29 febbraio 2012

Diamo i numeri...

Ieri sera mi collego a facebook e leggo una tabella, postata da un sostenitore del PD di Torino che spiega che di fronte ai preoccupanti livelli del PM10 in città, è bene costruire una seconda linea di metropolitana. La tabella arriva da un esponente dell'IBL (di cui avevo scritto qui), centro del pensiero ultraconservatore.

Protesto e spiego a chi ha postato la tabella che non mi fiderei: sono pronto a scommettere che se citano il PM10 è per dimostrare che non si può fare nulla per diminuirlo o, se si può fare qualcosa, sarà tanto costoso che è meglio desistere. Il mio interlocutore non è convinto, ma dopo qualche minuto spunta l'autore della tabella che spiega quel che io avevo ipotizzato qualche minuto prima.

Insomma i dati si possono manipolare o si può pescare il dato che ti fa comodo.

Nei giorni scorsi i giornali hanno spiegato che i redditi degli italiani sono bassi, anzi sono i più bassi d'Europa. Titoloni sui giornali, grande spazio in tv.

Oggi però è arrivata la nota tecnica dell'Istat, ripresa dal governo (tecnico) spiega che nella tabella c'è una nota, che nessuno ha letto, che spiega che i dati italiani riguardano il 2006 e non il 2009, come spiega (vedi qui) il Messaggero.

E così il reddito italiano risupera quelli di Grecia, Spagna, Portogallo. Non siamo più il paese con i lavoratori, in media, meno pagati.

L'aspetto incredibile della vicenda è l'impatto mediatico della bufala. Passi che la noticina può essere stata ignorata da moltissimi, magari non esperti della materia o da qualche giornalista che nella fretta di riportare la notizia (e che notizia!) non ha verificato la fonte. Ma è possibile che anche super-esperti come il ministro Fornero non abbiano fatto un salto sulla sedia chiedendosi se non ci fosse qualche errore?

2 commenti:

  1. Oltretutto nella comparazione dei salari medi, non hanno tenuto conto nemmeno del costo della vita, che ad esempio secondo questo link( http://www.worldsalaries.org/cost-of-living.shtml ) un po' vecchiotto (2005) in Svizzera, Svezia, Norvegia e Uk era decisamente più alto rispetto all'Italia, quindi lo stipendio medio svizzero al netto del costo della vita in loco, potrebbe essere in realtà non molto più alto di quello italiano!

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  2. Comunque sia rimane il fatto che anche considerando il costo della vita, e i vari errori sui dati, in Italia gli stipendi medi sono ugualmente inferiori rispetto a molti altri paesi, e quindi a differenza di quello che vorrebbero far credere gli (im)PRENDITORI di confindustria, non sono certo gli stipendi troppo alti a frenare la competitività dell'Italia. Casomai sono le tasse troppo alte(in rapporto ai servizi resi), la corruzione dilagante, e una classe imprenditoriale in gran parte mediocre che sopravvive di sussidi statali, alcuni dei principali handicap del nostro Paese!

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