26 aprile 2013

Alleanza Mediterranea e Tasse Catalane


La Spagna, primo fra tutti  El Pais, saluta favorevolmente la rielezione di Giorgio Napolitano alla Presidenza della Repubblica Italiana,  sia per l'alta stima di cui il Capo dello Stato gode all'estero, ma anche per la prospettiva della formazione di un nuovo governo e la partenza della nuova legislatura in Italia.
Ma perché gli spagnoli sono tanto interessati al governo italiano?
Perchè le politiche di rigore durissimo sostenute da Rajoy ed appoggiate in sede europea hanno miseramente fallito, ed il governo stesso se ne è reso conto amaramente, ed ora, spiega El Pais, gli spagnoli cercano disperatamente alleati in Europa per far fronte comune  contro i sostenitori dell'asuterity, ovvero più o meno quello che proponeva la sinistra spagnola in campagna elettorale l'anno scorso.
La situazione è complicata: Il PIL spagnolo sta cadendo il triplo rispetto alle previsioni dell'esecutivo, il deficit paradossalmente nonostante i tagli brutali della spesa pubblica attuati dalla destra è rimasto sui livelli del governo di Zapatero, il debito pubblico pare raggiungere presto "livelli italiani", la disoccupazione aumenta ogni giorno senza che i benefici millantati della riforma del lavoro ultra-liberista si manifestino, la pressione fiscale invece di ridursi grazie ai tagli di spesa come prometteva in campagna elettorale Rajoy è aumentata  vertiginosamente,  gli scandali travolgono il partito di governo e la Famiglia Reale (da sempre popolarmente associata molto al centro-destra), le manifestazioni di dissenso spesso contornate da tafferugli sono all'ordine del giorno.

Persino a livello demografico la Spagna che si era configurata come uno dei Paesi con maggior attrazione di immigrati, registra negli ultimi due anni un saldo migratorio negativo tale da provocare nel 2013 per la prima volta da svariati decenni una riduzione della popolazione, (soprattutto se ne stanno andando stranieri che hanno perso il lavoro e rinunciano a cercar fortuna in Spagna, ma anche molti giovani spagnoli senza prospettive).

In questo contesto Rajoy s'accinge in queste ore a varare nuovi tagli, ma sta insistendo con forza per un braccio di ferro con l'Unione Europea per introdurre politiche di crescita e di sostegno all'occupazione. Insomma non può permettersi ulteriore calo di consensi.
E qualcosa dall'UE sembra stia già ottenendo
(secondo l'articolo linkato sopra, si tratterebbe di un leggero rilassamento della soglia richiesta da Bruxelles al deficit spagnolo e della concessione di due anni anziché uno per raggiungerla).

Secondo El Pais, pare che il vento in Europa stia finalmente cambiando, che la linea del rigore stia vacillando, che si notano già le prime aperture in più sedi istituzionali europee ed  internazionali, e per questo dalla Spagna chiedono all'Italia: "fate  un governo, qualsiasi esso sia, ma venite presto con noi a lottare contro l'austerità, ora è il momento!".
Ce la faremo?


Intanto la Catalogna tira fuori dal cilindro una misura interessante si tassano duramente le seconde case (e ovviamente anche terze, quarte eccetera) che rimangono sfitte, per ottenere due potenziali benefici: riscuotere qualche soldo in più e/o spingere i proprietari delle case a darle in affitto, magari anche abbassandone il prezzo.
Servirà a qualcosa?

1 commento:

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