16 agosto 2014

Economia della pioggia

L'estate anomale o meglio assente del 2014 sta cambiando l'economia di quella parte di Italia che  si trova a fare i conti con pioggia e grandine quasi quotidianamente. Come?

La prima cosa che viene in mente è che in un'estate piovosa cambiano le abitudini vacanziere. Si frequentano di meno le mete di montagna e in generale delle località dove c'è una maggiore probabilità di subire gli effetti del maltempo. Maltempo che influisce sulle produzioni agricole: le api stanno producendo poco miele, molte produzioni agricole hanno risentito della grandine e altre risentiranno nei prossimi mesi delle abbondanti piogge (per esempio il vino) e del clima anomalo.

In città cambiano le abitudini di consumo. Chi non riesce a prendere il sole all'aria aprtea si sta rivolgendo ai solarium, che hanno incrementato il giro di affari. Chi resta a casa per non rischiare una doccia imprevista si dedica ai lavori domestici e compra un mobile o pittura le pareti di casa, pe rla gioia dei negozi che vendono i prodotti "fai da te".

La paura della pioggia improvvisa e violenta favorisce i negozi al coperto, nei centri commerciali o sotto i portici e inoltre spinge gli automobilisti a preferire i parcheggi a pagamento al coperto rispetto alle diffusissime "strisce blu".

Infine la pioggia fa la felicità di cinema e musei, che incrementano il pubblico proprio perché esenti dal rischio meteorologico.

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