19 luglio 2013

Slow Food

Qualche giorno fa Doc3, rubrica di Rai 3, ha mandato in onda un ottimo documentario su Slow Food (vedi qui) e il suo fondatore, Carlin Petrini.

E' una storia di amicizia e di un geniale personaggio, Carlin Petrini, che ha dedicato la sua vita e il suo lavoro alla valorizzazione del cibo, del lavoro contadino, delle tradizioni agricole di tutto il mondo.

E ha pure offerto qualche lezione economica. Dopo 37 minuti troverete la testimonianza di un piccolo allevatore che spiega: un tempo quelli come noi, che vendono un capo di bestiame ogni tanto, dovevano piegarsi alle condizioni economiche dell'acquirente. Ora con Slow Food ci siamo messi insieme e ci pagano di più perché tutti insieme vendiamo i nostri bovini.

Bella lezione, specie per chi loda la piccola impresa e esalta l'individualismo: mettersi insieme e superare l'individualismo conviene. Ce lo insegna Carlin Petrini, che ha fondato l'associazione per la promozione dell'agricoltura più famosa al mondo: Slow Food.

12 commenti:

  1. Pensare che quando Bersani pareva lo stesse immaginando come ministro del suo "governo di cambiamento" c'era soprattutto a destra chi ridacchiava.
    Sarebbe stato ottimo invece.

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  2. Per chi vuole qualche informazione in più sulla catena alimentare esiste un libro stupendo, tra i più belli che abbia mai letto sull'argomento, che Carlo Petrini consiglia anche di farlo leggere nelle scuole, si intitola IL DILEMMA DELL'ONNIVORO di Michael Pollan.

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  3. Mah... Slow Food ha tanti meriti... ma Petrini sugli OGM dice una marea di cazzate...

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    1. può darsi... potrebbe essere solo marketing perchè il non ogm vende meglio, ma una mia amica espertissima di agricoltura dice che gli ogm sonon molto peggio di quel che si dice per gli agricoltori soprattutto per le conseguenze sui terreni e sulle altre coltivazioni, danneggiate perchè col biologico e altri sistemi cercano di guadagnare di +

      gli uni puntano, con l'ogm, a produrre di + a basso costo, gli altri cercano il modo di avere prodotti pagati meglio e temono la convivenza con gli ogm

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    2. Il realtà la cosa è più complessa di così. Gli OGM non sono alternativi al biologico, anzi potrebbero benissimo andare a braccetto. Ma è stata fatta una disinformazione tremenda che ha portato molti stati ad abbandonare la ricerca in questo settore. La verità è che non ci sono prove serie che gli OGM facciano danni di qualche tipo; anche perché non ha senso parlarne come se fossero un corpus unico. Ogni OGM viene testato rigorosamente prima di essere usato (cosa che non succede per le altre sementi). Qualcuno poi tira in ballo la natura e la biodiversità... ma che vuol dire naturale? Anche il veleno della vipera è naturale, ma non ci fa mica bene! Se si parla di biodiversità, un campo biologico è pur sempre un campo coltivato, non è certo l'Amazzonia. Ovviamente il biologico rende di più, perché viene spacciato per più salutare (falso) e venduto spesso a prezzi folli. Ma in un paese con la bilancia agroalimentare in rosso, che importa la maggioranza della soia (perlopiù OGM) per usarla come mangime per gli animali dai quali si ricavano i famosi prodotti DOP, questo tipo di politica è francamente ridicola. Almeno per l'alimentazione animale potremmo tranquillamente permettere coltivazioni OGM... visto che cmq importiamo cereali OGM in quantità industriale.

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    3. l'ogm dovrebbe riguardare piante destinate a essere coltivate in grandi quantità, impiegate per l'alimentazione animale o anche quella umana nel segmento di mercato dove conta molto il prezzo (basso) mentre il biologico soddisfa una domanda più segmentata, rivolta a un pubblico + limitato e ricco

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    4. In realtà con gli ogm è possibile anche salvare piante colpite da malattie difficili da debellare. Vedi la storia della papaya OGM.

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  4. si ma fate attenzione a non leggere troppo dario bressanini, che talvolta è lui che spara molte cazzate, purtroppo.

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  5. Volevo intervenire sullo stesso argomento. Questo blog lo seguo costantemente con interesse, ma quando ho letto di Petrini sinceramente ho storto un po' il naso. Non ho nulla di personale contro di lui ma non riesco a soffrire il marketing e le falsità quando vengono messe davanti alla correttezza scientifica e all'informazione onesta. Bressanini o meno, qualsiasi ricercatore o scienziato preparato e onesto sa che il termine stesso OGM è fuorviante. E noi italiani su questo tema stiamo prendendo una cantonata assurda. In natura ogni cosa è geneticamente modificata. Per millenni l'uomo ha incrociato specie vegetali e animali, spostando e rimescolando interi pool di geni incosapevolmente e pressoché a casaccio,
    senza preoccuparsi troppo delle conseguenze.
    Ha esercitato artificialmente una pressione selettiva costante sulla base di caratteristiche che a "occhio" (nudo)
    gli andavano bene e che mai si sarebbe verificata spontaneamente. E nessuno si lamenta di questo. Anzi
    viene spacciato per "naturale".

    Per essere veramente "naturali" dovremmo mangiare solo specie selvatiche eliminando pertanto il 90% di ciò con cui abitualmente ci nutriamo. E sbarazzarci di tutti gli animali
    da allevamento e domestici anch'essi ottenuti grazie
    ad incroci che di naturale hanno solo la faccia di bronzo di Petrini e soci.

    E poi voglio vedere come ci sfamiamo 7 miliardi di individui con i tempi e i modi della cosidetta agricoltura "bio"...

    Oggi la tecnica permette di isolare
    in maniera precisa un singolo gene per favorire una certa caratteristica in modo trasversale alle varie specie
    (ad esempio la resistenza ad un tipo di parassita che
    manderebbe in rovina il raccolto).


    Secondo me tutto questo Petrini lo sa benissimo, ma gli conviene fare il pesce in barile e imbonire un certo tipo
    di prodotto con caratteristiche che non gli appartengono.
    La tristezza in tutto ciò è che mentre gli altri paesi vanno avanti, l'Italia ancora una volta penalizza il grado della ricerca in questo campo. Con il sublime risultato che le uniche poi a poter fare ricerca sono proprio le poche grandi multinazionali (tanto avversate da Petrini e attivisti vari), in quanto uniche a riuscire a finanziare tali studi. E poi ci lamentiamo della fuga dei cervelli... mah... Scusate lo sfogo ma su questo tema avrei il dentino avvelenato.

    Comunque per chi fosse interessato consiglio il libro
    di Antonio Pascale dal titolo "Scienza e Sentimento".

    Fil Connors

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    Risposte
    1. volevo consigliare la visione del documentario, dove mi pare non si parli (se non marginalmente) di ogm

      tra miliardi di persone ci sono quelli che mangiano il pane che costa pochissimo e il cui rincaro scatena rivolte, e quelli che mangiano cibi costosi

      la polenta 50 anni fa era il cibo dei poveri in molte zone d'italia, oggi non svolge più quel ruolo in cucina

      in italia non ci sono enormi campi coltivati a mais o grano o altro, e le zone pianeggianti che si prestano alle coltivazioni standardizzate e molto meccanizzate, sono poche. Gran parte d'Italia è inadatta a quelle colture, i costi delle produzioni in collina sono molto superiori dei costi delle produzioni in pianura e questo richiede che i contadini in quelle zone si specializzino nella produzione di beni venduti a prezzi + elevati, beni per i quali conti molto + la qualità del prodotto che il prezzo

      quindi forse non siamo indietro, puntiamo solo a essere diversi non potendo produrre grano in collina che costerebbe molto di + del grano ukraino

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    2. Hai ragione ti chiedo scusa per essere entrato a gamba tesa sul tema ogm andando discretamente off-topic rispetto al post originale. Aggiungo di essere contento in linea di massima che Slow Food rappresenti un esempio felice di un'attività economica che viene premiata, mi spiace però constatare che alcune loro posizioni, a mio avviso, contribuiscano a diffondere idee fuorvianti e una cultura antiscientifica.

      Detto questo, la ricerca sugli OGM nel campo delle biotecnologie può essere utililissima a vari livelli e non deve essere vista come necessariamente orientata a grandi coltivazioni.

      Essi trovano infatti applicazioni in tantissimi ambiti, dall'industriale al medico ( http://it.wikipedia.org/wiki/Organismo_geneticamente_modificato#Applicazioni)
      e incentivare studi in tali settori protrebbe aprire strade promettenti o aiutare a rilanciare un po' l'economia.

      Ma sto nuovamente divagando con l'off-topic.
      Comunque ti ringrazio per la disponibilità e per il tuo (vostro) bel blog.

      Fil Connors

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