Sconcerta lo scontro tra il ministro Poletti e Tito Boeri, economista e presidente dell'INPS.
Quest'ultimo propone di dare un aiuto, sotto forma di integrazione di reddito, agli ultra 55-enni che perdono il lavoro. Poletti invece propone di distribuire aiuti a tutti i disoccupati in modo indiscriminato.
Uno spirito da "cooperativa" (il mondo da cui proviene Poletti è quello delle coop emiliane) o forse solo un progetto politico, con l'obiettivo di contrastare le proposte di reddito minimo dei grillini, promettendo tutto o almeno qualcosa a tutti?
Forse la risposta vera è una sconcertante mancanza di capacità di analisi del ministro "made in coop". Perchè è noto che esistono diverse categorie di lavoratori. Quelli con un'età oltre i 50 anni hanno più difficoltà a trovare un lavoro quando lo perdono, e la riforma delle pensioni crea a questa categoria di lavoratori non poche difficoltà.
Se si vuole che l'economia si trasformi per diventare più competitiva, si deve accettare che le imprese, cambiando, riducano il personale. E come non pensare ad ammortizzatori per chi ha meno possibilità di ricollocarsi?
Poletti pare vivere in un altro mondo, come dimostra la proposta di far lavorare gli studenti. O forse ci mostra soltanto il vero volto delle cooperative?
parzialmente d'accordo.
RispondiEliminanel senso...dipende da quanto ammonterebbe il sussidio che propone poletti....se è una cifra buona, meglio darlo a tutti i disoccupati che solo a loro, sarebbe solo una proposta più estesa rispetto a quella di tito boeri. Ma ho i miei dubbi..quella sugli studenti m'ha fatto essere contento d'essere andato via dall'italia :D