17 febbraio 2012

La destra e la giustizia sociale

José Ignacio Wert (1), è il ministro spagnolo della pubblica istruzione, e si è appena esibito in uno show personale per spiegarci il concetto di destra di giustizia sociale.

Si lamenta infatti che la sinistra nel 2005 e nel 2007 abbia introdotto misure che regalano borse di studio a studenti con reddito basso senza tenere conto del loro andamento, limitandosi a richiedere la sufficienza per l'assegnazione della prestazione statale. Affermando che si tratterebbe di una ingiustizia sociale.
In realtà si tratta di qualcosa che per il PSOE rappresentava un vanto, visto che aveva più che raddoppiato la percentuale di PIL destinata a tali scopi rispetto ai passati governi di destra, e che la quantità di studenti universitari con reddito basso che hanno potuto studiare grazie agli aiuti statali era aumentata di ben il 20%, vedi qui.

Vi posso dire per esperienza personale che per avere diritto alla borsa di studio per reddito basso, (che comunque negli ultimi anni s'era ridotta a causa della crisi), richiedono che lo studente abbia superato l'80% degli esami di un'anno.
Non mi sembra così regalata...Mi sembra un sistema abbastanza ragionevole...
Nella mia facoltà per esempio si fanno 11-12 esami in anno (di solito 6  nel primo quadrimestre e 5 nel secondo), e che tante volte sono anche difficili, per esempio l'esame di statistica dell'anno scorso l'ho passato solo io, ma solamente per un miracolo incredibile, per qualche angelo custode che mi sarò portato dall'Italia, perchè in realtà avrei dovuto ripeterlo anche io che non sapevo affatto più degli altri.
O altri esami anche sono stati abbastanza difficili, come è giusto che sia.
Ed infatti quest'anno diversa gente, magari pur avendo situazioni oggettivamente difficili, non ha ricevuto la borsa di studio.
Perchè superare l'80% può benissimo non riuscire anche a un bravo studente.

Quindi hanno assolutamente ragione tutti i dirigenti delle università e le associazioni studentesche che dicono che il rendimento è già tenuto in conto, forse a volte anche troppo.

Quindi cos'è la giustizia sociale secondo la destra? Che quel 20% in più di studenti che entrarono nell'università grazie alle borse di studio del governo precedente, non dovrebbero aver avuto il diritto di farlo. Avrebbero dovuto essere condannati a lavorare controvoglia.
Quei soldi vanno usati, per una maggior giustizia sociale secondo il ministro, per  aumentare le borse di studio come premio solo per gli studenti con i voti più alti. In pratica se sei povero devi essere uno studente eccezionale, altrimenti perdi il diritto all'università e ai redditi bassi non può essere concesso essere uno studente medio. Questo propone Wert.

Questa per la destra è la giustizia sociale: "ognuno al proprio posto"...il figlio del ricco all'università, il figlio del povero in cantiere (che non ci sarebbe niente di male se uno lo fa per vocazione come per tutti i lavori, ma non se uno vorrebbe studiare). Senza scelta.

Quello che per il PSOE era sempre stato un vanto, per il PP è uno spreco, e poi dicono che tutti i partiti sono uguali...
E gli hanno dato la maggioranza assoluta a questa gente, io mi domando perchè il popolo a volte è tanto masochista...


Tra l'alto ricordo che quando scoppiarono le proteste degli studenti contro Zapatero, gian me lo disse "vediamo invece che cosa farà per quei ragazzi la destra" (ironicamente è chiaro)...Ecco cosa.

Qui la notizia in spagnolo, più approfondita: http://www.publico.es/espana/422059/wert-prefiere-dar-becas-a-excelentes-que-a-clases-bajas

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(1)  (que si legge Ig-nacio, separando i suoni della G e la N, come pure indignados, non si legge con il suono della gn italiana come ho sentito che fanno alcune radio italiane, altrimenti in spagnolo si userebbe questa lettera: ñ)

14 commenti:

  1. Forse l'unica cosa che si può criticare ad alcune sinistre, è di aver incentivato un'università troppo distaccata dal mercato del lavoro. Ritengo giustissimo finanziare gli studi agli studenti che non se lo possono permettere, però dovrebbe essere fatto anche con una logica orientata al mondo del lavoro, altrimenti se troppi ragazzi scelgono un corso di laurea super-inflazionato, e con scarsissimi sbocchi lavorativi, solo perché gli piace, poi c'è il rischio di ritrovarsi con tantissimi laureati disoccupati!

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  2. Si questo è un'altro problema, però scindere il concetto di meritocrazia da quello di pari opportunità come fanno tanti conservatori, è un controsenso

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    1. Si parla molto di meritocrazia, ma pochi sono in grado di spiegare cosa intendono con questo termine. Probabilmente per certi conservatori, la parola meritocrazia serve solo a giustificare eticamente e nobilitare alcune differenze materiali di fatto, senza considerare il "punto di partenza".

      Del tipo: se Maria de Filippi spadroneggia in Mediaset, è per MERITOCRAZIA, senza considerare il fatto non trascurabile che è moglie di Maurizio Costanzo, che è socio di Berlusconi, è che quindi ha legami di "partnership" molto forti con la direzione

      Insomma meritocrazia è una parola molto abusata, che ormai nell'accezione comune ha perso gran parte del suo vero significato!

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    2. Comunque per i conservatori dal cervello bacato, il vocabolario è molto semplice:

      MERITOCRAZIA= privato, e tutto ciò che viene conseguito con soldi privati
      CONTRARIO DI MERITOCRAZIA= pubblico, e tutto ciò che viene finanziato con le finanze pubbliche

      Purtroppo quelli della "scuola" di Ron Paul ragionano più o meno in questa maniera!

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  3. come darti torto, era quello che volevo esprimere anche io alla fine...
    non potrei essere più d'accordo

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    1. cmq si tende a parlare troppo di meritocrazia, e a dare a questo concetto un valore esagerato. Per me la scuola non dovrebbe puntare in maniera esasperata sulla meritocrazia e sull'eccellenza, altrimenti rischierebbe di trasformarsi in una fabbrica di emarginazione sociale, in cui solo i primi della classe vanno avanti, e tutti gli altri vengono irrimediabilmente scartati.
      Mentre secondo me la scuola(perlomeno quella dell'obbligo) dovrebbe servire a preparare le persone a vivere nel mondo, a scoprire e potenziare le qualità intellettive e caratteriali degli individui, e attrezzarli per affrontare i problemi e le difficoltà della vita reale.
      Incentrare tutto sulla meritocrazia e sull'eccellenza sarebbe limitante, perché escluderebbe automaticamente dal percorso di apprendimento i meno dotati, o le persone con più difficoltà caratteriali, quelle che hanno bisogno di più tempo per maturare ed emergere.
      Invece la scuola dell'obbligo, dovrebbe essere un giusto mix tra egualitarismo, meritocrazia, e supporto e aiuto personalizzato verso quei ragazzi che hanno più difficoltà.
      Altrimenti diventerebbe solo un mero strumento di discriminazione, con la funzione di dividere l'umanità in vincenti e perdenti fin dall'infanzia!

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  4. pienamente d'accordo

    la mia vecchia professoressa di pedagogia t'avrebbe dato 10 e lode

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    1. Conosco un sacco di persone(me compreso), che fino al liceo per vari motivi non andavano benissimo e non erano studenti modello, ma poi all'università o sul lavoro se la sono cavata benissimo, in alcuni casi sono andati anche meglio di tanti primi della classe.
      Se il sistema scolastico fosse stato tutto incentrato sulla meritocrazia e sull'eccellenza esasperata al massimo, secondo me molte persone anche dotate, ma che magari nell'adolescenza hanno problemi caratteriali, si perderebbero.
      Finirebbero scartati e umiliati dalla scuola pubblica senza altre possibilità di continuare negli studi e trovare la propria strada!
      Quindi per come la vedo io, un po' di meritocrazia è essenziale, ma la scuola pubblica non deve diventare troppo esclusiva

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  5. A voglia! se è per questo io fra gli anni in cui sono bocciato fra quelli in cui sono andato a lavorare perchè non avevo nessuna voglia di studiare, ne ho persi 4 di anni alle superiori...eppure ora me la cavo bene all'università, almeno fino all'anno scorso vediamo ora i risultati di quest'anno, però alle superiori io ero il tipico pagliaccio della classe eh davvero non facevo nulla proprio..quindi figurati

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  6. VxVendemmia:

    erano davvero all'80% degli esami? Da noi su 60 crediti di un anno, in Piemonte, ricevono la borsa con 35 (il 58 %).

    Proporrò immediatamente l'innalzamento, visti i problemi di fondi (era già questa la linea, ma adesso posso anche usare come riferimento la Spagna ;D).

    Grazie della dritta!

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    1. A me hanno sempre parlato dell'80%

      poi non so se ci sono magari altri sussidi minori che richiedono meno, ma non penso

      io quando mi sono informato e sentendo anche la gente, ho sempre sentito che pretendono l'80%

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  7. innalzandola a 40 su 60, escludi due esami da 9 (pesanti) o tre da 6 (medio carico). Considerando che su 60 crediti non puoi avere più di 10 esami, anche il riparto ad esame è valido (e non regalato).

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  8. no, beh, gli ha dato la maggioranza relativa, non assoluta. Per motivi di sistema elettorale e di numerosità dei collegi dove han fatto il pieno, son stati vincitori, ma farebbero bene (e penso che lo facciano, sia pure in pochi) che tenessero in considerazione che non hanno vinto in modo esagerato...

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    1. si, è quello di cui si parlava l'altra volta del sistema elettorale spagnolo

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