Ve lo ricordate lo SCEC, lo sconto che cammina? Ne abbiamo parlato quasi due anni e mezzo fa qui: http://econoliberal.blogspot.com/2010/04/lo-scec.html
In pratica si tratta di un semplice buono sconto spacciato per moneta alternativa capace di liberarci dalla schiavitù delle monete-debito, ecc (vi risparmio il resto delle sciocchezze che si leggono sull'argomento).
Ebbene, Pizzarotti lo introduce a Parma, con la benedizione di Grillo, ovviamente.
Per il Sole 24 ore (vedi qui) si tratta di un banale buono sconto, come aveva spiegato Econoliberal, mentre su Italia oggi (vedi qui) la confusione regna sovrana: secondo il giornalista Giorgio Ponziano lo SCEC è una moneta alternativa, per il grillino Cristiano Casa "Non si tratta di una vera moneta locale" che sarebbe vietata, mentre "Pierluigi Paoletti,
consulente finanziario a titolo gratuito del sindaco di Parma" li definisce "una valuta locale".
La confusione sembra regnare sovrana e forse non è casuale: meglio far finta che un'operazione di marketing sembri una cosa diversa, capace di cambiare davvero le sorti economiche di una città.
io ho discusso una tesi di laurea sul tema delle valute complementari, lo scec l'ho trattato per definire ciò che NON è da considerarsi valuta "complementare". A tutti gli effetti giuridici è un abbuono, senza criterio di emissione (potenzialmente iperinflattivo, per quanto fortunatamente già considerato pari al valore di una cicca), che certifica una non meglio specificata perdita secca di valore in un'economia, in quanto uno sconto generalizzato è, a ben vedere, una perdita di ricchezza.
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