01 gennaio 2011

Libertà o solo egoismo?

Qualche giorno fa mi sono imbattuto in un post di un signore che esalta Ayn Rand, icona dei libertari (vedi qui).

Un libertario è, in fin dei conti, un liberista radicale, uno a cui non bastano le teorie che predicano meno stato e più impresa.

Vuole di più, forse perchè ha visto il liberismo in azione ed è rimasto deluso, e s'è detto: la ricetta è giusta ma è applicata poco e male. Così il liberista convinto diventa libertario quando pensa che il liberismo, perché funzioni, ha bisogno di dosi maggiori di libertà e di dosi sempre minori di stato.

Oppure il libertario è solo uno che dà sfogo ai suoi istinti, che risponde ai suoi interessi egoistici, indifferente alla sorte altrui, come suggerito da qualche interpretazione del pensiero di Darwin sulla selezione della specie.

Chi era Ayn Rand? Un'icona, per l'ex numero uno della FED, Alan Greenspan (1) che di lei scrive: "era un'immigrata russa, il cui romanzo La fonte meravigliosa era stato un successo durante la guerra.. avevo letto il libro e l'avevo trovato intrigante. E' la storia di un architetto..che resiste eroicamente a chi vuole fargli compromettere la sua visione..e infine vince."

"Rand -continua Greenspan- scrisse la storia per illustrare la filosofia alla quale era giunta, che enfatizzava la ragione, l'individualismo e l'egoismo razionale. Più avanti l'avrebbe chiamata oggettivismo... [che] difendeva il laissez faire capitalista come forma ideale di organizzazione sociale"

Greenspan poi racconta come la Rand ha influito sulle sue idee e di un legame intellettuale così stretto che lei è presente quando giura davanti al presidente Ford.

Ayn Rand è stata un punto di riferimento per molti nella destra americana. Non solo per Greenspan, come racconta un giornalista inglese, Paul Mason (2), che concentra le sue attenzioni su un altro libro, la Rivolta di Atlante, "che sarà popolare tra gli adolescenti come Il signore degli anelli di Tolkien ed è destinato a diventare il Capitale della destra americana".

Protagonista della Rivolta di Atlante è Dagny Taggart che "dopo numerosi rapporti sadomaso con uomini che assomigliano a Gary Cooper (quello vero è protagonista nel film tratto da La fonte meravigliosa), si aggrega a [una] rivolta dei ricchi oppressi d'America e diventa l'amante di Galt (che guida la rivolta)."

"Galt promette di riconquistare l'America ..con il libero commercio... e arringa i capitalisti americani" dicendo: "accettate il fatto che il raggiungimento della vostra felicità è il solo scopo morale della vostra vita...imparate a trattare come il marchio di un cannibale qualsiasi domanda di aiuto a voi rivolta".

Ma soprattutto la Rand fonda le sue idee sull'odio di classe. "La classe lavoratrice -scrive Mason- abita le pagine della Rivolta di Atlante come un insieme di fannulloni arroganti e mentecatti". "Gli operai -conclude Mason- erano dipinti come Tolkien dipinge i nani: infidi, spesso dalla parte sbagliata, poco attraenti, stupidi, inclini ad atti collettivi futili."

Si svela così il vero volto dello spirito libertario: un misto di egoismo e odio classista travestito da ideologia.


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(1) Greenspan, L'era della turbolenza, Sperling&Kupfer, pag. 43 e seguenti

(2) Paul Mason, La fine dell'età dell'ingordigia, Bruno Mondadori, pag. 145 e seguenti

2 commenti:

  1. ma che vagonata di puttanate. cioè, ma tu seriamente fai quando pensi che il liberismo possa contemplare cose come una banca centrale? ma va la!

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  2. in effetti ci sono liberisti ancora + stupidi... ma sono insignificanti perchè fantasticano tanto ma nessuno li ascolta

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