08 luglio 2013

L'autogol dei tagli all'università

La crisi morde e, come sappiamo, lo Stato cerca di tagliare le spese, ma non sempre lo fa razionalmente. A volte i tagli hanno effetti perversi.

È il caso dei tagli all'istruzione. Gli italiani,a causa della crisi, stanno frequntando di meno le università,  che sono diventate più costose dopo i tagli di qualche anno fa della signora Gelmini.

Si sta tornando a un modello di università elitaria, con pochi iscritti, molti dei quali accedono ai corsi soslo perchè se lo possono permettere o perchè si possono permettere i costi dei corsi di preparazione ai test d'ingresso.

Una visione elitaria che è condivisa, purtroppo, non solo da pessimi esponenti di destra, ma anche da persone all'apparenza più intelligenti, come Umberto Eco o lex ministro Fornero, e che rischia di regalarci un'Italia peggiore.

Una prima ragione è che l'istruzione non fa (quasi) mai male, aiuta le persone a essere cittadini migliori, a capire meglio i problemi e a decidere liberamente, senza delegare le decisioni a qualche uomo dei miracoli.

Una seconda ragione è di carattere economico: chi ha una istruzione migliore tende a guadagnare di più.  E in periodo di crisi occupazionale grave, ciò può voler dire avere più possibilità di emigrare e trovare un buon lavoro all'estero.

Senza una buona istruzione molti italiani giovani potrebbero rinunciare a emigrare, preferendo il poco di cui dispongono a casa proprio al poco che avrebbero all'estero

Una terza ragione è che più aumenta il numero di chi possiede un'istruzione elevata, minore è il numero di chi è meno istruito e maggiore è la possibilità che questi ultimi abbiano un buon reddito. Reddito che dipende dal numero di coloro che hanno un basso livello di istruzione.

Se più italiani si devono accontentare di un diploma perchè non possono iscriversi all'università, si dovranno anche accontentare di un reddito inferiore.

Dunque i tagli all'università (e la relativa visione elitaria) sono un boomerang che avrà effetti molto negativi in un paese già in gran difficoltà economica e culturale

2 commenti:

  1. suggerisco la lettura di questo link http://www.linkiesta.it/utopia-spending-review

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  2. il focus è su questa sotto tesi, che per me è il punto centrale del problema quando si parla di spesa improduttiva:

    "Gli aumenti delle tasse sono facili, perché colpiscono poco e un po’ tutti, i tagli della spesa invece sono difficili, perché picchiano duro su interessi concentrati, pronti a far deflagrare la protesta, spesso con l’appoggio delle organizzazioni sindacali del pubblico impiego."

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