11 gennaio 2012

Liberismo italo-spagnolo: Una Storia di Fallimenti e Bugie

Tanto in Italia come in Spagna secondo me la crisi non ha fatto altro che decretare il fallimento delle politiche liberiste.

Infatti l'Italia fino a poco tempo fa era governata da personaggi che non potevano sentir parlare d'imposte senza soffrire attacchi d'orticaria su tutto il corpo.
Finchè ha potuto Tremonti è andato avanti solamente a suon di tagli lineari, quando poi la situazione era disperata i vari aumenti d'IVA, accise sulla benzina, mini-contributo di solidarietà...Non erano certo sufficienti.
Risultato: fallimento del governo con dimissioni di Berlusconi.



La Spagna attualmente è governata da un partito che dall'inizio della crisi ad oggi, non ha fatto altro che protestare contro tutte le manovre della Salgado (Maria Elena Salgado era la ministro dell'economia spagnola).
Le accuse della destra s'aggrappavano all'aumento della pressione fiscale (di solito incrementata gravando sui redditi più alti, eccezion fatta per l'aumento dell'IVA che comunque in Spagna rimane tra i più bassi d'Europa..18%).
D'altro canto veniva contestata però anche da "sinistra" per via dei tagli, (alcuni oggettivamente criticabili).

Non solo. Oltre alle proteste riguardanti le ultime manovre contro gli aumenti d'imposte, c'è da dire l'attuale maggioranza ha strutturato l'intera campagna elettorale sul dibattito della pressione fiscale.
Alternando rassicurazioni come "non aumenteremo le imposte" a promesse utopiche che sostenevano che le avrebbero tagliate.
Un'altra delle preoccupazioni del Partido Popular poi era anche quella di chiarire ai propri elettori che avrebbero sì imposto austerità e pareggio di bilancio, ma non a scapito dello Stato-Sociale.
Quello, tranquillizzava il buon Mariano, non lo avrebbero toccato (in compenso parlano di chiudere centinaia di enti pubblici di vario tipo...).

Come ha debuttato il nuovo governo azzurro (il colore della destra spagnola, tra l'altro ripreso dai franchisti)?
Con aumenti di IRPF (irpef in Italia), ed IBI (Impuesto Bienes Inmuebles, corrispondente all'ex-ICI ormai diventata IMU in Italia) per tutte le fasce di reddito.
E con ridimensionamento della LAPAD, la Ley de Dependencia del 2006, pietra angolare della legislatura di Zapatero, che aveva rappresentato un salto di qualità notevole dello Stato Sociale spagnolo, (sarebbe molto lunga da spiegare, ma diciamo che per esempio riconosce tutta una serie di prestazioni dei servizi sociali come esigibili, come un diritto soggettivo, impossibili da tagliare o da negare per le amministrazioni pubbliche).

Ma come? Capisco benissimo la situazione, che di colpo la Spagna è passata dal 6% che era stato previsto, all'8% di deficit. Capisco l'emergenza.
Allora però non avrebbero dovuto mentire fino ad ora.
Perchè tutte le promesse fatte fino al giorno prima di non toccare imposte e Stato Sociale che senso avevano se poi si rinnegano anche solo per recuperare 9 miliardi (cifra irrisoria rispetto a quanto dovrà recuperare la Spagna ed in breve tempo), come possono venire rinnegate così già al debutto?
E tutti quei discorsi, triti e ritriti durante tutto l'ultimo governo del PSOE, che le imposte fanno solo deprimere ancora di più l'economia senza risolvere niente ecc ecc?


Possiamo dire quindi a tutti i milioni di elettori che hanno votato Rajoy che ormai è ufficiale: sono stati presi in giro.

Insomma, a quanto pare le ricette liberiste sono così fallimentari che i loro più fanatici sostenitori non le riescono ad applicare nemmeno quando dominano il parlamento con una maggioranza assoluta monocolore.
La fine di un'era?

13 commenti:

  1. si capisce qual è l'atteggiamento di Rajoy verso l'elettore...
    http://www.repubblica.it/esteri/2012/01/11/foto/madrid_la_smorfia_del_premier_rajoy-27935814/1/?ref=HRESS-10

    RispondiElimina
  2. A vedere la situazione nel resto d'Europa, ora mi sento quasi triste per gli altri... Considerando Monti come un centro destra moderato (e presentabile), sia pur con aspetti di cattolicesimo sociale (cmq non definibile di sinistra), nel resto d'Europa ci son governanti mediocri quando non dannosi (penso a Cameron e alla stessa Merkel, non ancor soddisfatta delle performance della cdu a seguito delle ultime elezioni, che avrebbero defenestrato chiunque fosse savio di cervello e di orgoglio...).
    La questione delicata legata alle elezioni, che abbiamo già trattato io e V, non è ancora conclusa. Stavo parlando anche con gian sui referendum elettorali, e devo dire che il tema è sempre delicato e, come diceva il mio prof di sistemi giuridici comparati, il difetto è che le costituzioni sono rigide, ma le leggi elettorali troppo poco. Anche se forse anche in Spagna la legge elettorale è fatta con legge orgnica (molto sicuro di ciò), che dovrebbe avere una maggioranza qualificata tipo dei 3/5 (meno sicuro di ciò... 3/5 è quella francese, ma ricordo forti analogie tra i due sistemi).

    Mentre da noi le leggi organiche non esistono, seppure sarebbero molto urgenti, tipo per gli organi costituzionalmente previsti (in Francia quegli organi, per il loro funzionamento richiedono quella maggioranza, non legge ordinaria).

    RispondiElimina
  3. posto che su certe cose i liberali veri (non i liberisti), farebbero impallidire pure bertinotti...

    RispondiElimina
  4. in spagna le leggi organiche in generale richiedono la maggioranza assoluta delle camere (50%+1 di voti favorevoli), e si usa relativamente poco...Solo per le finanziarie ("ley orgànica de presupuesto" la chiamano la finanziaria), e per leggi e riforme riguardanti diritti fondamentali (tra cui anche istruzione e sanità).
    O per approvare statuti regionali anche.

    solo in alcuni casi si può decidere attraverso dei procedimenti di usare la "mayorìa cualificada" che di solito è di 3/5, ma succede in casi rari, non ci spiegarono bene di preciso quando questo è possibile (in fondo non siamo studenti di giurisprudenza).
    Che io sappia sicuramente si richiede la maggioranza di 3/5 in entrambe la camere per modificare i titoli meno importanti della costituzione (procedimento semplice).
    Per modificare i titoli più importanti (tra cui quello che stabilisce e regola la monarchia), c'è bisogno addirittura di 2/3 dei deputati, 2/3 del senato, sciogliere le camere ed indire nuove elezioni, e poi di nuovo con le nuove camere si rivota e deve passare di nuovo per 2/3 ai deputati e 2/3 al senato, ed infine un referendum popolare (procedimento aggravato, praticamente utopico da applicare).

    Per il resto che io sappia si usano solo leggi ordinarie, maggioranza semplice.

    RispondiElimina
  5. vista la foto gian...
    poveri noi..

    però io avevo sempre letto 9 miliardi non 15, forse l'hanno cambiata vista la gravità della situazione

    ma anche i 40 miliardi alla fine saranno di più, visto che l'UE chiede di più

    poi oggi su el paìs e su altre prime pagine dicevano che Montoro, (ministro dell'economia, uno dei grandi promettitori di tagli di tasse....), vuole chiudere tipo 450 aziende pubbliche fra fondazioni, imprese pubbliche, ed organi autonomi.
    Ne parlano anche qui: http://politica.elpais.com/politica/2012/01/09/actualidad/1326142691_161025.html

    t'immagini quanti disoccupati, esuberi..un macello

    poi se loro giustificano queste cose per un deficit dell'8%, allora come potevano criticarle quando le faceva Zapatero che aveva un 12% e previsioni ancora peggiori...mah...l'ipocrisia dei politici

    RispondiElimina
  6. da parte del governo Berlusconi, i tentativi di tagliare il pubblico servivano non solo a ridurre la spesa ma forse soprattutto a colpire gli avversari politici

    RispondiElimina
  7. (quando dico "queste cose quando le faceva Zapatero" mi riferisco agli aumenti d'imposte, non agli eventuali tagli di centinaia d'enti pubblici, quelli sono una novità tirata fuori ora da Montoro)

    RispondiElimina
  8. Liberismo nei libri significa “concorrenza” e quindi “efficienza”. Ma lo “homo economicus” mica aspira alla concorrenza, lui aspira a diventare monopolista! Se non ci riesce s’accontenta di pastette e combinozzi a danno di chi è meno furbo di lui.

    Ora tutti vogliono le “ liberalizzazioni”, ma io (che ho votato i liberali fino a che sono esistiti) devo riconoscere che non basta liberalizzare se poi farmacisti, notai, assicuratori, bancari eccetera, pur aumentati di numero, continuano a mettersi d’accordo sui prezzi da praticare. Anzi, se aumentano di numero, la loro fetta mercato si ridurrà e saranno ancor più stimolati ad accordarsi sottobanco! Francamente dico che sarebbe meglio che Stato e Comuni intervenissero direttamente sul mercato per “imporre” un po’ di “concorrenza” ove è evidente che manca. Naturalmente mica uno Stato o un Comune preda di consorterie ed inganni così come oggi dimostrano essere, bensì qualcosa di trasparente e controllato direttamente dalla gente che è certamente possibile realizzare (se avete qualche mese per discuterne, credo di potervi convincere che non si tratta di risibile utopia).

    Pensate ad esempio alle Farmacie Comunali: quale miglior strumento per tener i prezzi ragionevoli? Invece di usarle per arricchire le tasche di qualche partito, basterebbe imporre ai gestori di applicare un ricarico da cristiani e controllare che non sgarrino! E le filiali della Banca d’Italia (che si vanno chiudendo) perché non si propongono come Banca cui si impone di non essere strozzina e di non mettere sotto il materasso i soldi per loro stampati all’1%? (1%? e perché non gratis?) magari unite alle Poste che già fanno da banca (oggi però senza far concorrenza alle sorelle maggiori). E il Segretariato Comunale perché non attrezzarlo meglio per i compiti notarili di routine? E l’IMPS perché non può allargare il suo lavoro di assicuratore? Eccetera eccetera.

    Liberalizzare per lo sviluppo? Ma le precedenti sono liberalizzazioni che tendono ad aumentare la gente che fa lavori di servizio! In fondo in fondo, sono lavori “inutili”! Non sarebbe meglio “svilupparci” facendo le robe che ci “mancano”? Parlo di medicina, assistenza agli anziani e ai bisognosi, cura dei boschi e dei fiumi, istruzione, ricerca, cultura, arte, divertimento, spettacoli, e simili, parlo del “nuovo modello di sviluppo” di berlingueriana memoria caduto nel dimenticato dai sinistri di ieri e che oggi scimmiottano anche le stupidaggini dei destri. Per fare queste robe i soldi si possono stampare “a gratis” perché inflazione non fanno !!! I soldi stampati fanno inflazione solo quando vengono rubati !!! E se fossero troppi, si possono benissimo bruciare !!! Svegliamoci economisti del piffero.

    Se poi Monti non riesce a convincere i politici a tagliarsi un po’ dello stipendio, scommetto che qualcuno tirerà in faccia anche a lui il modellino del Duomo di Milano. Chissà se esiste anche un modellino della Bocconi? Dovrebbe essere più maneggevole … mumble, mumble, ….

    Gino

    RispondiElimina
  9. ci sono farmacie comunali e alcuni comuni han sperimentato il notariato popolare, in breve pagano i notai per pratiche comuni per cittadini sotto una soglia di reddito... è un welfare alternativo per i miei gusti... e non dovrebbe essere da fare come cosa prioritaria...

    le farmacie comunali invece sono interessanti... possono generare un collasso dei monopoli preesistenti (come insegna la teoria microeconomica), per cui l'applicazione di prezzi più bassi costringe anche gli altri a ridurre i prezzi, se non allo stesso livello, cmq tale da portare il costo/opportunità di prendere ed andare a cercare dove costano meno, superiore rispetto ai centesimi in più di quella privata più vicina :D (mi sento tanto economista a usare questi termini, non va bene :D).

    RispondiElimina
  10. non credo che gli tireranno niente... ora son gli altri stati europei ad avere rappresentanti indegni, la pacchia del "c'è chi sta peggio" non funziona più, Orban non è capo di un paese fondatore, terza economia dell'eurozona... per cui con lui lo scaricabarile dell'altrui indecenza non funziona.

    RispondiElimina
  11. Non potevo vedere nè rispondere, pare che con google crome ora vada.

    - ma se funzionerebbe per le farmacie, perché non andrebbe bene per il resto?

    - niente da dire a proposito di Keynes e "nuovo modello di sviluppo" un tempo cavalli di battaglia delle sinistre?

    RispondiElimina
  12. finalmente! non riuscivo più ad usare il blog ultimamente

    RispondiElimina
  13. allora non ero il solo ad avere problemi, meno male che l'ho saputo (stavo per farmi ricaricare il sistema operativo).

    Comunque è chiaro che per voi io sono troppo rivoluzionario (o scemo?) by by

    RispondiElimina

Link Interni

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...