27 aprile 2010

Riuscirà la cancelliera Merkl ad affondare la Grecia?

Il Partenone, simbolo di Atene e della Grecia, esiste da oltre 2000 anni. E' sopravvissuto a una cannonata dei veneziani nel Seicento ed è stato depredato dagli inglesi due secoli dopo, ma rischia di non sopravvivere (simbolicamente) alla crisi delle finanze pubbliche elleniche.

Standard & Poors considera spazzatura i titoli di stato greci, svenduti a prezzi da realizzo, tanto che il loro rendimento ha raggiunto il 17%.

Perchè oggi nessuno è disposto a offrire soldi alla Grecia o almeno non a tassi ragionevoli?

Il precedente governo greco ha speso troppo e ha incassato troppo poco, e, soprattutto, ha mentito sul deficit dei conti pubblici, molto peggiore di quanto spiegato negli anni passati dal governo di allora, guidato dai conservatori.

Il nuovo governo socialista ha deciso di intervenire con un insieme di tagli e aumenti delle imposte che i greci non gradiscono. Ma non è bastato a placare la speculazione che ha l'effetto di far salire i tassi che i greci dovrebbero pagare, al punto che il governo ha dichiarato di non poter più trovare capitali sui mercati.
A cominciare dalla prossima scadenza: il 19 maggio scadono titoli pubblici greci per 9 miliardi e il governo greco non sa come finanziarsi.

L'unica soluzione possibile è un intervento europeo. L'Europa deve prestare alla Grecia i soldi di cui ha bisogno. In cambio deve imporre un drastico miglioramento dei conti pubblici.

L'Italia tirerebbe fuori 5,5 miliardi, remunerati ad un tasso del 5%. Un buon rendimento, e, visto che il governo italiano paga molto poco i BOT (1-2%), un guadagno netto dai 100 ai 200 milioni l'anno.

L'intervento andrebbe fatto subito, prima che la speculazione faccia ulteriori danni. Ma non succede perchè il 9 maggio si vota in Renania-Nord Westfalia e Angela Merkl ha paura di perdere un pò di voti se dice prima di allora che vuole aiutare la Grecia.

Così la riunione dei paesi europei per salvare la Grecia è stata fissato per il giorno successivo le elezioni, il 10 maggio, 9 giorni prima della scadenza dei titoli greci.

Nel frattempo la speculazione si scatenerà, col rischio di far crollare la fiducia, già bassa, dei consumatori e delle imprese europee e di far salire i tassi di interesse.

Tutti noi rischiamo di pagare pesantemente la campagna elettorale della cancelliera Merkl. Per qualche migliaio di voti in più rischiamo di pagare interessi più alti, il crollo della fiducia nell'economia, le borse in picchiata (in un solo giorno, oggi, il valore delle borse è sceso di 160 miliardi, che è pari alla metà del debito pubblico greco), e la diffusione della crisi ad altri paesi.

Purtroppo nessuno invierà il conto ad Angela Merkl e agli elettori della Renania-Nord Westfalia che non cambieranno idea sulla signora Merkl e che, vedendo crescere i profitti della propria banca, impegnata nelle speculazioni contro i titoli greci, si convinceranno che la crisi sta per finire.

Il commento di Prodi (clicca qui)

5 commenti:

  1. Sinceramente non capisco perchè salvare l' economia greca evitando di pagare interessi più alti, il crollo della fiducia nell'economia, le borse in picchiata ecc dovrebbe essere una cosa impopolare per la Merkl...Al contrario, visto tutta la propaganda terroristica che i giornali stanno facendo sulla crisi greca, se promettesse e facesse qualcosa in tempo la Merkl dovrebbe essere vista dalla gente come la salvatrice dell' economia europea, cosa c' è di impopolare?

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  2. l'interesse degli elettori della regione tedesca dove si vota non sono gli stessi dell'Europa. E se i politici spiegano a costoro che vogliono fare i loro interessi e non quelli di altri, si crea un conflitto: a te interessa cosa succede a casa tua e non a casa di altri e quindi sei ostile ad aiuti dati ad altri

    Il rischio è che la Grecia crolli travolgendo anche gli elettori di quella regione, che però non se ne rendono conto, perchè la politica spiega loro che conta quel che succede a casa propria

    Anche ai tempi di Lehman Brothers è successo così. Si diceva: perchè salvare le banche USA? Ci pensino gli USA o ci rimettano i loro azionisti

    Poi Lehman è stata lasciata fallire e i danni li hanno subiti tutti, anche se in pochi l'hanno compreso e ancora di meno l'hanno capito prima che Lehman crollasse

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  3. Il pressing europeo e internazionale sulla Germania sta sortendo i primi, importanti effetti positivi. I colloqui a Berlino dei leader tedeschi con il presidente della Banca centrale europea (Bce), Jean-Claude Trichet, e con il direttore del Fondo monetario internazionale (Fmi), Dominique Strauss-Kahn, sembrano aver convinto la cancelliera Angela Merkel e il suo potente ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, a varare una procedura accelerata per aiuti tedeschi ad Atene nel quadro del programma di salvataggio dell'Unione europea. Merkel e Schaeuble vogliono preparare un disegno di legge entro il 3 maggio e farlo approvare dal Bundestag, il Parlamento federale, entro venerdì 7. Quindi prima delle elezioni nello Stato-chiave del Nordreno-Westfalia, che la maggioranza di centrodestra teme di perdere.

    http://www.repubblica.it/economia/2010/04/28/news/pressing_sui_tedeschi_da_bce_e_fondo_monetario-3674299/

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  4. Paiono capire...

    ''Non possiamo permettere che la Grecia diventi una nuova Lehman Brothers''. Cosi' la Cancelliera tedesca, Angela Merkel, che durante una conferenza stampa oggi a Berlino ha detto si' agli aiuti alla penisola ellenica. (RCD)

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  5. L'ottimo commento di Prodi (già aggiunto nel post) http://tv.repubblica.it/dossier/grecia-crisi-economica/la-grecia-e-l-ue-il-commento-di-romano-prodi/46286?video

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