05 maggio 2010

Sprechi e sacrifici

Sandro Bondi è uno dei ministri più imbarazzanti del governo. E non solo per le lodi infinite che in ogni circostanza dedica a Berlusconi, per il suo passato da sindaco del PCI o per l'abitudine di scrivere poesie che la convivente non sopporta (vedi qui).

Bondi riesce infatti a unire cose diversissime. Il suo passato e il suo presente politico, agli antipodi, ma anche sprechi notevoli e risparmi altrettanto cospicui.

Da qualche giorno, infatti, il mondo dei teatri lirici è in subbuglio. Il governo con un decreto ha tagliato i fondi e cambiato le regole. In molti non saranno assunti o resteranno precari.

I teatri lirici dipendono non da un ministero ma da strane fondazioni.

Una fondazione è, in sostanza, un ente che mette insieme un patrimonio, magari lasciato in eredità, per un certo scopo, spesso benefico, come fare ricerca sul cancro o aiutare gli anziani in difficoltà. Le fondazioni "tradizionali" usano il rendimento del patrimonio fatto di case, azioni, ecc. pagare le spese.

Poi ci sono le fondazioni di tipo nuovo, di moda da qualche anno. Fondazioni che non possiedono un patrimonio o, se lo possiedono, hanno un patrmonio che non rende abbastanza per pagare le spese. E dunque chiedono soldi ai privati e soprattutto allo stato. E' il caso di certe fondazioni politiche che servono a propagandare le idee di qualcuno (si pensi alle fondazioni di Fini e D'Alema) ma anche delle fondazioni che gestiscono i musei o, appunto, i teatri lirici.

Queste fondazioni cercano di darsi da fare e incassare il più possibile, ma di solito vivono solo grazie ai fondi pubblici, anche perchè gli italiani quando devono aiutare qualcuno o decidere la destinazione del 5 per mille preferiscono Emergency o chi fa ricerca sul cancro.

A cosa servono dunque le fondazioni? A dare qualche incarico di prestigio, a cercare di raccogliere qualche soldo in più e a fornire una scappatoia a chi deve gestire musei e teatri: se fossero ministeriali dovrebbero rispettare le leggi, mentre la fondazione all'apparenza agisce come un privato e deve rispettare molte meno regole.

Le fondazioni liriche non riescono a raccogliere quanto basta a sopravvivere senza aiuti dallo Stato e il governo ha deciso di tagliare i fondi. Bondi ha fatto un decreto e quando qualcuno ha protestato s'è arrabbiato.

Dimenticandosi forse che il suo ministero ha speso 1,2 milioni per l'acquisto di un quadro che, a detta di molti, vale al massimo 400.000 euro, come riporta qui Repubblica.

Insomma grandi sacrifici e grandi sprechi, nel ministero del più berlusconiano dei ministri con un passato nel PCI e l'amore per poesie che non piacciono neppure ai parenti stretti.

2 commenti:

  1. facile così...avere i privilegi del privato e farsi mantenere dallo Stato...Le cose che verrebbe da dire "solo in Italia"...Che tu sappia anche all' estero esistono fondazioni così?

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  2. di certo esistono le fondazioni serie..
    ma non so se quelle farlocche che si creano in Italia esistano anche all'estero

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