17 dicembre 2014

Il crollo del petrolio..e di altri

Da diversi giorni le borse europee registrano forti ribassi (e qualche rialzo) in un contesto decisamente instabile. Colpa del prezzo del petrolio, sceso repentinamente, che mette in allarme i mercati.

I calo del petrolio ha vari effetti, molti (ma non tutti) negativi.

L'aspetto positivo è sul prezzo dell'energia, che diminusce. Avere benzina o gasolio a buon mercato è una buona cosa per i consumatori europei e americani, che possono spendere di più per viaggiare o per comprare altri beni e servizi, e per le aziende automobilistiche e le compagnie aeree.

Molti di più gli aspetti negativi.

Il crollo del prezzo del petrolio mette in crisi diversi Stati, le cui entrate dipendono in buona misura dalla produzione di petrolio. Se si riducono le entrate, aumenta il rischio di fallimento di paesi come Russia o Venezuela, con diverse conseguenze: i titoli stato emessi dai paesi in crisi diventano molto rischiosi, chi li possiede se ne libera e chi li sottoscrive chiede tassi più alti.

La crisi dei titoli di stato e anche delle azioni di paesi come la Russia rischia di colpire l'occidente sul piano finanziario, perché banche e fondi possiedono titoli russi e hanno prestato soldi a imprese e governi che oggi rischiano di diventare insolventi e attraverso un calo della domanda di beni occidentali da parte dei paesi produttori di petrolio, che importano beni di consumo, soprattutto di lusso per soddisfare la domanda delle ricche elite, e beni strumentali.

Il calo del petrolio deprime gli investimenti delle società petrolifere, ma anche delle società che investono nelle energie alternative, il cui prezzo sale rispetto al prezzo delle fonti energetiche provenienti dal petrolio.

Il calo degli investimenti delle aziende dell'energia viene percepito in modo molto negativo dai mercati perchè deprime economie deboli, che con un calo degli investimenti rischiano di diventare ancora più deboli o di cadere in recessione.

Le vicende petrolifere peggiorano gli scenari politici, aumentando il rischio di futuri conflitti tra paesi che oggi si fanno la guerra a colpi di prezzi del petrolio.

Infine c'è una conseguenza all'apparenza positiva: il calo dei prezzi provocato dal calo del petrolio. Se vivessimo in economie a rischio inflativo, un calo del prezzo del petrolio sarebbe accolto con entusiasmo dai mercati, perchè vorrebbe dire far scendere l'inflazione. Ma oggi l'Europa soffre per il rischio deflazione. Un calo dei prezzi non è visto di buon occhio.

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