13 giugno 2010

Serve più libertà di impresa? O forse...

Ogni tanto si tira fuori il tema della libertà di impresa che Tremonti promette di allargare. Si tira in ballo anche la Costituzione, su cui si è ben espresso Romano Prodi sul Messaggero (vedi qui) cui vi rimando.

Io vorrei far notare che il tema delle liberalizzazioni è uno di quelli su cui l'ideologia la fa da padrona. L'economia in fin dei conti è una disciplina assai "pratica". Si possono elaborare tutte le teorie che vogliamo e possiamo invocarne l'applicazione, ma poi dobbiamo fare i conti con una realtà fatta di imprese, di consumatori, di aspettative, bilanci, scelte vere e concrete.

Quando si ignorano i dati e si sostiene una teoria a prescindere dalla realtà, l'ideologia prende il sopravvento sull'economia.

Appare per questo strano l'atteggiamento del governo che pensa a rendere più facile la creazione di imprese quando le imprese, quelle vere e vive da anni, rischiano di chiudere, devono fare i conti con una domanda che è diminuita anche più del 30% in poco più di un anno, hanno problemi di bilancio, di finanza, ecc.

La domanda è debole e il governo pensa all'offerta di beni e servizi. Un atteggiamento che dice chiaramente che tra l'economia e l'ideologia, Tremonti e Berlusconi preferiscono quest'ultima.

5 commenti:

  1. Comprendo ciò che hai scritto, ma fidati, aprire un negozio è un delirio, anche se non vedo motivo di andare a toccare le norme costituzionali.

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  2. infatti non lo nego. Dico che non si risolvono le crisi con una maggiore libertà di aprire imprese. Sempre che il governo riesca davvero a rendere + facile la creazione di nuove imprese. Come ricorda Prodi quando il suo governo provò a fare qualcosa in molti si misero di traverso

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  3. Bravo Gian, il punto è proprio questo e l'hai sintetizzato molto bene (come al solito!).
    Questi signori vivono di ideologia e pensano di plasmare l'economia come una statua di argilla, in base alle loro teorie.
    Invece dovrebbero semplicemente cercare di risolvere i problemi che ci sono, come del resto ha sempre cercato di fare Prodi.

    Poi anche Albo ha ragione sul fatto che aprire una qualsiasi attività in Italia è un delirio.
    Ma in questo momento di crisi agire solo sull'offerta è sbagliato.

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  4. Poi è davvero difficile immaginare che il centro-destra possa davvero liberalizzare qualcosa visto che in passato si sono opposti con tutte le forze a qualsiasi liberalizzazione e lo stanno facendo ancora oggi per esempio bloccando, dove governano le regioni, la costruzione di nuovi ipermercati

    faranno o una norma inutile come il piano-casa oppure una norma che aiuta furbi e furbetti e non cambia nulla a favore degli onesti

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  5. bisogna però considerare che le imprese chiudono proprio per le altissime tasse (e imposte) che devono allo stato. Detto questo in Italia serve assolutamente più libertà d'impresa. L'imprenditoria italiana è viva, ma il punto è che si delocalizza sia nel nord Africa sia in paesi come la Svizzera, a dimostrazione che il problema non è l'alto costo dei dipendenti!
    E poi molte imprese chiudono proprio per una cattiva gestione, hanno investito poco o nulla in innovazione e ora ne pagano le conseguenze, le nuove almeno possono lavorare in nuovi settori dove siamo competitivi

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