06 febbraio 2012

Il grande freddo

Quello che scrivo non ha molta attinenza direttamente con l'economia, ma colgo l'occasione per qualche riflessione.

Innanzi tutto nella foto che vedete (presa vicino Ancona) è quella che è la normalità in Ancona, nella maggioranza delle strade, dove nessuno spazzaneve è passato, né sale né altro.
Quello che si vede in televisione nei TG nazionali è nulla rispetto alla realtà. La realtà è purtroppo la descrizione di un disastro annunciato, a tutti i livelli.

Considerate che non passa quasi nessun treno locale, autobus, le strade ad eccezione di autostrade e statali sono piene di neve. Inoltre dove passano gli spazzaneve si formano cumuli enormi e lì la neve rimane, perché non si sa più dove metterla. La raccolta differenziata ce la stiamo facendo in casa perché ovviamente nessuno passa a ritirarla.
Peggio ancora nel Montefeltro, intorno Urbino, dove sono caduti quasi 2 metri di neve!

Ora, qualcuno si chiederà: si poteva fare qualcosa?

Dunque, nessuno pretende che gli spazzaneve passino 2 volte al giorno in tutte le strade, anche perché la neve così qui c'era stata l'ultima volta nel 1985 (e mi ricordo... rimasi a casa 2 settimane: scuole chiuse). Così tanti mezzi rimarrebbero inutilizzati ad arruginirsi per decenni, quindi nessuno chiede tanto.

Però dal 1985 a oggi ci sono almeno un paio di importanti differenze:

1. oggi tutto si sapeva delle previsioni e della neve che sarebbe arrivata. Tutto era scritto nei siti per noi comuni mortali. E' stato di una trascuratezza criminale per gli enti locali sottovalutare la situazione e non prepararsi per tempo. Non ci si può accorgere in piena emergenza che non c'è il sale, né le catene per i mezzi, né riserve di gasolio!

2. Nel 1985 il comune non aveva altro modo di comunicare con i cittadini che mandare in giro dei furgoni con montati su dei megafoni a dire che le scuole sarebbero rimaste chiuse, perché le antenne dei televisori erano coperte di neve e non funzionava nemmeno la tv (ma la radio si...). Oggi, con Internet diffusa ovunque, dove erano i siti dei comuni? Perché non fare un semplicissimo sistema di all'erta meteo basato su una newsletter e degli sms? Funzionano per le banche.... Passeranno i treni? Boh... e i bus? Mah...


3. Non è vero che tutto non ha funzionato. La rete telefonica ha retto benissimo, la rete elettrica pure, a parte qualche problema durato circa 36 ore. Fa molto efffetto dire 160.000 famiglie al buio, molto meno dire che i problemi sono stati risolti in poco tempo. Il gas, nonostante la Gazprom, c'è. Quelli che sono mancati clamorosamente sono stati gli enti locali, impreparati e ingessati in una rete di responsabilità e mansioni: chi comanda? Il sindaco? Il prefetto? La protezione civile? La provincia? La regione? E chi ha e può usare i mezzi? Troppi livelli, troppi enti, troppe competenze e responsabilità polverizzate!

3 commenti:

  1. Secondo la legge, il responsabile della protezione civile a livello locale è il sindaco, mentre alle province sono attribuite funzioni di coordinamento. Mi sembra evidente che molti sindaci non siano stati all'altezza di tali responsabilità. E anche diverse provincie, la mia per esempio.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. non c'entra nulla con l'articolo però l'ho trovato interessante:

    http://www.ansa.it/saluteebenessere/notizie/rubriche/medicina/2012/01/27/visualizza_new.html_70148688.html

    l'anno scorso fece più freddo a Madrid che a Firenze se ricordo bene, ma quest'anno sono stato fortunato a stare a Madrid c'è sempre stato il sole, al massimo un po' freschino ma freddo vero niente a parte la sera tardi forse

    neve poi nemmeno l'ombra

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