04 aprile 2015

L'importanza dei tassi

Il blog di Civati (vedi qui) riporta i dati dell'economia italiana nel 2014 per accusare il governo di propaganda.

L'economia italiana nel 2014 non è andata bene, ma un dato tra quelli riportati da Civati è sbagliato: il saldo primario è stato positivo dell'1,6% del PIL e non negativo (il saldo primario comunque è in calo. Di qui probabilmente l'errore).

Un pò di conoscenza e di esperienza avrebbe permesso di capire l'errore. Il saldo primario è la differenza tra entrate e uscite dello Stato al netto della spesa per interessi (cioè senza considerare la spesa per interessi). E quest'ultima risente di titoli del debito pubblico emessi a tassi molto più elevati dei tassi attuali.

Così la spesa per interessi è almeno il 4,5% del debito pubblico. Se il saldo primario fosse negativo dell'1,6% i conti non tornerebbero. All'1,6% si deve aggiungere il 4,5% di spesa per interessi e il deficit sarebbe superiore al 6%.

Invece il deficit è del 3%, percentuale risultato della somma di un avanzo primario dell'1,6% e di una spesa per interessi pari a circa il 4,5%.

C'è un aspetto molto positivo in questi dati: se i tassi di interesse pagati dallo Stato resteranno bassi (oggi si emettono titoli di stato a tassi vicini allo zero, almeno per le scadenze più brevi), basterà tenere sotto controllo la spesa pubblica e pochissimi sacrifici per raggiungere il pareggio di bilancio, che è una condizione indispensabile per ridurre il rapporto deficit/PIL.

Non è irrealistico pensare che, se i tassi resteranno bassi, in 3-4 anni la spesa per interessi possa diventare del 2-2.5% del PIL e che possa scendere ulteriormente in seguito. In questo caso il deficit si scenderebbe sotto l'1% e basterebbe poco, un pò di crescita e il controllo delle spese, per raggiungere il pareggio di bilancio.


Nessun commento:

Posta un commento

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...