19 gennaio 2011

Speculare sulla pelle altrui



Guardate il grafico. E' l'andamento del titolo Unicredit, il più scambiato alla borsa di Milano, negli ultimi 15-20 giorni.

Il titolo prima scende e poi risale. E non di poco. Una risalita di oltre il 15% : da circa 1,48 € per azione a 1,73 registrato ieri.

Cosa ha provocato tutto ciò?

Il Portogallo. Erano in scadenza un pò di titoli di stato, e di fronte alle ipotesi di difficoltà nel rinnovo dei titoli, i mercati hanno venduto soprattutto i titoli bancari, perché le banche investono per conto proprio o della clientela in titoli di stato.

Voci, ipotesi...che sembrano fatte apposta per far scendere titoli come quelli bancari per poi ricomparli a un prezzo più basso.

Chi ci guadagna? Gli speculatori, che hanno interesse a mettere in giro voci che muovono il mercato.

Chi ci perde? Chi ha venduto le azioni quando sono scese, temendo ulteriori cali. E anche i portoghesi, che alla fine hanno sì collocato i titoli di stato, ma con un tasso di interesse superiore al 6%.

2 commenti:

  1. Basta vietare i future, cioé le vendite allo scoperto.
    Se posso vendere o comprare quello che non ho, e soprattutto ho tanti soldi, allora con le mie vendite allo scoperto finisce che si avvera quello che si ipotizza.
    Se invece si dovessero bloccare i soldi veri finché la transazione non è eseguita, allora le cose sarebbero un po' diverse.
    Tali vendite oltretutto servono solo agli speculatori e a chi sulla ricchezza di carta ci campa.
    Hanno pochissima connessione con l'economia reale e con la borsa

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  2. se nel 2008 o magari anche nel 2007 i governi occidentali avessero introdotto imposte rilevanti sulle vendite allo scoperto e sui derivati, chissà quanti soldi avrebbero incassato..

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