10 aprile 2013

Un effetto collaterale di una società diseguale

Se chiedete a un liberista come dovrebbe funzionare l'università, vi risponderà che deve essere privata e meritocratica, con borse di studio destinate a chi ottiene buoni risultati ma non si può permettere di pagare i costi elevati di un'università interamente finanziata dagli studenti.

Ma funziona una scuola meritocratica? 

Forse non come vorremmo. Ce lo spiega una ricerca OCSE (vedi qui) che mette in dubbio la capacità degli insegnanti di trattare allo stesso tutti gli studenti.

L'OCSE ha analizzato i risultati dei test a cui si sottopongono gli studenti e li ha confrontati con i voti ottenuti dagli stessi studenti, scoprendo che gli insegnati sono più generosi con le studentesse e con chi appartiene ai ceti alti.

Dunque se applicassimo la regola cara ai liberisti, chi appartiene a classi meno agiate sarebbe svantaggiato due volte: perchè meno abbiente e perchè gli insegnanti italiani sono più generosi verso il figlio dei cittadini più abbienti.


19 commenti:

  1. Un liberista potrebbe facilmente ribattere che queste discriminazioni avvengono proprio nella "meravigliosa" scuola pubblica italiana.
    E si potrebbe anche replicare che i figli dei poveri sono già svantaggiati 2 volte, sia dagli insegnanti della scuola pubblica che tendono a fare discriminazioni di ceto, sia perché il figlio del ricco volendo può frequentare scuole private d'eccellenza(non tutte le scuole private sono di qualità superiore, ma alcune si), mentre il figlio del povero non ha scelta, è costretto alla scuola pubblica, anche quando la formazione offerta da quest'ultima è insufficiente per poter competere sul mercato del lavoro.

    Insomma oggi pur avendo la scuola pubblica, i poveri si ritrovano quasi con gli stessi svantaggi di un sistema scolastico privatizzato!

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    1. Mah... ci sono ottimi studenti di tutti i ceti sociali che escono dalle università pubbliche. Piuttosto conosco gente "non particolarmente preparata" che andando in certe blasonate università private si è laureata con una facilità disarmante. Questo non depone molto a favore delle università private all'italiana.

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    2. Non parlavo tanto di università, quanto di istituti tecnici-professionali. Le scuole superiori pubbliche sono state ottime fino agli 90, ma dalla Riforma Berlinguer in poi, hanno subito(a parte qualche eccezione) un grosso decadimento generale. E comunque non ho detto che tutte le scuole private sono migliori(la maggior parte sono solo diplomifici da 4 soldi), ma solo che ALCUNE scuole private offrono una formazione di qualità superiore!

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  2. Infatti è proprio il tipico ragionamento liberista:

    "ma se c'è già ingiustizia, perché non poterne fare moltissima di più?"

    :D sempre su questa linea rispondono, ci vuole uno spiccato senso dell'umorismo per essere neoliberisti

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    1. Non ho detto questo, io sono per un miglioramento delle scuole pubbliche. Ma le scuole pubbliche come sono ridotte attualmente, spesso non sono meglio dei sistemi privatistici!

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    2. Lo so che tu non dici questo, infatti da quella premessa bisognerebbe concludere che bisogna investire di più sull'istruzione, non di meno come in modo un po' (secondo me) assurdo concludono gli ultra-liberisti

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  3. Comunque sto parlando con vari renziani di qui di firenze, me lo stanno facendo rivalutare molto, ammetto che in certe cose ho avuto un po' pregiudizi e che alcune cose buone come sindaco a Firenze ne ha fatte.
    Però ancora non mi convince del tutto, anche questa sua continua apertura a Berlusconi questo dire "o si fa col pdl visto che i grillini non ne vogliono sapere, o si torna a votare" non mi piace, non può non sapere che berlusconi punta solo a salvarsi dai suoi processi e invece paralizzerebbe qualunque tipo di riforma facendo ricadere la colpa sulla sinistra che agli occhi degli italiani avrebbe fatto: "inciucio" ed ennesimo fallimento sulle riforme promesse.

    E l'alternativa "votare"...ha senso rivotare col porcellum? Almeno un qualsiasi governo che cambi la legge elettorale ci vuole, se no non ha senso

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  4. io sono socialista, l'economia migliore è quella programmata e non quella di mercato, il liberismo e il neoliberismo fanno schifo, il capitalismo idem.

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    1. Per ora l'unico sistema che ha portato risultati concreti in quanto a libertà, benessere e giustizia sociale, è stato la socialdemocrazia.
      Bisognerebbe trovare una formula che ci faccia tornare ad uno Stato sociale forte, nonostante la globalizzazione, l'invecchiamento della popolazione, la crisi e tutte le sfide che rendono difficile la socialdemocrazia.

      L'economia pianificata presenta dei problemi strutturali che la portano al fallimento, i regimi comunisti di tutto il mondo le hanno provate di tutte per risolverli nel seno dell'economia pianificata, ma hanno sempre fallito.

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    2. E non credere che non ci sia disuguaglianza nell'economia pianificata, c'è una disuguaglianza dettata più dal potere politico, o dal far parte o meno della burocrazia del regime, ma c'è eccome.

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    3. E chi ha parlato di comunismo? Economia pianificata non è sinonimo di comunismo che anche quest'ultimo ha un difetto in comune con il capitalismo ovvero che la ricchezza può essere raggiunta solo tamite il progresso tecnologico.

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    4. Si ma i comunisti sono stati gli unici ad applicare un'economia interamente pianificata.
      Del resto non vedo come sia possibile un'economia completamente programmata in un contesto di proprietà privata...

      Non capisco bene a che ti riferisci, economia IN PARTE pianificata? Nel senso di "dirigismo", regolamentazione del mercato eccetera? Questo fa parte della socialdemocrazia

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    5. Economia pianificata nel senso che abbia un obiettivo, nel caso che intendo l'espansione dell'uomo nello spazio e dove non esista il mercato ma la gente compra cose utili che stimolano la mente, più di 2200 anni fa Aristarco di Samo calcolò la circonferenza della Terra usando un bastoncino, oggi la gente non sa nemmeno come si calcola l'area di un triangolo, se fosse per me abolirei la pubblicità, statalizzerei le grandi aziende che dovranno occuparsi di robotica, intelligenze artificiali, nanomateriali, industrie aerospaziali, per quanto riguarda le piccole-medie imprese gli direi di aprire solo attività che siano di aiuto alle grandi imprese sopraccitate o ogetti che possono stimolare la mente (tipo telescopi ecc...). In più metterei che ogni stato deve avere una popolazione e consumi che usino soltanto il 40% delle risorse di un determinato territorio (noi italiani siamo in 60 milioni quando dovremmo essere in 20 milioni, 40 anni fa la pianura padana era la seconda pianura più fertile del mondo...ora è la più inquinata) con questo modello di sviluppo in cui tutti gli stati pensano a coltivare il proprio orticello e a distruggerlo la nostra vita non la vedo tanto lunga, il nostro futuro lo vedo Oscuro, insomma, di questo passo tra 50 anni gli esseri umani sopravvissuti alla crisi ambientale dovranno riscrivere una nuova costituzione mondiale dove ci scriveranno che il capitalismo è vietato per crimini sociali e ambientali. (come nella nostra è vietato il fascismo e nei paesi est-europei il comunismo)

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    6. Quindi una sorta di dirigismo praticamente..Ma insomma grandi imprese pubbliche che si occupano solo di robotica e tutte le altre solo di supporto...E tutto il resto?
      Servono imprese per produrre e per vendere tutti i beni ed i servizi di cui c'è bisogno! Dalla macchina alle mutande! Mica solo industrie aereo-spaziali!

      La popolazione come la regoli a tal punto? Come intendi riportare l'Italia a 20 milioni? Facendo sparire 40 milioni di persone?

      Certamente, bisogna trovare modelli di sviluppo sostenibili comunque, questo è indiscutibile

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    7. Ma ovvio che poi ci saranno le aziende produttrici di mutande ecc... però il punto è di produrre beni e servizi utili, per esempio, le aziende che producono vestiti al posto di fare vestiti inutili con sopra scritto il loro cognome non possono investire nella ricerca per produrre vestiti che si autolavano senza metterle in lavatrice (quindi senza usare energia elettrica e acqua). Come si riduce la popolazione? Ovviamente come già stiamo facendo, ovvero con la bassa natalità

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  5. Perché soprattutto le piccole e medie imprese (che sono quelle che hai indicato come sostegno alle grandi che dovrebbero occuparsi solo di robotica), per vivere hanno bisogno di produrre ciò di cui c'è domanda ORA sul momento, sono le grandi aziende ed il settore pubblico che possono investire parte dei loro sforzi nella ricerca, non le piccole e medie imprese.
    Poi insomma nessuno ha la bacchetta magica, difficile anche immaginare che basta un piccolo sforzo per inventare in poco tempo cose come i vestiti che si autolavano, poi tutto può essere...

    No, sulla popolazione purtroppo non è così, perché per ottenere l'effetto che dici te dovremmo evitare l'immigrazione, e di fatto è impossibile, perché se é vero che la natalità è bassa è altrettanto vero che l'aspettativa di vita aumenta.
    Senza ricambio generazionale s'arriva all'implosione totale del sistema con più gente anziana non più in grado di lavorare di quella che invece può farlo...Lo Stato sociale lo puoi salutare.

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    1. Ho capito che da un punto di vista economico il ricambio generazionale non è una buona cosa però da un punto di vista ambientlae no, oggi non siamo autosufficienti sia da un punto di vista alimentare sia energetico, in qualche modo bisogna fare, non puoi lasciare che l'Italia continui ad avere 60 milioni di abitanti solo perchè l'economia ne verrebbe danneggiata, allora questo è un motivo in più per cambiare completamente economia e politica monetaria.
      Sul fatto delle piccole-medie imprese dovrebbero semplicemente occuparsi di vendere prodotti che derivato dalle grandi imprese, per esempio ci sono degli ingegneri della FIAT che hanno preso i motori delle automobili e li hanno convertiti in impianeti per riscaldare le case, ecco, le PMI semplicemente potrebbero occuparsi nel produrre oggetti che derivano dalle grandi imprese, non potranno occuparsi di ricerca però almeno di supportare le grandi imprese.

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    2. Si ma o si torna al latifondismo, o è chiaro che l'aspettativa di vita tenderà ad aumentare e non possiamo prescindere dal ricambio generazionale, se no si finisce tutti a fare la fame vera..


      Alcune pmi lo possono fare, pensare che tutte o quasi mi pare difficile

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    3. Poi come dice spesso gian, le cose si producono se c'è domanda

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