18 novembre 2018

Varoufakis italiani

Sabato 17 il Corriere ha raccontato che il ministro Savona avrebbe confessato ai collaboratori e ai membri del governo che la situazione è peggiore del previsto.

Si aspettava una Commissione Europea più conciliante e si ritrova un'Europa rigida, con il rischio di una procedura di infrazione per deficit eccessivo causato non da una forte spesa in investimenti, come suggeriva il ministro sardo, ma per finanziare la spesa corrente sotto forma di reddito di cittadinanza, un pò di flat tax e un pò di aggiramento della legge Fornero.

Savona (con il governo) mi ricorda Varoufakis; un economista poco ortodosso che da ministro delle finanze della Grecia assunse un atteggiamento spregiudicato nelle trattative per uno dei tanti salvataggi della Grecia. Varoufakis pensava che i partner europei, spaventati dalle conseguenze di un fallimento della Grecia, avrebbero accettato un accordo più favorevole ai greci. 

Le cose andarono diversamente perchè i finanziatori del debito greco non si fecero spaventare e il governo greco di cui Varoufakis faceva parte pensò anzitutto alle conseguente per il proprio paese in caso di mancato accordo e decise così di cedere alle pressioni della trojka.

A distanza di qualche anno il governo italiano sembra voler imitare le posizioni di Varoufakis. Di Maio e Salvini spiegano che tra pochi mesi la commissione UE in carica sarà un ricordo, ma non dicono cosa potrebbe succedere, lasciando che gli elettori immaginino l'arrivo di una commissione più accondiscendente, che accetti un deficit maggiore.

Probabilmente, però, ciò non accadrà. Un'Europa in cui dovessero trionfare i partiti sovranisti sarà un'Europa più ostile verso l'Italia, come dimostra la richiesta dell'Austria di aprire una procedura contro l'Italia. Saranno meno disponibili a ascoltare le ragioni dei paesi che chiedono di poter violare gli accordi presi, avranno paura che un paese poco virtuoso possa causare danni pure a loro e quindi non vedranno di buon occhio le richieste italiane.

Lo spread sta segnalando da tempo che un braccio di ferro con l'UE partirebbe da posizioni sfavorevoli. Una partita persa prima di giocarla. I ministri politici vorrebbero imitare Varoufakis che puntava a convincere la controparte sbandierando le conseguenze per l'Europa di un fallimento greco, mentre i più responsabili e consapevoli ministri tecnici puntano a non tirare la corda perchè la battaglia, come segnala lo spread a oltre 300 punti, rischia di essere persa prima di iniziare.


2 commenti:

  1. C'è da dire che l'Italia ha un peso superiore alla Grecia nell'economia europea. Non che io giustifichi l'azzardo eh...

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    1. Questo era la scommessa del governo italiano: che l'Italia fosse troppo grande per venir abbandonata.

      Al contrario invece, i 18 Paesi dell'area euro si sono compattati con intransigenza sul sanzionare l'Italia.
      Come era prevedibile.
      Infatti la Grecia del 2015 aveva ben più potere ricattatorio rispetto all'Italia attuale, in quanto le banche tedesche e francesi erano piene di titoli greci, se fosse saltata la Grecia il rischio di contagio delle altre economie sarebbe stato enorme, l'Italia invece ha un rischio di contagio molto minore in quanto gli investitori esteri ormai sono fuggiti a gambe levate dal debito italiano, soprattutto da quando si è insediato questo governo.

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