16 agosto 2010

Una bottiglia d'acqua, una confezione di biscotti...


Mi è capitato di vedere in tv una trasmissione che si occupava di acqua minerale. Quando è stato il momento di parlare del prezzo, la conduttrice ha chiesto: cosa determina il prezzo il prezzo di una bottiglia d'acqua?

L'interlocutore ha spiegato che il prezzo di una bottiglia d'acqua dipende dal costo di trasporto e dalla pubblicità, sottolinenando la pessima abitudine di vendere acqua imbottigliata a centinaia di km di distanza.

Incuriosito, in un supermercato ho guardato con attenzione i prezzi di tutte le bottiglie, scoprendo che la bottiglia di l'acqua minerale più cara può costare anche tre volte la più conveniente.

Se poi si considerano le altre bevande gassate si scopre che possono costare anche 10 volte una bottiglia di acqua minerale, anche se si tratta dibevande basate sull'acqua minerale. E anche tra le bibite gassate dello stesso tipo la differenza di prezzo può essere notevole: l'aranciata di una marca può costare il doppio di un'altra.

Cosa giustifica una differenza di prezzo così accentuata?

Le scelte del consumatore!

Le imprese sanno che non sono tutti uguali. Alcuni sono disposti a spendere di più e altri di meno per prodotti molto simili e le imprese ne approfittano.

Raccontano negli spot televisivi che una certa acqua fa fare pipì (come se ci fosse un'acqua che produce l'effetto opposto) o che contiene poco sodio allo scopo di alzare il prezzo e attirare i clienti disposti a spendere di più per una bottiglia d'acqua. Le bottiglie destinate a chi vuole spendere di meno invece non finiscono in tv e non hanno etichette con montagne innevate.

Esistono prodotti molto simili ma con prezzi diversi e precise strategie delle imprese per sfruttare i diversi atteggiamenti dei consumatori nei confronti dei prodotti e dei prezzi.

I supermercati offrono spesso biscotti con il marchio del supermercato. Hanno confezioni poco attraenti, ma se si legge l'etichetta si scopre che a produrli sono gli stessi stabilimenti che producono i biscotti delle marche più famose.
La qualità -si presume- è la stessa, il disegno del biscotto e il gusto cambiano, ma di poco. Sembrano la versione "povera" dei biscotti di marca.

Il loro scopo è invogliare una parte dei consumatori a preferire i biscotti di marca, più cari, offrendo al tempo stesso un prodotto più conveniente ai consumatori disposti a spendere di meno. Un pò come avviene con l'acqua che promette di fare pipì.

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