A volte ho la sensazione che le scelte economiche dipendano molto dai valori di chi decide.
Prendete per esempio la questione della sanità negli USA: l'idea che la sanità sia un servizio che solo alcuni possono permettersi tira in ballo valori profondi. Sapere che il proprio vicino o collega potrebbe avere enormi problemi di salute e economici a causa di una malattia improvvisa o che noi stessi potremmo trovarci nelle stesse condizioni è un'idea che altrove nel mondo sarebbe insopportabile.
Negli USA invece l'idea è sopportata. Che ciascuno debba pensare a se stesso e peggio per chi non ce la fa, è la norma, molti condividono i valori americani, molto diversi da quelli degli europei.
Anche da noi gli esempi non mancano. A ottobre la pioggia ha causato molti danni a Genova e in Liguria, colpendo soprattutto case e negozi. Un mese più tardi s'è disputata Italia-Albania, amichevole tra nazionali di calcio, gicoata a Genova per dare una mano agli alluvionati.
C'è voluto un mese e diverse lettere e telefonate per indurre la Federcalcio che ha organizzato la partita a decidere di dare una parte dei soldi agli alluvionati. Il regolamento della Federcalcio prevedeva di poter usare i soldi soltanto per ripristinare gli impianti sportivi danneggiati dall'alluvione.
Niente soldi alle persone, alle attività produttive, a chi ha perso la casa o l'auto (ma poi hanno cambiato idea). Com'è possibile?
Questione di valori: evidentemente la Federcalcio si considera un mondo a parte, indifferente a quel che succede ai comuni mortali, se non fanno parte del mondo del calcio. Lavorano solo per se stessi e nessuno si ribella.
Non è strano, se ci pensiamo: l'Italia è piena di persone, associazioni, partiti ecc che pensano che i propri valori, i propri interessi, i propri progetti siano prevalenti e separati da quel che succede nel resto d'Italia.
Ed è per questo che spesso le scelte di un paese sono irrazionali e producono effetti poco piacevoli.
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