C'è un argomento poco conosciuto che preoccupa gli economisti esperti in pensioni e che è all'origine delle pesanti riforme: il debito pensionistico.
Di cosa si tratta?
Prima di rispondere a questa domanda cerchiamo di capire dove nascono i problemi di sostenibilità del sistema pensionistico.
Un sistema pensionistico è sostenibile, come avevo spiegato qui, se i contributi versati sono pari (o superiori) alle pensioni erogate. Ora, c'è il rischio che nei prossimi anni o decenni questo non accada e che l'INPS si trovi a pagare somme superiori a quelle incassate. Cerchiamo di capire il perché.
I sistemi pensionistici nascono quando i governi si rendono conto che una parte della popolazione, raggiunta una certa età rischia di non avere di che sopravvivere. E allora decidono di concedere una pensione, anche se non hanno versato alcuni contributo.
In quel momento si crea il primo debito previdenziale, vale a dire la somma che il sistema pensionistico pubblico deve ai pensionati.
Per pagare le pensioni, i governi decidono di far pagare i contributi ai lavoratori, in cambio della promessa di ricevere dopo qualche anno una pensione. Quindi il governo paga il debito originario ma al tempo stesso crea un altro debito, verso i lavoratori che versano i contributi previdenziali.
In altri termini si paga un debito previdenziale ma se ne crea un altro, verso i futuri pensionati.
Dunque diamo una definizione: il debito pensionistico è la somma che l'ente previdenziale pubblico deve versare ai pensionati presenti e futuri in base alle leggi vigenti. Perché preoccupa gli economisti?
Lo vedremo la prossima volta.
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