21 gennaio 2011

Evasione e redditometro


Ci risiamo. Anche se in sordina sta tornando!

Il redditometro, proprio lui dal 2011 sarà il grande protagonista degli incubi fiscali degli italiani.
Se ne è parlato pochissimo, ma da Maggio tutti i consumatori saranno schedati per tutti gli acquisti superiori ai 3.600 Euro.
Infatti da tale data i negozianti saranno obbligati, per qualunque acquisto superiore a tale soglia, a trasmettere i dati dell'acquirente all'agenzia delle Entrate.
Ovviamente ciò si tradurrà in un ulteriore adempimento per le imprese, costrette a chiedere i dati personali del cliente, mentre oggi tali acquisti sono completamente anonimi.
Ma è un bene o un male per stroncare l'evasione?
A mio parere nel migliore dei casi è un provvedimento completamente inutile e che tra qualche anno diverrà odioso e inutile.
Nelle idee dell'agenzia delle Entrate il concetto è:
hai la casa di proprietà?
Hai la macchina?
Bene, allora siccome posso ricavare questi dati direttamente dal catasto e dal PRA, allora posso ricostruirti un po' il reddito. Ma non basta.
Infatti possedere casa o macchina dice poco se sono ricco o povero.
Allora se in un anno compri beni più costosi di 3.600 €, sei socio di club, palestre, centri benessere e simili, allora ti ricostruisco il reddito considerate tutte queste spese. Se compri una borsa da 5.000 Euro all'anno, allora non puoi dichiarare 25.000 Euro di reddito lordo.

Giusto? Giustissimo nelle intenzioni.

Peccato che ci siano alcuni piccoli dettagli e soprattutto il fatto che l'italiano medio non è un perfetto deficiente.

Innanzitutto bisogna premettere che il buon Vincenzo Visco aveva reintrodotto l'elenco clienti/fornitori per tutte le imprese, che poi Tremonti ha immediatamente cancellato (vi ricorda qualcosa riguardo la tracciabilità dei soldi? Mah!)

Tale elenco sostanzialmente impediva alle imprese di fare le furbe, usando "società cartiere" che fatturavano e poi buttavano le fatture. Con l'elenco si poteva sapere di ogni ditta chi erano clienti e fornitori e poi incrociare i dati con le società sospette. Quelle che aprono e chiudono in meno di un anno per intenderci...

Ora tale elenco è stato riprestinato per il 2010 da 25.000 Euro in su, per il 2011 da 3.600 Euro in su.
Visco starà sghignazzando non poco.

Ma hanno aggiunto anche questa postilla degli acquisti dei privati, che aggirare è semplicissimo.
Immaginate di essere un evasore. Si, proprio un evasore.
Il vostro primo problema è evadere, il secondo sarà non dare mai i propri dati ai negozianti, per impedire che si faccia luce sui vostri consumi.
Riflettiamo: che acquisti sono oltre i 3.600 Euro?
Oltre i beni immobili e mobili registrati (Auto, navi e aerei), ci sono mobili, gioielli, viaggi, pellicce. E in generale tutto ciò che riguarda il lusso: alberghi di lusso, borse firmate (ebbene si, costano più di 3.600 €), orologi e simili.

Ora, considerato che i venditori saranno costretti per legge a fornire i dati dell'acquirente per ogni acquisto oltre i 3.600 € e a trasmetterli all'agenzia delle entrate in telematico, il nostro evasore cosa farà?

Beh, preciso se ce no fosse bisogno che quello che scriverò non è un incentivo all'evasione, ma solo qualche considerazione banale e che sono contrario a qualunque forma di evasione fiscale.

Comunque il nostro evasore può, alternativamente:
1. pagare in nero
2. fornire dati fasulli. Infatti il negoziante non è obbligato a copiare i documenti dell'acquirente.
3. Comprare la merce dando i dati della propria società di capitali, magari con sede a Panama.

Il terzo caso è il più intrigante. Infatti visto che oggi c'è chi intesta yacht alle proprie società off shore, perché non dovrebbe intestargli gioielli, viaggi o pellicce?
Per superare il terzo caso, bisogna dimostrare che il nostro evasore è l'effettivo ed esclusivo utilizzatore, ma come potrete immaginare una borsa di Luis Vuitton non è una barca ormeggiata a Portofino...

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