Mi è capitato, ieri sera, di vedere per qualche minuto Flavio Briatore parlare di come affrontare la crisi economica causata dal coronavirus.
L'imprenditore cuneese sosteneva che l'Europa dovrebbe stampare moneta e creare inflazione.
La BCE come altre banche centrali, da anni creano moneta. Non la stampano e distribuiscono i soldi come fossero quelli del Monopoli, perchè non credono alle favole di qualche politico ignorante e improvvisato, ma creano moneta acquistando soprattutto titoli di stato dalle banche.
Per cui nella proposta di Briatore non pare esserci nulla di nuovo.
La creazione di moneta ha generato inflazione?
Proprio no, l'inflazione non si crea solo con la moneta. Si crea nel momento in cui si acquistano beni e servizi. Quando le aziende registrano un aumento della richiesta di un bene scarso, alzano i prezzi. Succede con le mascherine, i disinfettanti e altri beni che in queste settimane stanno andando a ruba. Per gli altri non accade. Inoltre in un mondo globalizzato, la domanda si può soddisfare anche attraverso produzioni che avvengono in un altro continente, per cui è più difficile che un aumento della domanda generi inflazione.
Sarebbe utile un pò di inflazione perchè ridurrebbe il rapporto debito/PIL. Il debito pubblico resta uguale mentre il valore del PIL cresce anche per effetto dell'inflazione e quindi in rapporto diminuisce se c'è l'inflazione.
Ma troppa inflazione spaventa chi... ha un pò di soldi. L'inflazione diventa una tassa occulta, agisce sui conti correnti, sugli stipendi, le pensioni, insomma su tutto quello che è denaro o assimilabile ai contanti, come fosse un prelievo forzoso, imposto dallo Stato per incassare denaro.
Tra i prodotti assimilabili al denaro contante ci sono i BOT, i CCT e in generale i titoli di Stato. Se l'inflazione sale in modo inatteso e non è previsto un meccanismo di indicizzazione all'inflazione, il risparmiatore subisce una perdita, proprio come chi ha qualche migliaio di euro sul conto corrente.
Chi di soldi ne ha molti o dispone di consulenti finanziari abbastanza capaci, di fronte al rischio di un aumento dell'inflazione, sposterebbe i propri averi su beni che risentono poco o per nulla dell'aumento dei prezzi, come gli immobili o i beni rifugio.
Il crollo del valore di una moneta inflazionata avrebbe poi altri effetti negativi. Ragion per cui è improbabile che la ricetta di stampare moneta sarebbe vista di buon occhio. L'inflazione farebbe fuggire capitali dall'euro e danneggerebbe le imprese e gli stati che usano l'euro.
Chissà se tutto ciò è noto al cittadino che magari apprezza le parole di Briatore in tv, ignaro del costo che l'inflazione avrebbe per i suoi magri risparmi.
Gli olandesi non hanno torto: perchè devono subire i debiti degli stati porcelli? Ma allora cos'è l'Europa? Il lombardo deve subire i debiti del siculo perchè c'è una moneta unica e un governo unico. Prodi e Ciampi dissero facciamo l'euro che poi l'Europa segue. Io sarei stato ben contento d'essere overnato dall'Europa, ma a 'sto punto o di qua o di là.
RispondiEliminaStampar denaro, eurobond, mes, prestiti BCE-stati: ma che pasticcio! nomi e sistemi diversi solo per indorare la pillola e modificare un po' la distribuzione del danno.
Se il mondo ha smesso di produrre diciamo per 3 mesi, basterebbe che la gente rinunciasse a 1/4 degli incassi di quest'anno, ma questo è una cosa complicatissima sol da pensare e in ogni caso favorirebbe i soliti furbi.
A parte la natura dell'Europa, pensa come sarebbe più semplice se l'imposizione fosse tutta indiretta: stampi X soldi necessari (cercando di darli solo a chi ne ha bisogno -un bel problemino-) nel contempo aumenti l'IVA per un po' (favorendo i consumi essenziali) e l'IVA che incassi in più la metti da parte fino a che non arrivi a X. A questo punto le cose dovrebbero essersi sistemate perciò fai una bella festa in Campidoglio, metti X nella piazza e ci dai fuoco. Tutto sistemato, niente soldi stampati in più, la gente s'è stretta la cintola e non ha consumato quello che non è stato prodotto durante il covid.
Peccato che il sistema fiscale che abbiamo non consenta una roba del genere.
Dici che sarebbe ingiusto? Che bisogna prendere ai ricchi per dare ai poveri? che serve l'imposta diretta e progressiva? OK, ma sono 80 anni che io sto aspettando, quanto tempo ancora mi fate aspettare?
Te lo ricordi certo l'80-20 del buon Pareto. Non ti pare che oggi direbbe 95-5 o giù di lì?
L'idea dell'imposta diretta e progressiva sarebbe giusta, ma se il *mercato* ragiona considerando i redditi *netti d'imposta* sempre fregherà gli ingenui, anzi fornirà facili strumenti ai furbi, ai potenti e ai ladri per fregare il popolaccio (che altro non si merita visto che non riesce a fare 2+2).
quanti argomenti...
RispondiElimina1- olandesi: infatti io ho sostenuto in un post precedente che è probabile che gli eurobond non si faranno
2- il resto di Prodi e Ciampi non vuol dire governo europeo ma una economia europea che funziona meglio grazie all'euro. le cose positive però non fanno notizia: se l'economia funziona meglio e si vende di più non si dà il merito a ciampi (o prodi) mentre se va peggio si dà la colpa a qualcuno
3- le imposte molto progressive ci sono state, nei decenni 60-70 soprattutto con effetti molto positivi, per poi essere travolte -con effetti negativi che vediamo oggi- da una destra usa e britannica che ha spacciato per credibili tesi ridicole sulle conseguenze negative della progressività. famosa l'idea di reagan secondo cui si spingeva la gente a non lavorare se le imposte erano alte. tesi tanto radicata che qualche mese fa l'ha ripetuta burioni, il virologo
semplifichiamo: aveva ragione Pareto di constatare l'80-20? se sì, le politiche degli ultimi 100 anni hanno peggiorato questo rapporto? se sì, questo dimostra che è ora di cambiare strada compreso quella del globlalismo esagerato stoppato dal covid? se sì, è vero che l'imposizione indiretta è lo strumento più efficace per indirizzare il modello di sviluppo nella direzione che si ritiene più opportuna? Se sì, è possibile alleviare le ingiustizie sociali fornendo scuola, sanità e servizi essenziali a tutta la popolazione? se sì, uno strumento come l'integrazione al reddito minimo (esclusi coloro che si rifiutano di lavorare) può alleviare l'ingiustizia sociale?
RispondiEliminaSe tu avessi per caso risposto sì, che mi dici del meccanismo di stampar denaro alla bisogna e poi di brucialo quando non più necessario?
l'ing. Pareto disse che il 20% possedeva l'80% delle terre. con quali conseguenze? dev'essere sempre così?
Eliminacomunque
a) era un gran conservatore, amato dai conservatori che citano il suo concetto di ottimo (paretiano) che se ricordo bene boccia ogni tipo di redistribuzione.
b) cosa c'entra col covid e il globalismo?
c) ai tempi (fine '800) si inventò anche il darwinismo sociale applicando principi falsamente attribuiti a darwin per giustificare idee molto conservatrici. inoltre non esistevano scuole e sanità per tutti. per cui considero pareto solo uno che ha detto cose (poco) interessanti + di 100 anni fa.
imposizione indiretta: se tizio ha un reddito pari a 10 volte caio, mangia lo stesso, spende un pò di più magari e paga lo stesso. un società cresce se si investe in istruzione, se si danno servizi essenziali a tutti. e questo richiede imposte progressive. il covid19 ci mostra che si deve spendere molto di + perchè su sanità assistenza scuola siamo indietro
tutto questo non si risolve con la moneta. ma prendendo risorse vere da chi ha di + e usandole per il bene di tutti. col reddito minimo non risolvi nulla perchè chi è poco istruito e/o pensa troppo a se stesso non userebbe quei soldi per l'istruzione, per esempio. li userebbe per godersi la vita in altri modi.
dimenticavo: anche la famigerata scuola austriaca è di fine '800. idee oggi ridicole generate dalle stesse motivazioni conservatrici del darwinismo sociale. in quel caso si voleva limitare l'emissione di moneta perchè era interesse dei ricchi dell'epoca, tesi a difesa della loro ricchezza e contro la distribuzione della stessa. tramite moneta (austriaci) tramite considerazioni sulla società (darwinismo sociale) o sull'individuo (ottimo paretiano)
Eliminanon mi parlare di scuola austriaca perchè, se anche i miei nipoti sono austriaci, a mio parere dall'Austria sono giunti molti mali
RispondiEliminatu dici che Pareto era un gran conservatore e confermi che per lui l'80-20 andava bene (oltre ad essere statisticamente rilevabile); allora ti ripeto: a che cosa sono serviti 100 anni di sforzi (e disastri) se ora siamo, o occhio, al 95-5?
e questo con una complicazione immensa dove furbi e ladri sguazzano alla grande?
tu dici che un governo di gente con sale in zucca non potrebbe spendere saggiamente le imposte raccolte se queste sono indirette? non potrebbe fare una scuola
dell'obbligo? non potrebbe pretendere che la promozione fosse meritata? così come oggi NON si fa? non potrebbe pretendere che le strutture sanitarie siano dimensionate sull'imprevisto e che se c'è da grattare sul fondo del barile si comincia con la politica?
mi spieghi che differenza ci sarebbe fra integrazione al minimo per tutti e cassa integrazione? magari togliendola a chi rifiutasse un lavoro? fra questi compreso quello d'andare a raccogliere pomodori e ciliegie?
saresti contrario alla cassa integrazione tu? io piuttosto la chiederei indietro a certi agnelli che se la sono goduta per poi trasferirsi all'estero
quanto alla globalizzazione mi pare che sia frutto di questi tempi e mi sa che il covid ne abbia approfittato
allora che mi dici di quel falò in Campidoglio?
degli austriaci si dice che son bravi a far credere che hitler fosse tedesco e un famoso compositore (non ricordo il nome) austriaco
RispondiElimina95-5 perchè questo vogliono i conservatori che stanno vincendo da decenni in usa, europa e anche altrove. anzi i conservatori non vogliono il contrario e il mercato produce questi risultati.
la comunicazione aiuta a credere che non si possa fare altrimenti. è a mio parere l'elemento dominante di tante politiche (economiche ma anche estere, di difesa, interne): si descrive qualcosa come inevitabile, come se ci fosse una sola via. e la gente ci crede perchè fa comodo, è facile crederci
io penso che un governo con sale in zucca non fa molto se non ha soldi, molti + di quelli che si spendono oggi. lo vediamo con le case di riposo, con gli ospedali. tutti sono al limite. se vogliamo qualcosa di migliore per non avere l'acqua alla gola, serve spendere di più. idem per le università che sfornano pochi laureati (pensiamo ai medici che oggi non abbiamo) perchè si punta a risparmiare
non credo ci siano differenze sostanziali tra cassa integrazione e integrazione al minimo. la pagano gli operai.
del falò dico che non ha senso, non si risolve molto stampando e poi bruciando banconote
i conservatori che vincono non stanno direttamente nei governi ed è vero che convincono i polli, vorrà dire che i polli sono polli oppure che non hanno nessuno che offra loro qualcosa di meglio
RispondiEliminaun governo con sale in zucca, primo non sciupa i soldi (da dove è nato il nostro debito pubblico?) secondo spende in scuola, sanità, territorio etc quello che c'ha da spendere nei limiti di quello che puo' dare la mammella della vacca. Se oggi il prelievo tutto compreso è sul 60% non potrebbe cancellare tutto e mettere l'IVA al 40% e poche altre imposte non legate al reddito?
certo sarebbe uno sconquasso e richiede gradualità, ma se non cominci non arrivi
quanto al bruciare danaro mi meraviglio di te, tu sai benissimo che il danaro non è altro che una registrazione contabile, mica è oro, e se ce ne fosse troppo in circolazione nessuno t'impedisce di stornarlo
non vi siete ancora stufati di uno strumento ridicolmente lento ed inefficace come il tasso di sconto?
i conservatori al governo ci sono andati. pensa e reagan e alla thatcher. poi ovvio che non sono loro gli "intellettuali" ma hanno influenzato e non poco il pensiero in questi decenni
Eliminail tasso di sconto? la bce, la fed ecc non agiscono solo sulla base di quello. fanno quel che ritengono opportuno. un esperto di moneta che non avesse visto cosa è successo negli ultimi anni si stupirebbe e non poco
il debito pubblico è figli di spesa, troppa rispetto alle entrate, e entrate modeste, causa evasione e complicità di una politica che chiudeva gli occhi. gli sprechi si combattono da almeno 25 anni (da tangentopoli) ma non bastano a giustificare conti pubblici pessimi
c'è l'iva, ci sono altre imposte come l'accisa sui carburanti.. in realtà quelle che incassano tanto sono poche, una mezza dozzina. puntare troppo su una vuol dire subire gli effetti dell'evasione/elusione o su crisi che possono far crollare un solo tipo di introito.
il 60% non credo sia il prelievo corretto, si considerano i contribui pensionistici che da soli fanno una % molto elevata del PIL ma non sono imposte, non alimentano la spesa per scuole ospedali tribunali carceri ecc
Nel 1977 (avevo appena finito di fare un programma da computer per fare le page e quindi ero a contatto con esperti) mi divertii a calcolare il carico per lavoratori dipendenti per IVA IRPEF e CONTRIBUTI (a carico del lavoratore e del datore - è sempre carico-) la % andava dal 51 al 58% (alla faccia della pretesa progressività) oggi la progressività (ridicola) è diminuita e il carico molto aumentato.
Eliminatrascrivo un pezzetto da un mio libercolo di pochi anni dopo (scusa la presunzione):
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E’ una vita che si sta cercando di ridurre l’evasione fiscale: quanti anni ancora dobbiamo attendere? I russi dopo settant’anni d’insuccessi hanno mandato Lenin a quel paese. Forse che noi dobbiamo sciupare secoli prima di capire i difetti dell’imposta progressiva sul reddito e prima di comprendere che essa è gradita ai ricchi ed ai potenti, solo perché essi sanno bene come non pagarla?
Lasciamo quindi perdere l’imposta progressiva sui redditi e puntiamo invece sulle imposte di fabbricazione, sulla minimum tax , sulle imposte sui consumi e simili. Queste almeno le pagano tutti ed è possibile realizzare persino un po’ di giustizia sociale (che ne direste di mettere l’Iva al 100% sui SUV-catafalchi da centinaia di milionuzzi di lire, usati da minuscole mammine per ritirare i bambinini da scuola?). Se poi siete ecologisti o se siete preoccupati dalla scarsità energetica, non ritenete sarebbe cosa efficace impostare la tassazione in modo da incentivare i consumi ecologicamente ed energeticamente virtuosi e tali da scoraggiare quelli sconvenienti?
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naturalmente la minimum tax la intendevo in senso
letterale: vuoi fare l'idraulico? si paga tot
a persona, sia che lavori poco che lavori molto (con qualche correttivo troppo lungo da spiegare)
naturalmente non concordo sull'esclusione dei contributi: io guardo cosa lo Stato mi prende a fronte di ciò che mi dà: scuole, strade, acqua, difesa, rompiture di coglioni, sanità pensioni, reddito di cittadinanza, cassa integrazione eccetera.
RispondiEliminaE' tutto un calderone dove tutto si mescola, pensa
all'assurda distinzione fra imposte a carico del lavorarore e a carico del datore li lavoro :-)
la pensione la prendi tu coi tuoi contributi (o almeno sarà così in futuro, oggi si prende + di quanto versato) mentre per sanità scuola ecc tutti pagano e qualcuno beneficia del servizio. per questo le pensioni sono cosa diversa dalle imposte
Eliminaa maggior ragione, poi, se vogliamo fare confronti tra stati. dove la pensione si crea versando i contributi a un fondo pensione, è evidente che non dai soldi allo stato o a un ente di proprietà statale, mentre allo stato paghi le imposte per scuola sanità ecc.
classificare le pensioni come imposta in un paese e come contributo privato in un altro significa solo fare confusione nei confronti tra paesi. per questo le pensioni non vanno classificate tra le imposte. inoltre se fossero imposte perchè non versarle al ministero dell'economia?
Forse in futuro, ma per ora non è così, lo dimostri tu stesso: "la pensione la prendi tu coi tuoi contributi (o almeno sarà così in futuro, oggi si prende + di quanto versato)" inoltre molti soldi provenienti dall'INPS vanno a chi non ha versto nulla e così sarà anche per il futuro. La questione poi *a carico di* è ridicola. Al datore interssa il costo totale del dipendente, al lavoratore interessa il netto. Se tu aumenti il carico al lavoratore per un po' certamente aggravi il lavoratore ma poi il mercato gradualmente risistema le cose in funzione delle forze contrattuali delle parti in gioco. Prova a tassare di più notai, commercialisti, medici privati etc, rapidamente costoro trovano il modo di scaricare il maggior aggravio sui loro clienti
Eliminaè per questi banali motivi che l'imposta diretta e progressiva non riesce ad essere uno strumento di giustizia sociale, perciò conviene seguire una strada diversa CHE ESISTE, semplifica enormemente il vivere civile, toglie motivo d'essere ai paradisi fiscali etc. dici che è poco?
quale sarebbe la strada diversa?
Eliminanon so che idea di giustizia sociale hai. io non userei mai un termine del genere. penso solo che se non spendiamo tanto in servizi siamo destinati al declino. e per spendere tanto occorre far pagare chi ha di più.
il medico paga di + perchè aumenta l'aliquota e quindi scarica sui clienti? ok, è un'occasione per un medico che guadagna di meno e non rientra nell'aliquota marginale aumentata. di conseguenza non scarica niente su nessuno.
ma per avere + medici serve + spesa in istruzione
Tu scrivi: "quale sarebbe la strada diversa?"
Eliminate l'ho descritta, ma tu sei libero di pensare che sia sbagliata
Intanto Buona Pasqua e vaderetro al covid!!!
grazie! Anche a te
Eliminaforse bisognerebbe prendere spunto da casi reali di paesi con modi diversi di tassare