò le banche ricorrendo a gente che non c'entrava col fascismo ed evitò la fuga di capitali perchè non si seppe delle difficoltà e questo grazie al potere di censura
Poi ci sono altre debolezze delle dittature, naturalmente, specie nel rapporto tra il cittadino e la soddisfazione dei suoi bisogni.
Ma la gestione dei conti pubblici è tendenzialmente migliore se il potere esecutivo è forte, perchè quel potere può dire di no + facilmente rispetto a una democrazia e quindi tiene sotto controllo + facilmente i conti pubblici. Un'altra ragione è che la dittatura ha vita + facile a convincere i cittadini a sottoscrivere il debito pubblico di uno stato. E chiude facilmente le frontiere: anche questo aiuta, perchè si stampa moneta quando non è possibile il finanziamento con l'emissione di titoli. La dittatura se chiude un paese obbliga di fatto i cittadini a sottoscrivere i titoli di stato e quindi non deve emettere moneta per finanziare il deficit statale
dimenticavo: per Mussolini il valore della lira rispetto alle altre monete era motivo d'orgoglio e il cambio rimase sopravvalutato (quota 90) danneggiando l'economia nazionale
RispondiEliminaproprio per questo motivo non poteva aumentare troppo la quantità di moneta. Se l'avesse fatto il cambio non sarebbe rimasto sui livelli desiderati
Interessante, e perchè il raggiungimento della quota 90 danneggiò l' economia nazionale?
RispondiEliminaIl regime non si vantava di aver evitato il fallimento dell' Italia proprio raggiungendo il cambio di 1 sterlina a 90 lire?
in quell'epoca (e non solo) il cambio era visto come una specie di indicatore di buona salute dell'economia. Anche oggi è così e quando l'euro scende si ricordano solo gli aspetti negativi
RispondiEliminaun cambio ottimale tra 2 monete dovrebbe rendere indifferente investire i propri soldi su una moneta o sull'altra
se una moneta è sopravvalutata esporti di meno e importi di meno. Produci di meno e quindi hai meno lavoro e imposte
Per questo è meglio non avere una moneta sopravvalutata.
C'è quindi una certa tendenza a svalutare per produrre di + e occupare + gente. Ma non sempre funziona perchè anche gli altri possono fare lo stesso e può innescarsi un conflitto a colpi di svalutazioni che rischia di non portare nessun beneficio
Mussolini l'ha svalutata nella seconda metà degli anni 30 la lira e non di poco.
RispondiEliminaComunque lo scec a mio avviso è una moneta parallela che sopravvive grazie all'elusione.
RispondiEliminaQuindi nella seconda metà degli anni '30 ci fu questa grande inflazione?
RispondiEliminalo scec è un buono-sconto simile a quelli che ti danno nei supermercati.
RispondiEliminadevo indagare sull'inflazione. Ma non credo ci sia stata, anche se i primi anni '30 sono stati disastrosi per effetto della famosa crisi
quando si tirano fuori soldi per salvare le imprese o le banche in realtà non si crea inflazione o almeno non subito e questo perchè la crisi delle banche fa diminuire la domanda e tutt'al più l'emissione di moneta fa aumentare la domanda nella stessa misura
qundi se la domanda non sale neanche i prezzi salgono, come sta succedendo ormai da oltre 1 anno con la crisi attuale: si è aumentata la quantità di moneta ma la domanda non è salita. Al massimo si è evitato che diminuisse troppo
I dati di Bankitalia dicono che senza intervento il PIL sarebbe sceso del 10% mentre gli interventi hanno limitato i danni a un -6,5% dall'inizio della crisi (-1,5% circa nel 2008 e -5% circa nel 2009) ... circa perchè vado a memoria
Il venditore del supermercato non usa il buono sconto per i suoi acquisti a differenza degli scec.
RispondiEliminacerto che lo usa: il buono-sconto è emesso da chi produce il detersivo e il supermercato gira questo buono-sconto a chi gli vende il detersivo
RispondiEliminache poi chi riceve lo scec lo usi davvero è cosa assai dubbia: infatti se scorri l'elenco di chi accetta lo scec noti che c'è il programmatore che offre uno sconto del 10% se ti fai fare il sito internet o l'impiantista che offre lo sconto del 10% per fare un certo lavoro
Ebbene se uno di costoro accumulasse -supponiamo- 1000 euro in scec, per usarli tutti dovrebbe spendere 10.000 euro (lo sconto di solito è del 10%) presso gli altri liberi professionisti e negozianti convenzionati
Dall'elenco mancano supermercati, pompe di benzina, giornalai ecc.
Quindi è difficile che il programmatore che crea siti internet spenda davvero tutti gli scec presso liberi professionisti e negozi che non vendono beni di largo consumo spendendo 10 volte la somma ricevuta sotto forma di scec
E nulla gli vieterebbe, tra l'altro, di procurarsi gli scec come qualsiasi cittadino
Tutto ciò fa pensare che gli scec siano riutilizzati solo in minima parte. Inoltre si può ragionevolmente credere che non cambi nulla rispetto al caso in cui una serie di esercizi commerciali e di professionisti offrano uno sconto a una certa categoria di persone, come succede con le normali convenzioni legate a certe carte offerte da supermercati o librerie
"certo che lo usa: il buono-sconto è emesso da chi produce il detersivo e il supermercato gira questo buono-sconto a chi gli vende il detersivo"
RispondiEliminaNon lo usa chi lo emette, ovvero chi produce il detersivo, non lo impiega per andare al ristorante, sul fatto che poi lo scec sia poco utilizzato perchè è complementare e pertanto utilizzabile nelle catene in una percentuale minima del prezzo non cambia sul fatto che sia una moneta parallela.