12 febbraio 2012

Gli strani calcoli di Oscar Giannino

Su Youtube (vedi qui) c'è un curioso video in cui Oscar Giannino parla del debito pubblico italiano. La tesi di Giannino è che non è vero che il debito pubblico dipende in gran parte dai politici della cosiddetta prima Repubblica che (se mai è esistita) è andata dalla fine della guerra al 1992.

Le colpe principali sono, secondo Giannino, della cosiddetta seconda Repubblica, vale a dire dai vari governi che si sono succeduti dal 1992 in poi.

Per dimostrare la propria tesi, Giannino calcola l'apporto al debito pubblico di ciascun governo, spiegando ad esempio che il primo governo Berlusconi ha creato debito per oltre 300 milioni di euro al giorno, o che con il primo governo Prodi il debito è stato di 96 milioni al giorno e di 76 durante il governo D'Alema.

Si tratta però di una tesi debole, per diversi motivi.

Gli economisti sanno bene che i dati assoluti (milioni di euro al giorno) sono poco significativi perchè il debito non è allarmante o meno in sè ma rispetto alla capacità di produrre reddito con cui ripagarlo.
Nessun economista serio farebbe dunque i calcoli di una media giornaliera in termini assoluti, come fa Giannino, ma calcolerebbe sempre il rapporto debito/PIL.

Inoltre la creazione del debito pubblico trova un limite nella disponibilità di risorse sui mercati finanziari: se nel 1950 De Gasperi avesse voluto aumentare il debito pubblico a ritmi sostenuti avrebbe avuto difficoltà a reperire i soldi sui mercati finanziari di allora.

Un altro motivo che spinge a diffidare dell'analisi di Giannino è che riduce tutto a pochi dati. Calcola il debito medio giornaliero durante la c.d. prima repubblica senza distinguere tra i vari periodi e governi che si sono succeduti. Eppure quasi mezzo secolo di governi non si possono trattare come se fossero una sola cosa.

Analizzando il più credibile rapporto debito/PIL e il rapporto deficit/PIL emergerebbe il disastro del governo Craxi, che ha fatto salire il debito a ritmi elevatissimi, con un rapporto deficit/PIL anche superiore al 10%. Stranamente però Giannino se ne dimentica, limitandosi a considerare il dato medio del governi della prima Repubblica, vake a dire inserendo un disastro in un calderone dove c'è di tutto, dal virtuoso Einaudi all'inflazione a due cifre dei primi anni '80.

Se poi considerassimo la composizione della spesa pubblica, scopriremmo che la lamentela dei governi circa il debito pregresso deriva dalla spesa per interessi, che vincola la spesa dei singoli governi e che, come tutte le voci, varia nel tempo.

Infine un'ulteriore ragione per diffidare del metodo di analisi di Oscar Giannino riguarda il periodo considerato: Giannino analizza l'esatto periodo in cui un governo è stato in carica, dimenticandosi che la spesa di ciascun governo risente almeno in parte delle decisioni del governo precedente.

Detto tutto questo, dagli strani calcoli di Oscar Giannino emerge un dato interessante: i governi Prodi e D'Alema hanno fatto molto meglio di Berlusconi.

23 commenti:

  1. Quella conferenza risale proprio al settembre 2011, quando confindustria aveva già scaricato Berlusconi, e "remava" già per il governo "tecnico" di Monti.
    Quindi presumo che il compito di Giannino, nel dibattito organizzato da Quaderni Radicali(i radicali all'epoca sostenevano ancora il governo B, o cmq non si erano dissociati apertamente) fosse quello di convincere il pubblico che il Governo Berlusconi fosse IL PEGGIORE in assoluto, peggio anche di tutti i governi della prima repubblica!
    Quindi secondo me,ha adottato un approccio di analisi dei dati poco rigoroso, sia per semplicità, e sia perché tanto la sua intenzione non era fare un'indagine scientifica, ma semplicemente trovare un buon argomento per screditare il governo. Ma se è vero che il gov B ha accumulato il triplo del deficit di Prodi, non si può nemmeno accusare Giannino di aver mentito. E' stato solo un po' approssimativo!

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  2. Quando fa il confronto con Prodi e D'Alema forse si può dire che è stato solo un po' approssimativo (anche se fare una percentuale debito/pil non è che avrebbe reso il tutto poi così tanto più complesso....secondo me è proprio un errore, non credo sia per semplicità).

    Ma quando confronta i governi della seconda repubblica presi singolarmente, con la media (anche lì senza compararla col pil), di tutta l'intera prima repubblica, semplicemente è un confronto che definirei nullo più che approssimativo...Nel senso che proprio è una comparazione senza senso

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  3. ci rimette lui..in termini di credibilità

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  4. Giannino secondo me è un bravo giornalista, anche simpatico a pelle, però credo che purtroppo anche lui, come la maggior parte dei giornalisti, subisce un po' le influenze dell'editore(nel suo caso, attualmente CONFINDUSTRIA)

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  5. influenzato dalle sue idee... o meglio dai suoi pregiudizi economici

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  6. anche i pregiudizi contano, però secondo me nel desolante panorama giornalistico italiano, è uno dei migliori, o cmq dei meno peggio

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  7. nel senso che al di là delle idee e dei pregiudizi, la maggioranza dei giornalisti sono tendenzialmente molto molto più disonesti, avvezzi a manipolare i fatti in maniera tendenziosa, di quanto non lo sia Giannino, che perlomeno non s'è mai posto come paladino della legalità, della giustizia sociale, del "pueblo"!

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  8. l'esibizionismo si può manifestare anche in tanti altri modi, anche con un look volutamente sobrio e dimesso(tipo Saviano, che ostenta in maniera spudorata, la propria condizione di presunto perseguitato sotto-scorta!).

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  9. "purtroppo anche lui, come la maggior parte dei giornalisti, subisce un po' le influenze dell'editore"

    si ma l'editore lo aveva incaricato di screditare Berlusconi penso che di argomenti uno ne avrebbe l'imbarazzo della scelta anche senza bisogno d'inoltrarsi in strambi calcoli senza senso...L'imbarazzo della scelta perchè probabilmente non basterebbe un'enciclopedia intera per elencare i disastri e gli errori di Berlusconi

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    1. se l'editore lo aveva incaricato*

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    2. @VxVendemmia

      I calcoli riescono a trasmettere, specie in un pubblico poco attento e con scarso spirito critico, un'impressione di "RIGORE SCIENTIFICO"
      Per esempio dire che Berlusconi non ha credibilità a livello europeo, è evidentemente un'opinione, mentre affermare tramite calcoli(giusti o sbagliati che siano) che è stato il governo che ha prodotto più deficit in assoluto, da quando esiste la Repubblica italiana, viene recepito come UN FATTO (anche se il metodo di calcolo presenta degli errori)

      Comunque la mia era solo un'ipotesi, può anche darsi benissimo che questo studio sul debito pubblico, sia stata un'iniziativa totalmente libera e indipendente da qualsiasi influenza editoriale!

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    3. Cmq Giannino non mi convince, perché nel 2008 era filoberlusconiano ( http://www.youtube.com/watch?v=8aAdrvajokM )
      D'accordo in 4 anni si può anche cambiare idea, ci mancherebbe, ma nel 2008 Berlusconi calcava già le scene politiche da oltre 10 anni, e si sapeva benissimo chi fosse, e quanto fosse scarso il suo livello di coerenza e onestà. Possibile che un uomo intelligente e sveglio come Giannino, che si occupa da molti anni di economia, politica, spesa pubblica ecc.... si sia svegliato di colpo solo pochi mesi fa'?

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  10. è uno di destra (non dico intellettuale di destra per evitare l'ossimoro... e non dico neppure intelligente come fai tu per lo stesso motivo...visto che è di destra) gira nell'orbita dell'IBL e quindi è un frustrato di destra

    s'è svegliato perchè temeva il fallimento anche se lui qualche tempo fa con lo spread molto elevato invitava a non comprare e sottoscrivere titoli del debito pubblico

    da buon esponente di destra pensa soprattutto a se stesso e quindi nulla di strano se scarica Berlusconi

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    1. dai, questa del "frustrato di destra" è solo un luogo comune da 4 soldi, non mi pare proprio che a sinistra giornalisti e politici brillino per coerenza....la coerenza e l'onestà sono virtù rarissime, che non hanno molta relazione con l'orientamento politico.
      Anche Marco Travaglio o Michele Santoro pensano solo agli affari propri, quindi non mi pare il caso di criticare sulla base di pregiudizi
      Bastano i fatti a dimostrare la scarsità di coerenza, e il motivo non è che è un "frustrato di destra", ma è semplicemente che in Italia essere giornalisti davvero liberi e indipendenti è molto difficile, e si rischia di pagare in termini professionali.
      Insomma se un giornalista vuole avere degli spazi importanti, e guadagnarsi un buono stipendio con il proprio mestiere, deve accettare dei compromessi

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. frustrato non vuol dire coerenza e onestà

    frustrati sono molti personaggi di destra che di occupano di idee perchè vorrebbero un mondo liberale e i governi di destra sono l'esatto opposto, puntando in realtà a aumentare la spesa pubblica e a ridurre per quel poco che possono le imposte, con la conseguenza di far saltare i conti (da reagan a berlusconi questa è la regola)

    vorrebbero un mondo liberale e capiscono che non l'otterranno... di qui la frustrazione molto evidente in tanti di destra, a cominciare da quelli che si occupano di economia da Ricossa a Antonio Martino passando per liberali meno estremisti

    l'indipendenza non c'entra anche perchè non sono solo giornalisti e per i giornalisti dovremmo chiederci: sono indipendenti dalle loro idee o meglio dai loro pregiudizi?
    se giannino fosse indipendente dalle croste che ha nel cervello dovrebbe dare il ben servito alla sua parte politica e ai suoi pregiudizi, perchè le sue analisi dimostrano che sta dalla parte dei peggiori

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    1. Scusa ma prima tu hai scritto anche "da buon esponente di destra pensa soprattutto a se stesso". Ma che significa?ma che discorsi sono? TUTTI PENSANO PREVALENTEMENTE A SE STESSI, MICA SOLO GLI ESPONENTI DI DESTRA
      Che possa essere frustrato per la mancata realizzazione dei suoi sogni ideologico-politici, ci sta, ma nel messaggio precedente sembrava mi pareva che volessi dire altro(del tipo E' UN PEZZO DI MERDA , PERCHE' E' DI DESTRA. Se volevi dire questo, per me sono solo stupidi luoghi comuni!)

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    2. Qui non si parla della destra storica o di qualche sparuto liberale serio che si aggira solo soletto nella scena politica. Qui si parla della destra di oggi; un accozzaglia di individualisti malati di "meritocratismo" (per gli altri) che cercano di far passare l'idea che l'economia possa funzionare difendendo i privilegi di pochi a scapito di moltissimi. Questa è la destra contemporanea; ed è così quasi dappertutto. In Italia poi è anche infarcita di ladri e cialtroni... e purtroppo da questo punto di vista anche il centro-sinistra non scherza, ma non è certo ai livelli di Lega e PDL.

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  12. "l'indipendenza non c'entra anche perchè non sono solo giornalisti e per i giornalisti dovremmo chiederci: sono indipendenti dalle loro idee o meglio dai loro pregiudizi?"
    Verissimo, molti sono schiavi dei propri pregiudizi(o del propri pubblico), ma nel 2008 era già evidente e risaputo che Berlusconi fosse un falso-liberale...quella non è una novità recente. Nel 1994 credere al Berlusconi liberale era possibile, ma nel 2008 NO

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  13. molto prima del 208... per questo non sono un ammiratore di certi giornalisti che paiono poco intelligenti

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    1. non è questione di intelligenza, ma di compromessi necessari per fare carriera giornalistica!
      Chi dice sempre la verità, prima o poi si ritrova escluso da tutte le redazioni giornalistiche, e da tutte le "combriccole" che contano

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  14. Se guardare al debito pubblico in termini assoluti non è da economisti seri allora negli Usa sono dei clown..

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