07 maggio 2010

I governi scoprono (finalmente) la speculazione


Oggi finalmente diversi capi di governo hanno scoperto la speculazione (vedi qui). Era ora, vien da dire, perchè è almeno dal marzo del 2008, quando s'è evitato per un soffio il fallimento di Bear Stearns che la speculazione è evidente.

Tanto evidente che tutti speculano, compresa le fondazioni bancarie, come avevo segnalato tempo fa, che vendono e ricomprano le azioni possedute, ottenendo così utili senza precedenti.

Se la speculazione fa crescere a dismisura i valori di borsa o se qualcuno acquista a prezzi incredibilmente alti un'azienda nessuno se ne preoccupa, ma quando le borse crollano, prima o poi qualcuno reagisce.

Bush non lo fece, togliendo ogni possibilità di essere eletto al candidato repubblicano e consentendo una crisi senza precedenti. Oggi che il copione si è ripetuto, con massicce vendite di titoli greci prima e portoghesi poi, e voci incontrate di difficoltà per banche e stati, i leader politici si sono allarmati.

Obama e altri governi, scottati dagli avvenimenti degli ultimi due anni, non ci stanno e invocano inchieste e provvedimenti. Siamo forse alla vigilia di qualche arresto eccellente, di manager portati via in manette e poi condannati a pene esemplari come accaduto negli anni '80 con Michael Milken re dei junk bonds, i titoli spazzatura (vedi qui)?

Difficile fare previsioni. E anche inutile. Poco importa se troveranno un colpevole, un capro espiatorio su cui sfogare le rabbie dei milioni di disoccupati che hanno perso il posto da quando la crisi è iniziata.

Quello che conta è che i governi comprendano i rischi di una finanza globale e senza regole, e cerchino in qualche modo di porre un freno a un mondo dove qualcuno, con somme enormi a disposizione, può comprare e vendere qualsiasi azione e obbligazione in qualsiasi momento, causando danni enormi quando si specula sul ribasso di un'azione o sul fallimento di uno stato.

Se lo capiranno e se interverranno,in futuro sarà più difficile vedere i mercati salire e scendere a velocità supersonica, come successo ieri sera, quando il Dow Jones ha perso, in un quarto d'ora, 998 punti, oltre 200 in più di quelli persi quando venne bocciato il piano di salvataggio del governo Bush. In caso contrario forse ci appassioneremo all'arresto di qualche manager ubriacato dal potere e dalla voglia di far soldi rapidamente, ma nessuno fermerà il conto alla rovescia della prossima speculazione. Basta infatti, com'è successo ieri sera, che qualcuno infili in un computer un ordine di vendita anomalo per far scattare un'infinità di altri ordini automatici. La borsa crolla e poi si ricompra, guadagnando un 5% in pochi minuti.

4 commenti:

  1. Bell'articolo!

    Io non ho capito una cosa Gian...
    Ma è stato un errore o hanno voluto creare un casino apposta per fare qualche speculazione?

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  2. adesso chiamo qualche amico della CIA e dell'NSA e poi te lo dico...

    Ufficialmente si è trattato di un errore ma pare che le prove dell'errore non ci siano.

    La mia idea da tempo è che nei mercati c'è qualche furbone che dispone di cifre incredibili e quando ritiene che i mercati siano saliti troppo vende anche la nonna per poi ricomprarsela a prezzo scontato dopo che il mercato è sceso di un 5-10%

    Tempo fa ho esposto la mia tesi nella discussione di un blog di finanza ma non ha avuto molto successo. A me pareva evidente perchè le vendite scattavano improvvise e massicce quando gli indici raggiungevano certi livelli per poi riprendere a salire e perchè notizie delo stesso tipo avevano sugli indici azionari effetti opposti, segno che le buone e le cattive notizie erano interpretate dagli operatori in base alla convenienza del momento

    Ultimamente ho ritrovato nello stesso blog le stesse mie idee.

    Le cose dovrebbero essere andate in questo modo. C'è un furbone che ha comprato una montagna di azioni e ad un certo punto vende tutto, senza motivo apparente.

    Ora, nei computer si immettono ordini del tipo: se una certa azione scende sotto un certo limite vendila. La vendita del furbone fa scendere i prezzi e scatena le vendite automatiche che per essere annullate richiedono l'intervento di un operatore. Ma i tempi sono stretti e magari non riescono ad annullare o mentre si chiedono che sta succedendo (se vedi un mercato azionario che crolla all'improvviso pensi a un attentato) l'ordine viene eseguito.

    Quindi la prima vendita, del furbone, ne causa altre e queste possono provocarne altre ancora. Quando il prezzo delle azioni è sceso abbastanza, il furbone, che sa che dietro la vendita non c'è nulla, ricompra. E a quel punto ricomprano anche gli altri.

    Il furbone però ha venduto al prezzo che voleva lui e ricomprato al minimo.

    In questo modo soggetti come Goldman Sachs portano a casa profitti incredibili nonostante l'attività bancaria non offra certo margini notevoli

    Per quanto ne so finora si erano limitati a far scendere il mercato di diversi punti % in qualche seduta non certo in pochi minuti.

    Comunque è positivo che mentre nel mondo si specula, da noi si bisticci per il presidente del consiglio di sorveglianza di IntesaSanPaolo

    Vuol dire che non ci sono grossi(ssimi) problemi

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  3. Però...
    Ma non è reato vero?
    Cioè il furbone fa una cosa legittima, almeno da un punto di vista legale?

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  4. si, è legale se non usa informazioni riservate e se non si coordina con altri violando le regole del gioco

    il punto importante (farò un post per spiegare il tutto) è che il mercato non è fatto come credono i fautori del mercato... ne parlo nel prossimo post

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