Tempo fa Fiat/FCA ha portato la sede della società lontano dall'Italia.
Questione di imposte, per alcuni. O forse questione di potere. In una grande società per azioni il potere si esercita con le azioni. Una azione, un voto. Chi ha più azioni nomina il consiglio di amministrazione, approva il bilancio, prende decisioni importanti nella vita della società.
Spesso nelle grandi società quotate c'è un azionista che controlla meno del 30% di una società. La ragione è semplice: sopra la soglia del 30% scatta l'obbligo di OPA (offerta pubblica di acquisto) cioè l'obbligo di fare un'offerta a un prezzo stabilito (il prezzo medio in un dato periodo di tempo) per acquistare a quel prezzo tutte le azioni della società.
Tale obbligo rappresenta un ostacolo alle scalate. Se un azionista possiede il 29.99% di una società, chiunque volesse avere più azioni dovrebbe lanciare un'OPA sborsando cifre considerevoli, che rendono sconveniente l'acquisto della maggioranza della società.
In Olanda però il diritto commerciale offre la possibilità di assegnare 2 voti per ogni azione a chi le abbia detenute per un certo periodo di tempo. Per chi ha azioni da meno tempo, vale sempre la regola per cui ogni azione vale un'azione.
Insomma il diritto olandese aiuta la stabilità della proprietà di una società anche da parte di una minoranza, come nel caso Fiat/FCA o nel caso di Ferrari. Chi controlla il 30-40% di una società grazie al diritto di voto doppio diventa l'azionista con più voti.
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