Qualche giorno fa l'Huffington Post titolava Krugman smonta i bocconi boys.
Il premio Nobel per l'economia 2008 avrebbe Attaccato Alesina e Ardagna osservando che le politiche di austerity dell'Europa dipendono da loro errori economici.
Qualche ora dopo il rettore dell'Università Bocconi, Guido Tabellini, intervistato ha sostenuto che i due economisti non hanno incarichi alla Bocconi e che, in ogni caso, una teoria sbagliata rappresenta solo chi l'ha espressa, non l'università di appartenenza.
Leggendo la notizia mi sono reso conto che si trattava di una vecchia conoscenza: delle strana tesi di Alesina ne avevo scritto il 22 gennaio (vedi qui) riportando quanto scritto da Krugman nel suo libro Fuori da questa crisi, adesso, del 2012.
Nel libro di Krugman si fa riferimento a Alesina, indicato come economista di Harvard. Non si parla invece dell'università Bocconi.
Forse si parla della Bocconi altrove? Sono andato sul sito del New York Times dove Krugman scrive, ho inserito Bocconi e Alesina nella funzione di ricerca e ho scoperto che non appare alcun risultato. Alesina e Bocconi sono due parole mai presenti nello stesso articolo on line del quotidiano newyorkese.
Dunque è molto improbabile che Krugman abbia attaccato i bocconi boys. S'è trattato di un'invenzione giornalistica, che sembra trovare conferma nel fatto che il giornalista autore dell'articolo, a cui ho chiesto via email di indicarmi dove Krugman parla di Bocconi con riferimento a Alesina, non mi ha risposto.
Nè ho ricevuto alcuna risposta dal rettore Tabellini, avvertito via email che non c'è alcun riferimento alla Bocconi, evidentemente caduto nella trappola di un giornalista alla ricerca di uno scoop.
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