27 novembre 2015

Poletti 2

Dopo le prese di posizione sui progetti sugli ultra 55-enni senza lavoro (vedi qui) Giuliano Poletti
interviene anche su laurea e costo del lavoro. Meglio laurearsi in fretta e male, spiega, e non pensiamo all'orario di lavoro, che per il ministro, sarebbe un parametro vecchio e superato.

Tanto superato che in Svezia molte aziende iniziano a ridurlo. Si rendono conto che il vero impegno lavorativo, al netto delle chiacchiere con i colleghi, del tempo passato su Facebook, ecc. è inferiore alle 8 ore tradizionali e quindi riducono l'orario, chiedendo ai dipendenti di concentrarsi sul lavoro.

Si va prima a casa o a trovare gli amici, senza mescolare lavoro e tempo libero.

Invece Poletti, che proviene da quel mondo di cooperative che spesso significano lavoro mal pagato e di fatto a cottimo, vuol tornare indietro, indicando come modello un sistema in cui il lavoro costa poco, produce beni di scarso valore aggiunto e aliena il lavoratore. Per la gioia delle opposizioni.

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