28 gennaio 2011

Evasione IVA: i governi non sono tutti uguali


L'evasione delle imposte è una delle piaghe italiane, un grave problema che crea disparità, alimenta un'economia sommersa in cui l'evasore paga in contanti e in nero e quindi favorisce l'evasione altrui, fa salire le imposte a carico degli onesti che faticano a competere e mette in difficoltà i conti pubblici, con conseguenze potenzialmente pesanti per tutti.

La lotta all'evasione si fa almeno in due modi: perseguendo l'evasore e rendendo difficile l'evasione. La seconda strada è più importante della prima perchè i controlli sono poco probabili e chi evade cerca in tutti i modi di sottrarsi agli accertamenti e agli effetti delle contestazioni: se qualcuno evade, in altri termini, spesso cercherà di non pagare.

Le scelte in questo campo sono politiche, come dimostrano i tanti provvedimenti presi negli ultimi anni da Tremonti e Visco, che, occupandosi dello stesso argomento in governi diversi, hanno assunto provvedimenti di segno opposto.

Con quali risultati?

L'agenzia delle entrate, che studia l'andamento dell'evasione, sembra non lasciare molti dubbi. La tabella mostra una crescita delle entrate IVA quando governava il centro sinistra, nel periodo 1996-2000, e durante il secondo governo Prodi. Invece con Berlusconi, tra il 2001 e il 2006 e dal 2008 in poi le entrate sono diminuite, come dimostra il grafico.

Con i governi di centrosinistra le entrate IVA sono aumentate, con i governi Berlusconi è successo il contrario.

La lotta all'evasione è una faccenda politica. Destra e sinistra sono diverse e lo si vede bene osservando i dati sull'evasione.


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Il grafico è tratto da http://www.finanzainchiaro.it/dblog/articolo.asp?articolo=8735

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