17 marzo 2011

Quello che i neoborbonici non vi racconteranno mai - 1


Oggi si celebrerà il 150° anniversario della unità d'Italia, anniversario della firma decreto che sanciva la nascita del Regno d'Italia.

Qualcuno non gradisce. I leghisti odiano l'idea di un'Italia unita e dimenticano che il nucleo più consistente dei garibaldini partiti da Genova erano bresciani e bergamaschi. Ma anche al sud c'è chi non ama l'unificazione. I neoborbonici credono che il regno delle Due Sicilie era una sorta di paradiso economico, trasformato in purgatorio se non proprio in inferno dai Savoia e dai governi dell'Italia unità.

Valerio Castronovo è un celebre storico italiano. Nel libro L'industria italiana dall'Ottocento a oggi (Mondadori, 1980) ci sono informazioni sufficienti a capire se il sud era l'isola felice descritta da alcuni neo-borbonici. Ne riporto alcuni passi perchè chi lo desidera si possa fare un'idea di cos'era davvero il sud al tempo dell'unificazione del paese.

"La più alta percentuale di popolazione dedita all'industria rispetto al resto del paese, che alcune statistiche attrinuivano al Mezzogiorno al momento dell'Unità, potrebbe generare false impressioni. In realtà l'economia meridionale accusava fin dalla prima metà del secolo accentuati sintomi di debolezza e ristagno. I motivi ..vanno ascritti alle condizioni particolarmente arretrate dell'agricoltura, gravata dalla sopravvivenza di estesi latifondi... nè le campagne meridionali avevano conosciuto lo sviluppo di grandi operre di bonifica, dissodamento e di sistemazione idraulica, come era avvenuto in val padana e in alcune zone della Toscana".

"Non si era avuto al Sud un processo reale di trasformazione economica e sociale... i nuovi ceti emergenti erano non meno riluttanti ... a incrementare gli investimenti e a modificare i vecchi contratti di colonìa ... fondati sullo sfruttamento oppressivo dei contadini."

"La sopravvivenza di un'oligarchia poco incline a ...rinnovare le tecniche di lavorazione agì da freno anche per lo sviluppo di altre attività economiche ... [perpetuando] il carattere eminentemente speculativo del sistema creditizio e del commercio agricolo, monopolizzati da gruppi d'affaristi le cui operazioni [vettovagliamento truppe e appalto di monopoli dello Stato] gravavano pesantemente sulle finanze pubbliche e sottraevano risorse ai settori più dinamici".

"In questa situazione ... l'attività industriale aveva presto assunto risvolti speculativi. Ciò valeva in particolare per l'industria cotoniera... i progressi nella coltivazione del cotone.. avevano indotto alcuni commercianti svizzeri a stabilire varie manifatture [in alcune zone della Campania], protetti dopo la Restaurazione dal governo borbonico, che aveva loro accordato un inasprimento delle tariffe doganali... ma le loro iniziative non avevano fatto da battistrada a una più ampia diffusione diffusione dell'industria tessile. Il monopolio sul mercato interno e altri privilegi di cui godevano le società svizzere avevano scoraggiato ulterori investimenti nella lavorazione del cotone...Scarsi rimasero i rapporti fra l'industria tessile [i macchinari arrivavano dall'estero e sfruttavano il basso costo del lavoro per esportare i prodotti all'estero]"

"L'industria meccanica [è] cresciuta in gran parte non tanto sulla base di investimenti privati, quanto sulla protezione e sui contratti sottoscritti dal governo. Nel 1860 l'officina di Pietrarsa era seconda per entità solo a quella di Sampierdarena...tuttavia in un periodo in cui in Liguria, Piemonte e Lombardia il protezionismo doganale non sorreggeva più da tempo le fortune di officine meccaniche e di costruzioni marittime, a Napoli l'industria meccanica continuava a vivere esclusivamente grazie ai pesanti dazi stabiliti sui prodotti esteri."

"Malgrado le sue dimensioni, essa non fu in grado di generare nuova domanda o di promuovere tutt'intorno un tessuto connettivo di nuove imprese sussidiarie".

52 commenti:

  1. Ferdinando II aveva fatto molte bonifiche dando i terreni del demanio ai contadini gratis, con l'unita' d'italia furono spesi 43 milioni per bonificare il nord e appena 3 milioni per il sud. Alla rassegna di Parigi del '56 il Regno delle Due Sicilie ebbe molti premi per i prodotti agricoli e anche qualcuno per quelli industriali, da risultare come terza nazione per premi ricevuti dietro inghilterra e francia. Il piemonte aggredi' a tradimento il Regno delle due Sicilie perche' cavour stava alla bancarotta e gli facevano gola i 443 milioni in lire/oro del Regno duosiciliano... (il doppio del denaro di tutti gli altri stati messi insieme) dopo l'unita' furono fatti morire decine di migliaia di soldati borbonici nei lager savoiardi e furono ammazzati centinaia di migliaia di patrioti meridionali, i bersaglieri rasero al suolo una sessantina di paesi e stuprarono donne, peggio dei nazisti, cominciamo a fare conoscere la verita' agli italiani.

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  2. Prima alla rassegna di Parigi il meridione era il terzo paese industriale d'europa, ora che si sa che è una bufala cerchi di reciclarla in altro modo?
    Il regno di savoia non era in bancarotta, era lo stato più indebitato degli stati preunitari, ma è in bancarotta uno stato che non riesce ad avere credito non era il caso del regno di sardegna.
    Riesce difficile se no giustificare la favola di uno stato in bancarotta che corrompe tutti i funzionari di uno stato del bengodi.

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    1. Non era una bufala. Sei tu lo sostieni, come quei due ignoranti e disinformati idioti di Cruciani e Parenzo. http://www.youtube.com/watch?v=k9t0B_4QdBs

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    2. Difatti i soldi arrivarono dalla massoneria inglese

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    3. Signorino è una bufala se no documenti please... Io ti cito i maggiori storici dell'economia da cipolla, a Cameron, a pollard, che identificano come zone "industrializzate" o in fase di industrializzaziine, nella prima metà dell'800 l'inghilterra, le fiandre, alcune zone della francia, la svizzera... Ma l'italia non salta fuori da nessuna parte nè a nord nè a sud.

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    4. Io intanto ti cito uno storico su Garibaldi e i Mille:

      https://www.youtube.com/watch?v=Ier8ffQJMJc&feature=player_embedded#at=725

      gli storici accreditati prendono a sberle i neoborbonici su tutti i punti

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    5. se quello è uno storico accreditato, siamo proprio nei guai. ciò che dice dovrebbe quantomeno far nascere spontaneamente degli interrogativi, se non proprio indignare. ma si sa in questo stato (volutamente minuscolo e volutamente non nazione) zoppo e malformato, il risorgimento (di chi e da cosa?) è il peggior tabù. Sono antiborbonico

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  3. Gli ufficiali vennero corrotti dalla massoneria inglese, ricerche recenti lo hanno dimostrato, ci furono a disposizione l'equivalente di 25 milioni di euro odierni...l'inghilterra doveva sbarazzarsi di un concorrente in scambi commerciali via mare, soprattutto perche' c'era gia' il progetto di aprire il canale di Suez che avrebbe favorito il Regno duosiciliano, inoltre la massoneria era contro il Papa e di conseguenza contro i Borbone che erano fedelissimi al pontefice...Ferdinando II non voleva subìre il dominio inglese ed aveva gia' avuto una disputa sullo sfruttamento del zolfo siciliano,quindi inaffidabile per gli inglesi, da qui la propaganda massone sulla "negazione di Dio" su uno stato assolutista ecc. ecc. Da considerare che l'inghilterra non poteva conquistare direttamente il Regno delle due Sicilie perche' si sarebbe potenziata nell'intero mediterraneo e avrebbe provocato l'intervento degli altri Stati europei, stessa cosa vale per la francia che aveva gia' fatto due tentativi nel 1799 e nel 1808...
    Si decise cosi' di far nascere uno Stato anticlericale sotto la corona dei savoia, del resto anche vittorio emanuele II, cavour, garbaldi e mazzini erano tutti massoni... Nessuno ha mai detto che il Regno Delle Due Sicilie era un paradiso, ma non era retrogrado come si vuol far credere, era uno Stato che aveva subìto due secoli di viceregno spagnolo che lo avevano malridotto e fatto rimanere ad uno condizione feudataria, ma i Borbone avevano fatto grandi progressi... e' chiaro che si vuol giustificare l'arretratezza di oggi e la questione meridionale come fatti esistenti gia' al tempo dei Borbone ma non e' vero... al Sud non si e' mai levato nessun grido di dolore e i moti rivoluzionare venivano provocati da liberali e baroni latifondisti che con l'unita' d'italia accrebbero il loro potere e si arricchirono ai danni del popolo... popolo ch'era sempre rimasto fedele alla casa reale borbonica.

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    1. Come fantasia e' molto bella ., il divario commerciale tra l'Inghilterra e il califfato del sud era tale che nmmeno dopo qualche secolo poteva essere colmato ( controllare dati su wikipedia ) . Queste sono fantasie di Pino Aprile . Perfino il Granducato di Toscana aveva proporzionalmente al numero degli abitanti , un commercimolto piu ' florido . I moti eniano provocati da liberali ? segno evidente di una richiesta di liberta' negata . I generali tradirono ?balle non dimostrate .. a tradire fu il re che non si mosse mai da Napoli e che negozio' con Napoleone una soluzione politica che prevedeva l'abbandono della Sicilia . Ma ormai era troppo tardi

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  4. "Gli ufficiali vennero corrotti dalla massoneria inglese, ricerche recenti lo hanno dimostrato"
    Che ricerche recenti di voi neoborbonici? Non so avete le prove del bilancio della massoneria inglese che corrompeva gli ufficali?

    "l'inghilterra doveva sbarazzarsi di un concorrente in scambi commerciali via mare, "
    Si senz'altro un "temutissimo" concorrente
    http://www.corriereweb.net/speciali/397-lunita-ditalia/4258-storia-contro-memoria-i-neoborbonici-e-luso-pubblico-del-risorgimento.html

    "al Sud non si e' mai levato nessun grido di dolore e i moti rivoluzionare venivano provocati da liberali e baroni latifondisti che con l'unita' d'italia accrebbero il loro potere e si arricchirono ai danni del popolo... "
    Si anche i movimenti in Libia non sono un grido di dolore ma scagnozzi finanziati dalla massoneria che mettono in dubbio il buon governo di Gheddafi.
    I movimenti del 1848 sono movimenti di rivolta per le condizioni delle polazioni e non sono esclusiva del sud, ma è chiaro che per i rappresentanti del regno del bengodi cose del genere sono inamissibili.
    Continuate a chiamare gli altri prezzolati a estrarre dati alla tombola sulla "terza potenza europea", ma non lamentatevi se rimenete relegati a fenomeni da circo.

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    1. ciao MMST, certo, le prove della corruzione massonica di garibaldi e co. ci sono eccome, solo che tu non puoi saperle, e diciamolo, anche se potessi preferiresti non guardarle. ci sono DOCUMENTI, fra cui assegni di eminenti esponenti inglesi che elargiscono somme inimmaginabili alla persona di G. Garibaldi ad unità fatta. cosa puoi saperne tu?? trema, perchè voi e la vostra falsa storia avete finito!

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    2. prego, enuncia dove e come poter consultare tali DOCUMENTI...

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    3. innanzitutto vi sono un'infinità di carte in ogni archivio comunale delle città meridionali, in cui si denotano le barbarie commesse dai tuoi sovrani savoia, le uccisioni, le incarcerazioni e i morti in carcere (e questi sono solo quelli scritti, figuriamoci quelli nemmeno segnalati). le casse di quasi tutte le città, soprattutto napoli e palermo, risultano svuotate subito dopo l'unità. documenti storici della banca di san marino segnalano versamenti ingenti di somme da parte dei tuoi garibaldini, in primis garibaldi.le cose da vedere ci sono eccome mio caro, ma non conviene a nessuno.

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    4. sei molto simpatico, davvero.

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    5. mamma mia quanto sei acerbo, sprizzi odio da tutte le parti. Datti una calmata. Il Regno Delle Due Sicilie fu rapinato, massacrato e colonizzato. Altrimenti perche' mai i piemontesi dovevano scomodarsi per "liberare" i fratelli napoletani e siciliani? ah gia' vittorio emanuele II non seppe resistere al grido di dolore...

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    6. se conoscessi un pochino di storia sapresti che 0il 90% della storia che studi a scuola è la storia di proprietari terrieri che lottano contro altri proprietari per estendere i propri territori o per difendersi... ecco perchè i savoia di sono scomodati

      poi ci sono anche gli ideali, in nome dei quali in molti hanno perso la vita... e infine c'è una ragione molto banale: il regno dei savoia era piccolo e se non fosse cresciuto avrebbe rischiato di finire sotto il controllo dei grandi stati europei

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    7. I Mille si, erano eroi pronti a sacrificarsi per abbattere le tirrannie che opprimevano l'Italia e raggiungere il sogno dell'unificazione

      i savoia ed i politici avevano altri motivi, alcuni nemmeno volevano l'unificazione col sud

      il sud è stato rapinato massacrato e colonizzato da tantissimi popoli, non da quello italiano del quale fa parte, visto che tutt'ora di fatto riceve fondi che provengono dal resto d'Italia.

      l'unione fa la forza e la divisione indebolisce.
      O forse avremmo reagito a Caporetto se non fossimo stati un'unica Nazione? O saremmo diventati in seguito una Nazione sviluppata col boom economico? Avremmo avuto la stessa storia nel cinema, musica, spor...Tutto da vedere

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    8. Non ho ancora visto fonti o documenti. Solo chiacchiere trollanti

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  5. Nessun grido di dolore:

    http://ospitiweb.indire.it/~memm0002/Messinastoria/moti.html

    http://cronologia.leonardo.it/storia/biografie/ferdina2.htm

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    1. bello citare le rivolte sicule contro i borboni vero?? ma la conoscete la storia? la sicilia(o meglio i nobili di sicilia) scatenarono insurrezioni perchè i due regni di sicilia e napoli furono uniti e la sicilia perse la capitale e vari privilegi conseguenti, non certo perchè voleva l'italia sotto il savoia. un po' di informazione sarebbe gradita. le grida di dolore arrivarono dopo l'unità e solo dopo. mai sentito parlare di brigantaggio? cos'erano i briganti, criminali? 150 mila criminali? se sai cosa sono, fatti un giro negli archivi come fa la gente seria, e forse ti si apriranno gli occhi. nessuno voleva l'unita. cmq devi spiegarmi perche il savoia ha impiegato tempo, soldi e vita umane per conquistare un regno cencioso, povero e analfabeta. su su fammi capire.

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    2. Guarda nelle rivolte del '48 venne riaperto il parlamento e venne dotata la sicilia di una costituzione. Era una rivolta dell'isola contro l'assolutismo e il centralismo dei borboni, poi tu puoi dire come ora fanno i sostenitori delle peggiori dittature che erano tutti prezzolati ma ti rendi ridicolo.

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    3. Ma oltre alle rivolte sicule ci furono quelle calabresi ( 1847 ) di Napoli ( 1848 ) del Cilento ( 1828? ) ancora quella di Napoli ( 1821 ) la repubblica Partenopea del 1799 ecc ecc Giacinto De Sivo ,filoborbone , ne elenca 5 in 20 anni .. Bastano ? vogliamo ricordare che il sanguinario re borbone a Napoli si servi' dei mercenari svizzeri contro il suo popolo ? vogliamo ricordare che il comandante napoletano del Castello di Napoli si rifiuto' di dare l'ordine di sparare sui manifestanti ? Nessuno voleva l'unita' ? allora spiegaci come mai TUTTO IL SUD nel referendum del 1946 voto' contro la repubblica

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  6. cronologia.leonardo e' di parte

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  7. invece voi e le vostre "ricerche recenti" mai specificate, non siete mica di parte...

    di parte o no, le rivolte in Sicilia sono un dato di fatto: storico

    già ma dimenticavo, anche gli storici sono prezzolati o di parte

    chiunque utilizzi dati validi e li contestualizzi, è prezzolato o di parte, è sempre la stessa storia...Sono falsi i censimenti che dimostrano l'analfabetismo molto maggiore nel sud, sono falsi i moti rivoluzionari dell' '800 ed il brigantaggio già attivo durante i Borboni, sono falsi i super-dazi doganali che proteggevano le industrie del sud, sono falsi i dati sul commercio del nord e del sud, i deputati meridionali che hanno votato le politiche liberiste erano tutti prezzolati del nord, sono false le feste per l'arrivo dei mille e l'appoggio che ottennero dai contadini...

    Senza contare altre invenzioni come che "a Cavour facevano gola i soldi del Regno delle due Sicilie", quando poi invece è più che risaputo che proprio Cavour era contrario alla spedizione dei mille, (temeva reazioni internazionali e derive rivoluzionarie nei territori liberati nel meridione).

    solo quello che dite voi è vero, rigorosamente senza prove e conferme degli esperti, però è vero

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    1. Non so cosa ti spinga a scrivere minchiate, ma forse credo che dovresti leggere libri come "I Svoia e il massacro del Sud" e "Terroni: tutto quello che è stato fatto perché gli italiani del Sud diventassero Meridionali". Da qui poi capirai se Cavour non era attratto dalle casse del Sud e altre cose che tu dici che abbiamo inventato

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    2. quali sono le fonti storiche di terroni: tutto quello che.... ?

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    3. Gli archivi militari a cui, dopo l'interpellanza di Angelo Manna, Mastella,nel 1990, fece togliere il segreto militare.

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    4. tutti qui? scrivono un libro di centinaia di pagine con una sola fonte?

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    5. Beh ti ho citato Roma perchè è la sede principale, poi ci sarebberogli archivi dei capoluoghi delle zone dove si svolsero i fatti narrati.

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    6. capito, ma quali fonti storiche ci sono nel libro? c'è una bibliografia? ci sono note a margine da cui risulta che un certo concetto arriva dal libro di tizio e un altro dal documento di caio?

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    7. Si, sta tranquillo che ci sono ;)

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    8. Io ho letto ultimamente questo libro, e posso dirti che è un racconto edificante e veritiero. Per rispondere alla tua domanda le fonti sono: "Civiltà Cattolica" (giornale dell'epoca), e studi di altri meridionalisti come Giustino Fortunato e Ferdinando Russo, più i documenti militari.
      Aprile però ha usato di più civiltà cattolica: dovrebbe esserci una nota che rimanda ad un articolo di tale giornale riguardo il lager di Fenestrelle.

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    9. veritiero?

      ovvero se piace è vero, altrimenti no...

      servono le fonti.. e i giornali non sono fonti credibili.. bisogna vedere cosa scriveva poi il giornale

      se cerchi econoliberal su facebook trovi un post di qualche giorno fa con un video molto interessante sull'argomento fenestrelle.. le fonti che dimostrano che a fenestrelle s'è fatta una strage non esistono

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  8. Pensierino: Le guerre si fanno solo per conquistare territori ricchi da sfruttare, non per liberare un popolo povero da mantenere...

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  9. il sud aveva delle casse? :D :D :D regno immobile e retrogrado... Superato solo dallo Stato pontificio. Se aveva dell'oro, è stato sicuramente meglio investito dai sabaudi, per quanto oro in eccesso avrebbe provocato inflazione.

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    1. Immobile e retrogrado sarà stato il regno dei Savoia. Ti vorrei far presente che la prima nave a vapore d'Italia è stata costruita nella mia Castellammare di Stabia (nei Cantieri Reali, oggi,grazie ai Savoia e al governo, Fincantieri), e che la prima ferrovia italiana era la Napoli-Portici.
      E adesso chi sono i retrogradi, signor saputello?

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    2. sei invitato a moderare i toni...

      la prima nave... accipicchia... essere i primi non vuol dire nulla... avere il primo pezzo di ferrovia non significa che di lì a qualche anno avrai la rete ferroviaria o che sarà usata da molte persone o per trasportare merci. E' solo un'illusione

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    3. Il progetto del ponte sullo stretto di Messina, il ponte più grande del mondo....

      Allora l'Italia è la prima superpotenza mondiale adesso e non ci se n'era accorti

      ma fatemi il piacere.

      Perché invece di vedere "il primo", non confrontate effettivamente la rete ferroviaria (ed il suo utilizzo), del resto d'Italia con quella dei Borboni?

      Perché sapete pure voi che non c'è storia.

      Poi non si capisce COME un Paese povere corrotto, retrogrado, e sull'orlo della bancarotta come il Piemonte, avrebbe potuto conquistare (corrompendo addirittura la gran parte dell'esercito nemnico), e disintegrare in un batter d'occhio l'economia di una delle più grandi potenze del momento...Bisogna proprio essere dei fanatici per pensare cose del genere, ma anche ingenui per bersele lasciatemelo dire.

      Spesso dite: "come?" togliendo dazi e sovvenzioni statali.
      Ma allora, posso ammettere che le politiche del momento abbiano spinto troppo, forse avrebbero dovuto fare queste cose con gradualità, ma se la scarsa industria borbonica era tenuta artificiosamente in piedi dallo Stato, evidentemente così forte e competitiva non era...

      O è vera una, o è vera l'altra cosa, sono escludenti, non possono essere vere insieme.

      Se poi davvero la gente meridionale stava bene la domanda sarebbe stata comunque forte e c'avrebbe messo poco l'economia a riprendersi. Sono tutte balle neoborboniche con le gambe corte.

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    4. "Poi non si capisce COME un Paese povere corrotto, retrogrado, e sull'orlo della bancarotta come il Piemonte"

      mi riferisco alla versione neoborbonica del Piemonte, intendiamoci...A come lo descrivono loro.

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    5. Credo non valga la pena rispondere a questi nostalgici, io sono napoletano ma me ne guardo bene dall'esserlo, me ne guardo bene dal vantarmi di una ferrovia che collegava una reggia ad un'altra o di una potente flotta quando non avevamo né strade né infrastrutture basilari. Gente come Benedetto Croce e Francesco Lo Monaco auspicavano l'unità, ma anche tante persone che non avevano la fortuna di far parte della corte dei borboni. Chiedo piuttosto ad alcuni vossignori dal sangue nobile di informarsi anche delle altre regioni: chiedete ad un calabrese o ad un abruzzese se è nostalgico di quel regno di cui vi vantate ma che non avete per vostra fortuna vissuto, chiedete se preferisce essere suddito o cittadino. E' uniti che si va avanti, cari conterranei, essere nostalgici, soprattutto ora, sarebbe deletereo!

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  10. visto che non dobbiamo convincere nessuno ma solo riappropriarci della "nostra" nazionalità terrona, concentriamoci sulla divulgazione della verità, in particolare nella fascia povera dei meridionali. saranno loro, una volta liberati dall'etichetta che ci hanno cucito addosso (o forse si è trattato di un virus che ha infettato l'anima?) a istituire la dogana e il passaporto!!!!! ridiamo un po' va, che meno male che tra le altre cose siamo pure filosofi....

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    1. una verità molto molto molto relativa e ricca di inesattezze a quanto si legge, in bocca al lupo e continua così che Francischiello sarebbe orgoglioso di te! ;)

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  11. per arrivare alla verita', bastera' studiare di piu'la storia e vedere i motivi che hanno spinto i piemontesi ad aggredire senza una dichiarazione di guerra uno stato sovrano, pacifico e custode delle sue tradizioni. Facendo le dovute differenze, che direbbe il mondo se l'Italia occupasse di prepotenza il Vaticano o la Repubblica di San Marino ?

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    1. tra i mille non c'erano solo piemontesi, anzi...
      c'era l'italia intera o quasi

      poi occuparono gran parte dello stato pontificio...lasciando alla chiesa solo il piccolo territorio vaticano

      si chiama guerra... funziona così da migliaia di anni e non credo tu abba protestato quando ti insegnavano che gli antichi romani costruivano l'impero

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  12. tra i 1000 per l'esattezza c'erano anche liberali di mezza europa,non c'era mica solo Garibaldi ad essere ovunque

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    1. 14 stranieri, di cui uno nato in brasile era un figlio di garibaldi, uno nato in friuli che al tempo non era italiano, un paio di svizzeri, un corso.. quasi tutti con nomi italiani...

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  13. per fortuna un articolo che rappresenta una fase storica in modo cosi' distorto e fazioso, puo' fare presa solo su chi di storia mastica poco e nulla. Il titolo provocatorio è già di per sé l'adeguato biglietto da visita dell'autore di questo intervento. Ognuno ha la storia e lo storicismo che si merita.

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  14. E oggi in che contesto viviamo?dove l.u.e.somiglia al sacro romano impero dove i poveri pagano le tasse solo per aver ereditato qualcosa...e poi italo è mai esistito?

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  15. di ROMANO BRACALINI – Avete mai consultato un qualunque sito neoborbonico del web? Fatelo.Il divertimento è assicurato. Le tesi più inverosimili e strampalate vengono propinate all’ignaro lettore nella convinzione, già sostenuta da Goebbels, che una bugia ripetuta mille volte è destinata a diventare verità. Il 150° dell’unità era l’occasione per un serio bilancio storico;si è invece assistito da una parte a un revival nazionalista e dall’altra al fiorire di una libellistica di stampo neoborbonico che ha rilanciato la favola di un Sud emancipato e ricco prima dell’unità; però privo di strade e di ferrovie e con tassi di analfabetismo del 90-92 per cento;quesiti di poco conto a cui i neoborbonici, prudentemente,non rispondono.

    In realtà già alla fine dell’Ottocento,Giustino Fortunato,politico e studioso meridionale, denunciava le condizioni del Sud negli stessi termini in cui lo conosciamo oggi:clientelismo, arretratezza, criminalità, inefficienza, parassitismo, sperpero del denaro pubblico. Lo stesso Fortunato testimonia che da un paese all’altro del Sud borbonico si andava a dorso di mulo, come secoli addietro.

    In Sicilia non c’era un chilometro di ferrovia. E’ difficile credere che in queste condizioni una società-qualunque società-, possa crescere e prosperare. Il mancato aggancio col Nord, già avviato alla modernità, ebbe come riflesso al Sud, non di risvegliare lo spirito di lotta e la competizione, ma la rassegnazione e il rancore. La protesta delle regioni del Nord, specie Lombardia e Veneto, che pensano che l’autonomia e l’indipendenza siano il solo rimedio, ha innescato il timore che il Sud venga abbandonato al suo destino e che con la secessione nordista vengano chiusi i rubinetti dei contributi statali che nel Mezzogiorno si perdono in mille rivoli.

    Di fronte a questa prospettiva la pubblicistica neoborbonica che fa? Stimola il notabilato corrotto e inefficiente e fare i conti con se stesso? Denuncia la criminalità organizzata come remora allo sviluppo? Critica la burocrazia meridionale che ha occupato lo Stato senza dare un contributo di onesta e inefficienza? Nulla di tutto questo. Si rifugia nella nostalgia e nel rivendicazionismo etnico gabbando il lettore più sprovveduto, che è poi quello meridionale medesimo. Così la campagna di disinformazione e di propaganda ha fatto credere che il regno delle Due Sicilie non fosse la “maledizione di Dio”, come l’aveva chiamato il ministro inglese Gladstone, ma una sorta di Paradiso in terra, ricco di ogni ben di Dio, finchè non venne il malefico Nord con le sue armate ad occuparlo e rapinarlo di ogni suo avere. Quali di grazia?

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