09 maggio 2013

Welfare mediterraneo..Verso l'implosione?

Stando ai miei libri universitari (studio Trabajo Social, "Lavoro Sociale) nel mondo occidentale, a grandi linee, i sistemi di welfare sono quattro:

-Liberista: tipico di Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti.
Detto anche "modello anglosassone".
Caratterizzato da un abbandono delle politiche sociali al mercato ed alla gestione privata o del terzo settore, (ong, associazioni eccetera), col ruolo dello Stato limitato solamente ad azioni assistenziali contro la povertà (per esempio i sussidi di disoccupazione anche universali inglesi, oppure certe assicurazioni sanitarie pubbliche come i medicare e medicaid negli USA).
Un sistema che non se lo pone nemmeno l'obiettivo della giustizia sociale, al massimo si prefigge di evitare forme esagerate di povertà.

-Conservatore: tipico di Germania, Austria, Belgio, Francia, Canada.
Detto anche "modello bismarckiano", orientato soprattutto all'ambito del lavoro ed in cui l'assistenza sociale varia fortemente a seconda dello strato sociale del cittadino (in quanto si darebbe un forte peso alle prestazioni contributive, e quindi alla situazione lavorativa dell'individuo, sebbene oggigiorno esistano in questi Paesi pure prestazioni minori non contributive), ed alle responsabilità familiari.
Quindi sistema detto conservatore perché pur mirando all'attenuazione delle situazioni di disagio sociale, preserverebbe comunque la disuguaglianza, oltre a sostenere la famiglia tradizionale.

-Socialdemocratico: tipico di Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Olanda, Lettonia, Estonia, Lituania.
Detto anche "modello scandinavo".
Si basa sul protagonismo dello Stato in tutta la sfera sociale, dalla sanità all'istruzione, dalle pensioni alla disoccupazione, dagli asili nido all'assistenza agli anziani eccetera eccetera. Con forte carattere assistenziale (ovvero prestazioni non contributive, finanziate dalla fiscalità generale fortemente progressiva).
L'unico modello di welfare in grado di ridurre in maniera significativa la disuguaglianza sociale.

Infine esisterebbe un quarto modello, che però molti autori considerano una semplice variante "imperfetta" di quello conservatore:

-Mediterraneo: tipico di Italia, Spagna, Portogallo, Grecia.
Detto anche "meridionale", o "cattolico".
La cui caratteristica sarebbe quella di essere un  ibrido degli altri sistemi.
Tradizionalmente ispirato al modello scandinavo per quel che riguarda pensioni, sanità ed istruzione (pur perdendo progressivamente le caratteristiche di universalità ed assistenzialità passando infatti al sistema contributivo per le pensioni o anche in ambito sanitario, basti pensare a quanti oggi fanno fatica a pagare i ticket in Italia, o alla continua privatizzazione d'ospedali in Spagna). A quello conservatore quanto alla disoccupazione con nettissima prevalenza delle prestazioni contributive (ma con insufficienti, talvolta nulle, prestazioni universali e non contributive). A quello liberista per quanto riguarda l'assistenza agli anziani ed invalidi, o gli asili nido (intervento pubblico assolutamente insufficiente, quasi assente)..eccetera insomma si attinge qualcosa da tutti gli altri sistemi...con sempre meno di socialdemocratico, soprattutto per problemi finanziari.

Riguardo al modello mediterraneo però secondo praticamente tutti gli autori, la questione sarebbe anche culturale: si dà per scontato, soprattutto in passato, che molte di queste funzioni assistenziali spettino alla famiglia, (il che poi tradotto, soprattutto per quanto riguarda anziani, invalidi e bambini, significa alle donne).
Giustificando così socialmente il disinvestimento dello Stato in questi ambiti, che per tanto tempo non è stato nemmeno richiesto in quanto da tutti era visto come qualcosa di naturale che le donne si occupassero delle faccende domestiche.

Questo ha sul lungo periodo un effetto, amplificato dalla terribile crisi  economica che stiamo vivendo, molto perverso:
Oltre a scoraggiare l'occupazione femminile, si favorisce un invecchiamento della popolazione (comunque presente, pur se con tassi molto più bassi, anche nei Paesi del centro e nord Europa), mitigato solo  grazie ai flussi migratori...(che comunque a causa della crisi si stanno riducendo).

L'invecchiamento della popolazione poi a sua volta mette a rischio prima di tutto la sostenibilità pubblica di sanità e pensioni.
Proprio gli ambiti in cui tradizionalmente i Paesi meridionali avevano un maggior investimento pubblico.

Se cadono anche questi, cosa rimane del welfare mediterraneo? Avrebbe ancora senso differenziarlo tanto da quello liberista?  Questo secondo me è un grande interrogativo.
Ma con una differenza: che almeno in quei Paesi il senso del disinvestimento pubblico era l'abbattimento della pressione fiscale, che oggi invece nel sud Europa aumenta.

Insomma: pressione fiscale da svedesi, ma servizi pubblici da irlandesi. Cornuti  e mazziati. Se non facciamo qualcosa i rischi per il Sud Europa sono grossi.
Questioni che la politica, anche a livello europeo, dovrebbe cominciare a porsi.
Non solo per metterci una pezza ora sul momento, ma per trovare soluzioni strutturali.

Benvenga quindi l'asse Roma-Madrid su cui insiste tanto Rajoy.
I Paesi mediterranei devono farsi sentire. Di solo spread il Sud Europa muore.

29 commenti:

  1. e poi c'è il modello grillino:
    Welfare scandinavo con tassazione liberista...

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    1. già, che poi se vogliamo per certi versi qualcosa del genere l'abbiamo avuta fino a inizio anni '90 (a parte in certi ambiti)...niente di nuovo insomma...Ma s'è visto a che risultati porta questo..Lo stiamo pagando ora, noi che non ne abbiamo potuto beneficiarne in passato.
      Tipico caso di quando chi propone l'evoluzione in realtà spinge verso la peggiore involuzione, (vedi pure per esempio il ritorno alla lira e ai "vecchi vizi" con cui abbiamo tirato a campare con essa...).

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    2. Qui in Spagna invece il passato di dc e psi eccetera non ce l'ha nemmeno, quindi loro, non avendo nemmeno avuto i vari Amato, Prodi eccetera ovvero non avendo avuto già in passato il dibattito su deficit e debito pubblico sui rischi e conseguenze eccetera, l'austerità la capiscono ancora meno

      è un po' la situazione inversa da un certo punto di vista...In Italia l'attenzione ai conti pubblici (dovuta più che altro all'emergenza purtroppo) è vista come una cosa di sinistra (e che ha sempre dato consensi a Berlusconi), qui in Spagna è vista come una cosa di destra (anche in periodi di debito basso e superavit in cui non c'era affatto emergenza).
      Anche per questo Zapatero quando fu costretto a tagliare perse di colpo milioni di voti. Era visto come un tradimento, una cosa della destra appunto.

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  2. non si otterrà nulla fino a quando il sistema elettorale (quindi quello politico) non contemplerà la possibilità di ridurre molte piccole voci per garantire un governo che stia in carica almeno 5 anni salvo crisi forte interna.

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    1. io prima se ricordi ero per il proporzionale duro e puro, ma perché ero e sono ancora molto giovane ed inesperto, dopo aver visto quello che è successo dal 25 Febbraio ad oggi ho cambiato radicalmente idea e la penso come te.
      Il nostro Paese ha bisogno di maggioranze parlamentari solide, non siamo la Germania dove vari tipi di Grosse Koalizion funzionano facilmente senza problemi...

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    2. Eh eh, mi fa piacere vedere che ti sei ricreduto. Il problema, oggi, sta tutto lì. A breve dovranno dire a larghe fette di dipendenti pubblici "fate il contratto di solidarietà/vi ridurremo gli stipendi del 20-30% oppure saltate dalla finestra".

      Domanda: quale maggioranza parlamentare ignora oltre 3 milioni di dipendenti pubblici? A sinistra, si troverà ancora un appoggio dalla "cinghia di distribuzione" dei sindacati? Oltre 3 milioni di dipendenti sono almeno 9 milioni (tra due genitori in media o un genitore ed un figlio) di voti. Devi avere un sistema a doppio turno che ti faccia uscire maggioranze granitiche in cui al massimo perdi 5/10 parlamentari, non un sistema in cui uno, per fini ultrapersonali di collegio, ti possa mandare in merda una nazione. Siamo troppo polarizzati (vedi sempre Ingegneria costituzionale comparata" di Sartori, lo avevi recuperato?): il nostro infatti, prende il nome di multipartitismo fortemente polarizzato, che come sempre è un eversione/mix di altri sistemi.

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    3. Poi inoltre, il discorso del pluralismo e della rappresentanza di più idee eccetera, si potrebbe mantenere anche col maggioritario comunque attraverso le primarie

      Berlusconi con un qualsiasi tipo di ballottaggio, di secondo turno, insomma nell'1 contro 1, sarebbe spacciato.
      Se è vero che 9 milioni d'elettori l'hanno votato, è anche vero che gli altri 38 milioni non lo possono vedere.

      Che senso ha un sistema in cui un politico inviso alla gran maggioranza degli elettori stia al governo?

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    4. Beh, il discorso è più ampio di così, non mischierei il concetto di primarie, cui il nostro paese non è pronto. O le primarie si fanno con una regolamentazione statale, oppure che i partiti facciano un po' come vogliono. Il Pd le ha fatte, aumentando il caos interno e non ricevendo alcun surplus, chi ha conservato i propri antichi sistemi non ha perso poi granché, segno che le risposte da dare sono altre.
      Il doppio turno francese permette di fare quel che Sartori definisce "riorientamento": gli elettori votano alla maniera proporzionale al primo turno, per mettere poi giudizio, riorientare appunto, il voto con la seconda votazione. La soglia di accesso non deve essere irrisoria, oppure non servirebbero due elezioni, si parte dal 5% dei tempi di De Gaulle all'attuale 12,5%. Dove questo sistema ha polarizzato efficacemente, spesso non si va nemmeno al secondo turno, basta che uno prenda il 50%+1.
      I benefici sono immediati: chi ha una maggioranza di un centinaio di componenti alla Camera e di una sessantina al senato, non ha problemi a far passare quella serie di riforme che normalmente eroderebbero maggioranze risicate come le abbiamo avute negli ultimi anni.
      Riforme non più rimandabili? redistribuzione degli stipendi per mezzo della tassazione; riduzione di alcuni privilegi frutto di mediazione sindacale fine a se stessa e senza valutazioni sulla sostenibilità sistemica (il medico di base che si prende più soldi di un professionista specializzato: vedi anche infermiere VS ostetriche, e relativi anni di studi dedicati allo scopo).
      Domanda, chi le fa senza una maggioranza granitica? Chi può tassare rendite finanziarie senza una granitica maggioranza e una chiara visione sugli scompensi che una tale impostazione provocherebbe come reazione nel breve periodo? Non avrei paura poi del fatto di far venire meno delle voci. Ci saranno sempre quelli che faranno i distinguo per diversificarsi dagli altri, l'unica cosa è evitare che costoro facciano da blocco a tutto: insomma, morire si sofismo fine a se stesso, proprio no!

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    5. Si certo, ci vorrebbe una legge sui partiti come proponeva Bersani

      In ogni caso il fatto che l'aver svolto le primarie non abbia giovato al PD a livello elettorale, non significa che non sia stato giusto fare le primarie

      tutto il resto concordo pienamente, lo sapevo che il discorso era più amplio, ma siccome le avevi già accennate tu quelle cose non l'avevo ripetute

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    6. a me non son mai piaciute... E devo dire che se non hanno giovato esternamente (nuovi voti) ed in più hanno aumentato la litigiosità interna, facendo finanche perdere di vista l'obiettivo, a che pro tenere quella pagliacciata? Se proprio si vogliono, si faccia una legge per regolarle per tutti, ma prima servono altre regole per i partiti.

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    7. intanto (come diceva pure Bersani) non si può sapere quanti voti in più avrebbe perso il PD senza aver fatto le primarie.
      Per me sono una cosa bellissima, perché pagliacciata?

      E' vero: tanti elettori (soprattutto molti, anche tantissimi miei amici, renziani), che erano sia di destra, sinistra, "apolitici" e quant'altro, s'erano entusiasmati ed avvicinati al PD grazie a Renzi (anche per le cose buone che oggettivamente sta facendo da noi a Firenze, ed anche perché l'"anticasta" al tempo era lui, non Grillo), che dopo la vittoria di Bersani si sono scorati ed hanno votato 5stelle...(voto che ora maledicono apertamente visto che hanno fatto resuscitare il caimano).

      Quindi a livello elettorale ha cambiato poco: i delusi della politica non hanno apprezzato l'ottima dimostrazione di Bersani di mettersi in gioco in prima persona e fare le primarie.
      Ne' il parlamento rinnovato grazie alle parlamentarie eccetera

      A livello interno neanche è servito, il PD non è ancora un partito maturo, non è ancora il PD americano.
      Ma lo può diventare solo con l'esperienza, se no è impossibile.

      Ma le primarie non sono un fatto d'utilità, sono un fatto di democrazia: allora l'elezioni del 24-25 Febbraio a cosa sono servite? A nulla, solo a far scegliere agli elettori i propri rappresentanti.
      Così come le primarie non sono servite a nulla, solo a far scegliere agli elettori la linea del partito.

      E' la democrazia, un valore che la sinistra deve sempre difendere, non necessariamente un discorso d'utilità pratica.

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    8. male, la linea del partito non la deve fare una elezione primaria per i candidati al parlamento, la devono fare i congressi di partito... la scelta del candidato, visto l'automatismo candidato premier-segretario, possono essere un conto, ma così, ripeto, son state uno sfacelo totale.

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    9. beh scegliere il candidato include scegliere la linea del partito

      comunque si fanno gli stessi discorsi di 2 anni fa...quando c'era chi diceva "occhio, la destra sta crollando a picco nei consensi, ma non li sta recuperando la sinistra, dobbiamo coinvolgere la gente" e si rispondeva di no, che la linea del non scendere in piazza sta funzionando eccetera una parte della sinistra non si rende conto che o ci si apre alle richieste di una democrazia che coinvolge la gente, o siamo fritti.
      Non sono bastate l'elezioni a dimostrarlo?

      Le parlamentarie poi le si sono fatte per aggirare la norma liberticida del porcellum che impedisce agli elettori di scegliere il proprio rappresentante, se no non si facevano

      L'elezioni hanno dimostrato che la gente vuole 2 cose:

      -Nuova politica (che è quello di cui parlavo ora che dobbiamo metterci in testa, che ha dato voti al 5stelle)

      -Speranza in ottenere qualcosa in tasca in questi tempi così bui e tragici (per questo recupero formidabile del caimano quando ha cominciato a parlare di restituzione dell'imu)

      se non si riparte da queste due cose si può chiudere bottega

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    10. in questo paese, in assenza di regole certe, si traduce in prevalenza delle truppe cammellate e aumento della litigiosità. Non dico che vadano male tout court, dico che vanno male da noi.

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    11. "Le parlamentarie poi le si sono fatte per aggirare la norma liberticida del porcellum che impedisce agli elettori di scegliere il proprio rappresentante, se no non si facevano"

      si, e quelli che non le han fatte non mi sembra che abbiano perso molti voti. Mentre perdere i vecchi signori delle preferenze, quello ci ha fatto male in termini assoluti.

      "L'elezioni hanno dimostrato che la gente vuole 2 cose:

      -Nuova politica (che è quello di cui parlavo ora che dobbiamo metterci in testa, che ha dato voti al 5stelle)"

      no, hanno dimostrato che alla gente vanno date risposte concrete e non figurine Panini... I 5 stelle hanno beneficiato dei voti confluiti in maggioranza da ex lega e an, in parte pdl-fi e un po' di rifondaroli che hanno ritenuto loro più affidabili di ingroia (in effetti tra una merda secca ed una molle era dura scegliere).

      "-Speranza in ottenere qualcosa in tasca in questi tempi così bui e tragici (per questo recupero formidabile del caimano quando ha cominciato a parlare di restituzione dell'imu)"

      il recupero del caimano è conseguente alla sua necessità nella compagine governativa. Lo hai dovuto prendere dentro, i suoi ministri hanno la gran cassa di risonanza per farsi sentire.

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  3. Secondo me è meglio il "modello bismarkiano", rispetto a quello social democratico. Francamente lo stato che pervade tutta l'esistenza umana, intromettendosi anche nel privato, dalla culla alla tomba, non mi piace per niente(tanti diritti, ma anche altrettanti diveri e limitazioni della libertà) , e non è nemmeno compatibile con la cultura individualista-familista del nostro paese.

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    1. Sono comunque categorizzazioni grosso modo in quanto tutti i sistemi di welfare tendono ad evolversi, anche a seconda della situazione politica, economica, demografica eccetera, anche la stessa Svezia sarebbe passata in certe prestazioni ad sistema più contributivo da inizio anni '90

      In Italia e Spagna dubito anche io che si possa applicare in tutto e per tutto il modello scandinavo (che comunque è il mio preferito): troppa avversione alle tasse, individualismo, minore valorizzazione dell'uguaglianza eccetera

      poi credo pure obiettivamente che sia un sistema che funziona bene forse in Paesi che producono una certa ricchezza ma che hanno poca popolazione, in questo modo la redistribuzione di tale ricchezza ed il finanziamento di servizi per tutti è più semplice.
      Io penso incida anche questo.

      Ma comunque bisogna trovare il modo di riformare e far progredire il sistema sociale mediterraneo perché se no siamo rovinati. Si può sempre rimanere un ibrido, ma ci sono problemi strutturali ormai che vanno affrontati.
      Ma non ce la facciamo da soli senza l'Europa, ho scritto questo post anche per invitare a riflettere sull'antieuropeismo che sta dilagando.

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    2. vorrei evidenziare come i modelli "che pervaderebbero tutta l'esistenza umana" non son mai diventati dittatura. Gli altri hanno prodotto distorsioni tali da aver fatto incrinare la democrazia stessa ove questa non era delle più solide.

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    3. X Pericle
      Dipende da cosa si intende per dittatura, di fatto i paesi Scandinavi in passato(e in parte anche attualmente, con un proibizionismo eccessivo nei confronti della prostituzione, e con bizzarre leggi sullo stupro) hanno applicato tante leggi liberticide(come la sterilizzazione forzata), che in Italia sarebbero state inconcepibili anche sotto il fascismo.
      Il fatto che dal punto di vista formale non siano mai state dittature, non cambia niente sul piano del rispetto della libertà individuale. Meglio una dittatura che lasci ampi spazi di libertà, piuttosto che una monarchia parlamentare liberticida!

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    4. sicuri però dipenda dalla socialdemocrazia?
      Perchè i miei libri includono anche l'Olanda tra i Paesi che seguono il modello di welfare scandinavo, e non è certo un Paese rinomato per proibizionismo...

      quanto alla Svezia liberticida, basterebbe guardare quando è stato introdotto il suffragio universale sia maschile (per non parlare di quello femminile), o il divorzio, l'aborto eccetera...per non parlare probabilmente del peso che avranno sindacati e lavoratori nelle aziende...temo il confronto con l'Italia e la Spagna sia inpensabile

      noi italiani poi che RIEMPIAMO le carceri di tossicodipendenti con la legge criminale Fini-Giovannardi, che assorbono il 58% della spesa carceraria, che non trafficano ma solo usano droghe (anche leggere, che la legge equipara a quelle pesanti), sbattuti in prigione (che poi per forza risultano sovraffollate e vengono condannate dalle corti sui diritti umani)...dovremmo proprio stare zitti

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    5. certe scelte liberticide risalgono a molti decenni fa, in epoca nazista e dintorni

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    6. "certe scelte liberticide risalgono a molti decenni fa, in epoca nazista e dintorni"
      Esatto, infatti dal punto di vista culturale e politico, credo che il modello svedese sia più "di destra" (destra socialista ovviamente, non destra liberista!) che di sinistra

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    7. "sicuri però dipenda dalla socialdemocrazia?
      Perchè i miei libri includono anche l'Olanda tra i Paesi che seguono il modello di welfare scandinavo, e non è certo un Paese rinomato per proibizionismo..."

      Certo, non dipende solo dalla social-democrazia, però diciamo che uno stato che decide di assistere i cittadini dalla culla alla tomba, deve essere molto più pervasivo e intollerante sul privato e sulle scelte personali, rispetto a un welfare un po' più limitato(come quello tedesco). Io potrei anche accettarlo uno stato più pervasivo, ma credo che sarebbe incompatibile con la tradizione Italiana(specialmente nelle regioni del sud)...prima bisogna cambiare gli italiani, e non è facile!

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    8. "X Pericle
      Dipende da cosa si intende per dittatura, di fatto i paesi Scandinavi in passato(e in parte anche attualmente, con un proibizionismo eccessivo nei confronti della prostituzione, e con bizzarre leggi sullo stupro) hanno applicato tante leggi liberticide(come la sterilizzazione forzata), che in Italia sarebbero state inconcepibili anche sotto il fascismo.
      Il fatto che dal punto di vista formale non siano mai state dittature, non cambia niente sul piano del rispetto della libertà individuale. Meglio una dittatura che lasci ampi spazi di libertà, piuttosto che una monarchia parlamentare liberticida!"


      "Esatto, infatti dal punto di vista culturale e politico, credo che il modello svedese sia più "di destra" (destra socialista ovviamente, non destra liberista!) che di sinistra"


      parto dalla fine: che sia di destra, sicuramente no. infatti gian diceva periodo nazista e dintorni. Anche gli USA svilupparono brutte soluzioni per problemi ancora cogenti come sterilizzazione e simili. Il contrasto alla prostituzione che si fa ad esempio in Svezia è encomiabile: si è criminalizzato il cliente, hanno fatto quanto diceva Keynes, se vuoi influenzare un mercato, agisci sulla domanda, non sull'offerta. Per anni in questo bigotto paese si son concentrati contro l'offerta, le prostitute, che è vero che erano meno, ma 99 su 100 erano persone sfruttate cui il sistema politico legislativo avrebbe dovuto dare un aiuto. Criminalizzarle ha aiutato solo a farle scappare e quindi a privare i giudici di denunce e materiale d'indagine. Il colpire la domanda, ovvero i clienti e portarli a processo con i papponi, aiuta molto da deterrente. Questo perché, moralmente, là pagare per fare sesso è ritenuto uno schifo, opinione che condivido. E spero che non vorrai tirare fuori la boiata delle operatrici sessuali, che ha altri risvolti.
      Sulle sterilizzazioni, ricordo che il futuro starà nella programmazione famigliare, agendo sulla natalità, perché non vorrei sperimentare sulla mia pelle la messa alla prova del pianeta per quanto riguarda la sostenibilità del nostro sistema energetico con ulteriori miliardi di popolazione. Meglio una scelta consapevole di procreazione che non affidarci al caso...

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    9. "che in Italia sarebbero state inconcepibili anche sotto il fascismo."

      il fascismo ha prodotto le leggi razziali, ha definito la guerra sola igiene del mondo e la religione cattolica la sola possibile... Mi pare che non ci sia paragone su chi abbia fatto di peggio.


      "Meglio una dittatura che lasci ampi spazi di libertà, piuttosto che una monarchia parlamentare liberticida!"

      ne hai mai viste? nella monarchia parlamentare liberticida si è deciso collettivamente di essere tali, posto che ne siano mai esistite. Nella dittatura, invece, non ci son mai stati ampi spazi di libertà, se non per la fazione dominante.

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    10. Forse tu confondi il totalitarismo con la dittatura, ma in realtà, anche se spesso coincidono, sono concetti distinti. Tutte le dittature del '900 sono stati totalitarismi( per questo nel sentire comune moderno sono diventati quasi sinonimi), ma nel passato sono esistite anche dittature, come ad esempio l'Impero Romano, o l'Ancien Regime che lasciavano alla maggior parte dei liberi cittadini ampi spazi di libertà.
      Poi essendo la società antica divisa in classi sociali più rigide di quelle attuali, ovviamente la libertà per le classi più povere era limitata dalla miseria e dal potere delle classi dominanti, ma comunque il potere non era accentrato come nelle dittature moderne, e non c'era la pianificazione violenta della società che c'è stata con il comunismo e con il nazismo

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    11. gian, i libri sono quelli miei dell'università a cui mi riferisco con l'intero articolo, quelli in spagnolo su cui ho dato gli esami di questi tre anni d'università spagnola, tipo questo:

      https://www.libreriadelauned.es/Libro-TRES-DECADAS-DE-CAMBIO-SOCIAL-EN-ESPANA/9788420683935/7641

      per citarne uno,

      includono anche l'Olanda tra i sistemi di welfare che s'ispirano al modello scandinavo

      o anche questo dell'anno scorso, si concentrava ancora di più sulle classificazioni, e anche qui mi ricordo bene che tra i sistemi di welfare socialdemocratico citava anche l'Olanda:

      https://www.libreriadelauned.es/Libro-POLITICAS-SOCIALES/9788447032839/15471

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    12. "Forse tu confondi il totalitarismo con la dittatura, ma in realtà, anche se spesso coincidono, sono concetti distinti. Tutte le dittature del '900 sono stati totalitarismi( per questo nel sentire comune moderno sono diventati quasi sinonimi), ma nel passato sono esistite anche dittature, come ad esempio l'Impero Romano, o l'Ancien Regime che lasciavano alla maggior parte dei liberi cittadini ampi spazi di libertà.
      Poi essendo la società antica divisa in classi sociali più rigide di quelle attuali, ovviamente la libertà per le classi più povere era limitata dalla miseria e dal potere delle classi dominanti, ma comunque il potere non era accentrato come nelle dittature moderne, e non c'era la pianificazione violenta della società che c'è stata con il comunismo e con il nazismo"

      nell'evo moderno sono considerati sinonimi. Chi usa più la definizione della magistratura del dictator romano?!? Per cortesia, non divaghiamo.

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