13 novembre 2018

Manifestazione Sì TAV

Sabato 10 novembre a Torino s'è tenuta la manifestazione Sì TAV, promossa da 7 donne (dirigenti, libere professioniste) e un ex sottosegretario ai trasporti, il forzista Giachino.

Nel mirino l'amministrazione comunale 5 stelle, guidata da Chiara Appendino, colpevole di immobilismo. E non potrebbe essere diversamente: i 5 stelle in Piemonte da sempre stati contrari alle grandi opere, hanno sbandierato lo spettro del debito eccessivo di Regione e comune di Torino e sollevato il sospetto che le opere pubbliche e buona parte della spesa pubblica siano solo strumenti per difendere interessi, distribuire incarichi a parenti e amici, ecc., insomma per mantenere in vita clientele utili ai partiti.

I manifestanti di sabato ricordano i 40 mila che manifestarono nel 1980, dopo settimane di occupazione della Fiat da parte degli operai, sostenuti dai sindacati, che a migliaia l'azienda in crisi aveva deciso di espellere dalle fabbriche. Era la rivolta di una borghesia insicura e impaurita da una crisi drammatica che rischiava di travolgerne le certezze.

E' assai probabile che molti tra i manifestanti Sì TAV abbiano votato Chiara Appendino, sperando in una svolta positiva, per i propri interessi e per la città. Si son trovati invece una svolta negativa in cui ogni progetto è valutato con timore di fare qualcosa che non coinvolge gli elettori e sprecare denaro pubblico.

Il tutto in un contesto economico negativo, nel quale il PIL rallenta, la spesa per interessi cresce, soprattutto a causa di dichiarazioni poco responsabili dei partiti di governo su deficit e rapporti con l'Europa in senso lato, l'occupazione diminuisce complici le nuove regole sul lavoro, e la locomotiva tedesca dà segni di stanchezza.

Così si chiede di portare avanti la TAV quasi per disperazione, ignorando gli effetti positivi sull'ambiente di un'opera che potrebbe togliere i TIR non solo dalla val di Susa ma anche dalla Val d'Aosta e da altri valichi stradali alpini. Si punta solo alla spesa, che può aiutare un sistema industriale piemontese per il quale la sindaca Appendino sta per chiedere lo stato di crisi.

Insomma non c'è niente di positivo nella manifestazione si sabato, solo paura e ritorno ad un passato che come ricorda Gad Lerner, ha aperto una stagione difficile per Torino.




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